«Che cosa facciamo?». I capi dei sacerdoti e i farisei non possono nascondere oltre la loro preoccupazione; il sinedrio è in preda all’agitazione e al malcontento.
La situazione si è fatta critica, tutto sembra andare a ritoli. Le avevano tentate tutte, erano perfino scesi a compromessi, pur di salvare il salvabile. Avevano provato per una vita intera a tenere in piedi le istituzioni e le tradizioni del loro popolo, nonostante la dominazione romana, ed ora un uomo venuto da un villaggio sperduto stava rischiando di far crollare tutto.
Non era bastato redarguirlo, screditarlo, minacciarlo… non aveva voluto arrendersi in nessun modo. Ormai è inevitabile passare a soluzioni più drastiche: è necessario che quell’uomo venga sacrificato per salvare l’intera nazione dalla rovina. Non importa quanto sia alto il prezzo da pagare; per Caifa è possibile, anzi auspicabile, il sacrificio di una vita pur di non verder crollare i propri ideali.
E noi cosa saremmo disposti a sacrificare pur di non rinunciare ai nostri progetti? Forse abbiamo già immolato qualcuno sull’altare dell’orgoglio e della vanagloria, oppure ci apprestiamo a farlo. In fondo, l’Amore viene sempre a “rovinare” i nostri piani e se non siamo disposti a lasciarci sconvolgere completamente non riusciremo mai ad accoglierlo davvero.
Intanto, Gesù sceglie di non sacrificare nessuno, ma di offrire se stesso per difendere il progetto più bello: la salvezza di tutti.
Arrenditi, ti prego, prima che io spari ancora
IO TI AMO (MA DEVO UCCIDERTI) – ULIVIERI
AUTORE: don Umberto Guerriero
FONTE: #Vangeloasquarciagola (canale Telegram) – Sito