FIGLI DELLA LUCE
La parabola che apre il testo evangelico di questa settimana ha da sempre suscitato imbarazzo e perplessità. Leggendo con attenzione il testo, è ovvio che Gesù non ci presenta l’amministratore come modello per la sua disonestà, ma per la sua astuzia. Al centro del testo, infatti, sta l’amara constatazione del maestro: “i figli di questo mondo sono più scaltri dei figli della luce”. Il discepolo dovrebbe avere la stessa prontezza, astuzia e passione dell’amministratore per accogliere e per annunciare il Regno di Dio.
Sembra proprio che il maestro voglia darci uno scossone e svegliarci dalla nostra indifferenza e superficialità. Siamo figli della luce, ma spesso viviamo addormentati, sonnolenti e anestetizzati. Siamo figli della luce, ma preferiamo nasconderci, proteggerci e passare inosservati. Siamo figli della luce, ma non brilliamo, siamo opachi, spenti e tenebrosi.
La Parola ci chiama alla novità, dobbiamo imparare a lasciarci guidare dallo Spirito, a fidarci della provvidenza e scovare nuovi cammini per l’annuncio del Regno di Dio. Le nostre comunità sono stanche e sfinite a causa dei nostri progetti ripetitivi e nostalgici; dobbiamo ritornare al Vangelo, semplicemente al Vangelo. Tenere lo sguardo fisso sul maestro, seguirlo e imitare i suoi passi: stare con gli ultimi, proteggere i piú deboli, difendere la vita e la sua dignità, aprire cammini di speranza e di dialogo, annunciare un amore piú grande di ogni odio e di ogni barriera, accogliere chi bussa alla porta e metterci alla ricerca di chi si è perso.
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Proprio questa, forse, è l’unica ed autentica astuzia dei figli della luce: vivere il Vangelo.
Un abbraccio,
don Roberto
Don Roberto (prete missionario della Diocesi di Como) – Sito Web Fonte: il canale Telegram “Sulla Tua Parola“.
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