È lui il nostro risorto!
Alla gioia di riferire al Signore Gesù “tutto ciò che è accaduto per opera del suo nome” nel gruppo dei suoi discepoli si alterna anche un’evidente stanchezza per lo sforzo sovrumano che essi hanno dovuto sostenere per portare a termine la missione loro affidata dal Maestro: servire Dio e testimoniare a tutta l’umanità sofferente la forza risanante del suo amore.
Anche per un solo e breve istante, poiché incalzati dai bisogni della folla, “in un luogo appartato”, alla presenza di Gesù, al gruppo dei discepoli è offerta la possibilità di recuperare le forze, trovare ristoro, rasserenare il loro animo, rigenerare la loro fede e il loro amore per la causa del Regno, evitando il pericolo di vedersi consumare in uno sterile attivismo, rischiando così di perdere proprio il genuino spirito evangelico.
Come allora, anche oggi, in ogni frangente del nostro discepolato noi, seguaci di Gesù, il Risorto, siamo invitati a prendere esempio dal Maestro, il quale manifesta ancora a ciascuna persona, e alla folla tutta intera, tutta la sua compassione e la sua vicinanza. Benché stanchi, confidando unicamente nella forza rigenerante dello Spirito santo, ancora Gesù ci chiede di impegnarci e di continuare a spezzare con tutti il pane della Parola, distribuire la rigogliosità dei sacramenti e offrire a ciascuno l’abbraccio fraterno della medesima Chiesa.
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Altro commento:
Dopo la fatica dell’apostolato i Dodici sono invitati a sostare con Gesù, per rigenerarsi al calore del suo Spirito. Raggiunti dalla folla il loro viaggio di intimità con il Maestro viene interrotto e subito rimettono mano alla loro missione. Come allora, anche oggi, in ogni frangente del nostro discepolato noi, seguaci di Gesù, il Risorto, siamo invitati a prendere esempio dal Maestro, il quale manifesta ancora a ciascuna persona, e alla folla tutta intera, tutta la sua compassione e la sua vicinanza.
Benché stanchi, confidando unicamente nella forza rigenerante dello Spirito santo, ancora Gesù ci chiede di impegnarci e di continuare a spezzare con tutti il pane della Parola, distribuire la rigogliosità dei sacramenti e offrire a ciascuno l’abbraccio fraterno della medesima Chiesa. [Fonte]
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Fonte: per gentile concessione di don Sergio Carettoni dal suo blog.