IL RE DEI GIUDEI
Hanno dovuto metterti un cartello sopra la testa, altrimenti nessuno ti avrebbe riconosciuto: “Il re dei Giudei”. Hai deluso tutti. Le tue parole e i tuoi gesti hanno sparso il profumo della libertà e della vita, li hai entusiasmati, hai fatto esplodere un sussulto di novità, ma ora ti hanno appeso ad una croce. All’entrata in Gerusalemme tutti gridavano: “Osanna al Figlio di Davide”, ma ora si odono solo le beffe e gli insulti.
I tuoi, quelli che tu hai scelto uno per uno chiamandoli per nome, ti hanno lasciato solo. Sono scappati. Forse per paura o forse perché si sono sentiti traditi. Aspettavano un messia vittorioso, speravano che finalmente fosse arrivato il momento di restaurare con potenza il Regno di Israele, ma si sono sbagliati. Aspettavano un altro Dio. Cosa se ne fanno di un Dio che si mette in ginocchio e lava i piedi? Cosa se ne fanno di un Dio che si fa catturare come un sacco di patate dai soldati romani? Loro volevano un Dio potente, non un Dio che cavalca un asino e si mette un grembiule.
Li hai delusi e ti hanno lasciato solo.
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Intorno a te c’è solo violenza, tradimento e solitudine. Ma tu non minacci, non urli, non imprechi. Dalle tue labbra secche e martoriate, escono solo parole di perdono, le parole più forti di tutta la passione: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”.
Lo avevi chiesto ai tuoi discepoli e tutti ti avevano guardato sorpresi: come si può perdonare settanta volte sette? Come è possibile amare qualcuno che ti sta facendo soffrire? Non hai risposto a parole, ma con la tua vita. Non hai fatto una bella catechesi, ma hai dato loro l’esempio.
Sei un Dio che muore perdonando. Tutta la tua vita è stata un dono, ogni fibra del tuo corpo ha fatto risplendere la bellezza del volto del Padre.
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Un abbraccio,
don Roberto
Approfitto di questo spazio per condividere la pubblicazione del mio nuovo libro edito da Ancora: “Una carezza per tutti”. Si tratta di una riflessione sulle mani di Gesù nel Vangelo di Marco. Il Dio eterno e invisibile ha preso carne nella nostra carne, la sua passione d’amore continua a vibrare nella storia attraverso le nostre mani. Non dobbiamo dimenticarlo mai: siamo discepoli di un Dio che ha una carezza per tutti. Penso possa essere una buona lettura per il tempo di Quaresima…
Don Roberto (prete missionario della Diocesi di Como) – Sito Web Fonte: il canale Telegram “Sulla Tua Parola“.
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