“Se il mondo vi odia”; la sequela di Gesù non immunizza i suoi discepoli dall’esperienza dell’odio. Non c’è esperienza più consolante che essere amati così come si è e non c’è sofferenza più grande che essere manipolati perché ci si pieghi al volere altrui.
Il mondo rappresenta quel modo di fare per cui si dà solo dopo aver ricevuto o per ricevere qualcosa e quando non si ottiene quello che ci si aspetta, o che si pretende, scattano le ritorsioni e le persecuzioni. I discepoli di Gesù nell’esercizio dell’amore fraterno si scontrano contro l’odio di chi tratta gli altri come esecutori di ordini stabiliti. È nei momenti di distanza e conflittualità che si dimostra l’amore autentico.
L’odio è volontà di possesso mentre l’amore è desiderio di donare, l’odio è presunzione di sapere tutto, amore è umiltà nel chiedere. L’odio è intolleranza a ogni forma di vincolo e limitazione, l’amore è accettazione della diversità e del limite proprio e altrui. L’odio è aggressivo contro l’altro, l’amore è passionale verso l’altro. L’odio per vincere prevale sull’altro, l’amore si sottomette per supportare l’altro.
Quando siamo oggetto di odio e persecuzione siamo chiamati ad amare non come il mondo, quindi a restituire l’odio, ma come Dio ci ama che odia il peccato, ma ama il peccatore per salvarlo. Il discepolo deve mettere in conto nella sua scelta di andare dietro Gesù che la sua strada gli riserverà dolori. Quando prendiamo coscienza della “gratuità” delle offese ricordiamo le parole di Gesù: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” (Mt 5,11-12). Se rimaniamo uniti a Gesù nella passione e nella umiliazione, lo saremo anche nella risurrezione. Anche noi siamo chiamati a seguire Gesù in questo mondo anche quando, come Lui, si viene spogliati della propria dignità.
Non si tratta di andare allo sbaraglio ma di sconfiggere l’odio con l’amore fino al punto di lasciarci spogliare, nella sicura certezza che Dio ci riveste di immortalità.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
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Fonte – Mater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]
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Voi non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15, 18-21
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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