don Roberto Seregni – Commento al Vangelo del 26 Marzo 2023

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GESÙ SCOPPIÒ IN PIANTO

A piccoli passi ci stiamo avvicinando alla celebrazione della Settimana Santa. Dopo il grande segno dell’illuminazione della scorsa domenica, la liturgia ci propone di meditare sull’ultimo grande segno del Vangelo di Giovanni: la resurrezione di Lazzaro.

Il racconto è animato e molto emotivo, ma quello che balza all’occhio è la centralità indiscussa di Gesù. Tutto ruota attorno a lui, ai suoi gesti, ai suoi silenzi e alle sue parole.

Ogni volta che leggo questo testo, mi fermo a contemplare il pianto di Gesù davanti alla tomba del suo amico Lazzaro. Forse quelle lacrime sono il centro di questo racconto evangelico e hanno la capacità di restituirci la freschezza e la bellezza del Dio fatto uomo, dell’Emmanuele, di un Dio che soffre con noi, che non ci libera dalla morte, ma che piange con noi e si fa carne della nostra carne.

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Proviamo a leggere questo brano attraverso le lacrime di Gesù.

La prima cosa che intravedo è la delusione di Marta e Maria. Loro speravano che, desideravano che, credevano che… Un po’ come tutti noi che vorremmo un Dio che ci risolve i problemi e ci toglie dai guai. Il Vangelo ci traghetta verso una fede adulta e ci invita a lasciare da parte il nostro immaginario religioso.

Gesù non ci salva “dalla” morte, no toglie il peso della sofferenza o il dramma della solitudine, il Maestro fa molto di piú: la condivide. Gesù ci rivela un Dio che ci tratta da adulti, salvandoci “nella” morte, condividendo con noi il peso della sofferenza e della paura.

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La fede non toglie il dolore, ma ci insegna a viverlo diversamente. Il dolore rimane dolore, ma sai che non sei solo, sai che Lui è con te. Lui ti salva dalla disperazione della solitudine. Lui è il Dio con noi.

La seconda cosa che intravedo, forse con una interpretazione un po’ azzardata, è che le lacrime di Gesù siano lacrime di gioia e non solo di dolore. La resurrezione di Lazzaro, infatti, è una anticipazione della grande notizia della Pasqua: la morte è sconfitta e la vita vince. Il maestro piange di gioia: finalmente la morte non sarà piú l’ultima parola sulla vita dell’uomo. La vita donata per amore ha sconfitto l’antica menzogna e Gesù piange di gioia: presto si apriranno le porte del paradiso.

Un abbraccio,
don Roberto

Approfitto di questo spazio per condividere la pubblicazione del mio nuovo libro edito da Ancora: “Una carezza per tutti”. Si tratta di una riflessione sulle mani di Gesù nel Vangelo di Marco. Il Dio eterno e invisibile ha preso carne nella nostra carne, la sua passione d’amore continua a vibrare nella storia attraverso le nostre mani. Non dobbiamo dimenticarlo mai: siamo discepoli di un Dio che ha una carezza per tutti. Penso possa essere una buona lettura per il tempo di Quaresima…


Don Roberto (prete missionario della Diocesi di Como) – Sito Web Fonte: il canale Telegram “Sulla Tua Parola“.

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