E avranno tutta la mia gioia
Così come ci racconta l’evangelista Giovanni durante l’ultima cena Gesù innalza a Dio una preghiera tutta speciale per i suoi discepoli, per tutti coloro che, dopo avere vissuto al suo fianco, nel momento del suo ritorno al Padre resteranno senza di lui.
Per ciascuno di essi domanda la stessa unità che lega lui al Padre, nella perfetta comunione dello Spirito santo. Illuminato dalla preghiera di Gesù, l’amore di Dio diventa così modello dell’amore tra i fratelli.
In questa settima domenica di Pasqua il Signore Gesù ci aiuta a riflettere sul valore dell’unità nella Chiesa. È l’amore quella forza divina che riesce a eliminare la paura, la divisione, il rancore e l’odio, che talvolta serpeggiano in noi e nelle nostre esperienze comunitarie di Chiesa.
Affinché si realizzi il progetto di comunione Dio Padre, per fare vivere l’esperienza entusiasmante della vita fraternità, Gesù benedice i suoi discepoli, quelli di allora così come quelli d’oggi, e conferisce a tutti ogni potere per il bene degli amici di Dio.
Secondo la pagina del Vangelo, chi entra nell’amore di Dio per mezzo del varco della risurrezione del Figlio suo Gesù ha ormai una ragione essenziale per essere sempre felice, la gioia del Risorto diventa la sua gioia, gioia piena per tutta la vita.
Fonte: per gentile concessione di don Sergio Carettoni dal suo blog.