IL RE DEI GIUDEI
Le nostre comunitá si preparano a celebrare la Settimana Santa. Ai piedi della Croce di Gesú contempliamo tutti i crocefissi piantati nel cuore della terra e stesi su letti inzuppati di lacrime e sudore, in fila per una bombola d’ossigeno sotto il sole torrido di Lima o straziati di dolore davanti ad una bara chiusa.
Guardando la Croce mi passano davanti agli occhi i volti di tanti fratelli e sorelle che hanno consegnato il loro dolore e la loro rabbia nelle mie povere mani. Alzo lo sguardo e contemplo la scritta: “Il re dei Giudei”. Sorrido: hanno dovuto mettere un cartello, altrimenti nessuno avrebbe riconosciuto il nostro re. Un re fragile e indifeso come ogni uomo. Un re solo, abbandonato dai suoi amici. Un re senza trono e senza scettro, nudo e irriconoscibile, straziato e torturato. Un re che muore nella piú completa solitudine, come sono morte tutte le vittime del coronavirus.
La vera regalitá di Gesú si manifesta nel suo desiderio di condividere il dolore, la solitudine e la morte con tutti i crocifissi della storia. La sua debolezza, beffeggiata dagli oppositori, è la manifestazione piú luminosa della potenza del suo amore.
Don Roberto (prete missionario della Diocesi di Como) – Sito Web Fonte: il canale Telegram “Sulla Tua Parola“.
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