VENITE ALLE NOZZE
Il tema centrale della parabola di questa domenica è lo stesso che abbiamo visto le ultime due settimane: l’accoglienza o il rifiuto di Gesù. Ma questo testo è ricco di particolari e di colpi di scena che ci aiutano ad approfondire il tema.
Al centro del racconto c’è il re. L’occasione del banchetto è il matrimonio del figlio, ma di lui non si dice nulla. Solo il re parla, ordina e giudica.
Il primo colpo di scena che sorprende il lettore è, senza dubbio, il rifiuto degli invitati alle nozze: alcuni vanno nel campo, altri a badare ai propri affari e qualcuno, inspiegabilmente, se la prende con i servi, li bastona e li uccide. In questa prima parte della parabola ritroviamo il tema del rifiuto e della violenza. Ed è interessante sottolineare la reazione del re: prima fa piazza pulita di tutti quelli che hanno rifiutato l’invito e poi manda i servi a chiamare tutti quelli che incontrano per strada.
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In questa prima parte della parabola troviamo la riflessione dell’evangelista sul rifiuto dei giudei e l’accoglienza dei pagani, e fino a qui tutto fila liscio.
Ma nella seconda parte della parabola troviamo un altro colpo di scena: il re passa tra gli invitati, ne trova uno senza abito nuziale, lo fa legare e, dopo averlo rimproverato, lo fa buttare fuori dalla festa. La reazione del sovrano è senza dubbio sorprendente. Penso che proprio questo sia il centro della parabola: nessuno ha il posto garantito. Il fatto di aver accettato un invito non ti mette al sicuro, devi vestire l’abito della festa, devi rivestirti di Cristo (Gal 3,27).
Sí, molti sono chiamati, ma pochi eletti.
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In questi anni di missione nella periferia nord di Lima ho avuto la grazia e la benedizione di incontrare e conoscere molti fratelli e sorelle rivestiti dell’abito nuziale. Ho scoperto che coloro che il mondo rifiuta sono i preferiti di Dio. In questi anni ho conosciuto una immensa e silenziosa schiera di profeti invisibili che fecondano di bellezza il cammino della chiesa nel mondo. Sono i piccoli e poveri che mi hanno evangelizzato e mi hanno insegnato la freschezza disarmante della fede, la tenacia irresistibile della speranza e la spumeggiante fantasia della carità.
Un abbraccio,
don Roberto
Don Roberto (prete missionario della Diocesi di Como) – Sito Web Fonte: il canale Telegram “Sulla Tua Parola“.
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