È l’amore che tutto muove!
Secondo il racconto dell’evangelista Marco per due volte Gesù si deve confrontare non tanto con i problemi delle persone ma con l’ottusità e il pregiudizio del gruppo dei farisei. A costoro non va proprio a genio l’insegnamento del giovane rabbi di Nazareth e cercano in tutti i modi di colpevolizzare sia lui sia il comportamento dei suoi discepoli.
Tra le varie prescrizioni la legge del sabato vietava la mietitura dei campi – e i discepoli la infrangono mentre stanno compiendo il gesto di sfregare tra le mani le spighe di grano per poi mangiarne i chicchi – e vietava qualsiasi altro tipo di fatica fisica – e Gesù guarisce la mano paralizzata di una persona presente in sinagoga.
Venuto per salvare e per rivelare a ogni persona la sua dignità di figlio e di figlia di Dio, Gesù non indietreggia di fronte alle lamentele e alle contestazioni dei farisei, ma annuncia apertamente la centralità e il primato della persona sulla legge, fosse anche quella del sabato: «Il sabato è stato fatto per l’uomo, e non l’uomo per il sabato».
Fedele alla sua missione di salvare l’umanità sofferente nel corpo e nello spirito, annunciando a tutti l’amore infinito del Padre dei Cieli, Gesù resta libero di fronte ai condizionamenti e alle minacce del cuore ottuso e malvagio del potere religioso dei farisei.
Quello di Gesù è un chiaro invito affinché ancora oggi i suoi discepoli mettano sempre al centro del cuore della legge il primato di ogni singola persona. […]
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Fonte: per gentile concessione di don Sergio Carettoni dal suo blog.