don Roberto Seregni – Commento al Vangelo del 24 Luglio 2022

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INSEGNACI A PREGARE

Molte volte, dopo giornate intense di incontri, colloqui, celebrazioni e visite alle comunità della missione, mi ritaglio uno spazio di silenzio e di preghiera nella piccola cappella della casa parrocchiale. Faccia a faccia con il maestro. Nelle sue mani travaso le storie che la gente mi affida, i dolori, le cicatrici, i desideri e i sogni…

Mi metto davanti a Lui a mani vuote e ripeto la preghiera dei discepoli: Signore, insegnami a pregare. Come i dodici, anch’io mi scopro incapace di pregare, di stare alla sua presenza. Mi affido al silenzio, ascolto, balbetto qualche parola dei Salmi, mi lascio sfiorare dallo Spirito e ripeto: Signore, insegnami a pregare.

Rileggo la parabola che il maestro propone a conclusione del Padre Nostro. Normalmente, commentando questo testo, si sottolinea l’importanza della perseveranza nella preghiera. Certo, giusto e santo. Ma mi sembra che Luca voglia sottolineare anche un altro aspetto: la certezza di essere ascoltati. La perseveranza nella preghiera si fonda sulla certezza che il Padre del cielo ci ascolta, ci accoglie e ci ama.

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La parabola, dunque, ci insegna uno degli ingredienti piú importanti della preghiera: pregare è stare davanti ad un Padre che ci ama e ci accoglie, è stare alla presenza di un interlocutore amorevole, attento, disponibile. Pregare è gustare una presenza, ascoltare una voce amata, affidare e confidare, scoprire che la nostra miseria è la misura della sua misericordia.

Signore, insegnaci a pregare.

Un abbraccio,

don Roberto


Don Roberto (prete missionario della Diocesi di Como) – Sito Web Fonte: il canale Telegram “Sulla Tua Parola“.

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