Mentre tutto attorno rende testimonianza a Gesù, c’è chi sembra restare totalmente chiuso a qualsiasi confronto.
A poco servono le parole del Battista, da tutti considerato un grande profeta; non bastano i segni straordinari che si compiono davanti ai loro occhi: “i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella” (Lc 7,22); neanche la voce del Padre, che riconosceva Gesù come il Figlio prediletto, l’amato, è riuscita a far breccia nei loro cuori induriti.
Si sentivano custodi di una sapienza millenaria, proprietari di una verità granitica, da difendere ad ogni costo, contro tutto e tutti. Ingannavano perfino se stessi, affannandosi a scrutare le scritture, senza però lasciarsi in alcun modo interrogare o istruire da esse. Non cercavano altro che conferme e si sa che spesso si finisce per trovare solo quello che si sta cercando. Al massimo, “ricevono gloria gli uni dagli altri”, si danno man forte per opporsi a tutto quello che potrebbe mettere in crisi le loro convinzioni.
E quante volte, purtroppo, ci accade di fare lo stesso, di mettere uno specchio tra noi e la realtà, per guardare esclusivamente quello che ci va di vedere e poterci ridire ancora una volta solo la “nostra” verità, per non dare voce ad altro che alle “nostre” ragioni, fino a convincerci che non esista nient’altro.
Ma la verità non si può possedere, non può essere un’arma da usare contro gli altri, non può diventare il pretesto per combattere guerre fino all’ultimo sangue solo per “questioni di principio”, senza preoccuparci di quanti cadaveri lasciamo sul campo di battaglia.
La verità è ricerca continua; la verità è apertura, confronto, relazione; la verità è la persona stessa di Cristo: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14,6).
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Ciascuno dallo specchio ascolta la sua verità
LA MIA VERSIONE DEI RICORDI – FRANCESCO GABBANI
AUTORE: don Umberto Guerriero
FONTE: #Vangeloasquarciagola (canale Telegram) – Sito