don Pasquale Giordano โ€“ Commento al Vangelo di oggi 6 Ottobre 2019

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La fede dei piccoli rende il discepolo umile padrone di sรฉ e generoso servo dei fratelli

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Nelle domeniche precedenti abbiamo ascoltato un lungo discorso di Gesรน fatto di molte allegorie e parabole. Attraverso di esse Gesรน evangelizza rivelando il volto del Padre la cui bellezza traspare dal suo atteggiamento misericordioso soprattutto nei confronti dei poveri e degli esclusi. 

Alla luce della pasqua i discepoli comprendono che il pastore coraggioso, la donna decisa, il padre paziente, lโ€™amministratore scaltro, il povero Lazzaro รจ Gesรน, il figlio sul cui volto risplende la gloria di Dio, che va in cerca di chi si รจ smarrito, accoglie e riabilita il figlio che ritorna, rinuncia a ciรฒ che gli spetterebbe di diritto per guadagnare in amici, si fa mendicante dellโ€™amore e accoglie tutto come un dono. 

Questo volto di Dio รจ molto distante da quello che alcuni farisei e dottori della legge hanno in mente e nel cuore e mostrano con il loro atteggiamento. La parola di Gesรน risuona oggi nella nostra chiesa che รจ sempre tentata dallโ€™assumere il punto di vista farisaico inficiato dalla mentalitร  commerciale del dare-avere. 

Lโ€™insegnamento di Gesรน, fin sulla croce e a partire dalla tomba vuota, vuole rompere lo schema logico che inquadra ogni cosa secondo il criterio del merito e della colpa, del premio o della punizione. Questa logica distorce lโ€™immagine di Dio e crea le piรน grandi ingiustizie, le stesse che sono lamentate dal profeta Abacuc nella prima lettura. 

La misericordia che Gesรน richiama continuamente รจ lโ€™anima della fiducia che Dio ha nei nostri confronti. Non รจ Dio ad essere distante, assente o silenzioso, ma รจ lโ€™uomo che non riesce a cogliere il suo stile di prossimitร . Trasferendo i suoi pensieri e le sue attese in Dio, lโ€™uomo si crea un idolo che giocoforza, al momento in cui รจ invocato, non รจ capace di essere vivo e farsi presente.

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I discepoli recepiscono quanto distante sia il loro modo di pensare da quello di Gesรน, perciรฒ gli chiedono: aumenta la nostra fede! Probabilmente gli apostoli richiedono un surplus dโ€™intelligenza per comprendere la logica nuova indicata da lui. La prima lettura ci offre una chiave di lettura per comprendere piรน profondamente la richiesta dei discepoli. Essi, come il profeta Abacuc, rivolgono una preghiera. La supplica si eleva da un cuore e una mente confusi. Il profeta, portavoce del turbamento del popolo che proietta in Dio il suo senso di giustizia, non comprende perchรฉ non intervenga prontamente contro i malvagi dando loro la punizione che si meritano. I discepoli, parimenti, hanno difficoltร  ad accettare la pedagogia di Gesรน che invita ad accogliere i peccatori, anzi a cercarli, ad abbracciarli, a conquistarli con la benevolenza, a perdonarli ogni volta che riconoscendosi colpevoli, chiedono pietร . Le parole del profeta sembrano una sfida lanciata verso il Dio silenzioso e apparentemente assente. Quelle dei discepoli esprimono la consapevolezza della loro povertร . La preghiera dellโ€™uno e degli altri rivela la loro fede sebbene debole come una fiammella che Gesรน perรฒ riconosce anche potenzialmente feconda.

La risposta di Dio nella prima lettura รจ duplice: il male ha un limite ed esso รจ posto dal bene che gli uomini possono fare. Nella risposta che Gesรน dร  ai suoi discepoli troviamo maggiore completezza della parola profetica. Gesรน aveva giร  invitato a vedere il peccatore oltre il peccato, il fratello oltre la trasgressione della legge per desiderare di costruire o ricostruire una relazione personale. 

Gesรน in un dittico indica cosa sia la fede e come la si vive. La prima icona รจ tratta dalla natura con le immagini del granello di senapa e lโ€™albero del gelso o del melograno, la seconda รจ presa dal mondo domestico e agricolo in cui si mette in evidenza il rapporto che cโ€™รจ tra il servo e il padrone. 

La fede dei discepoli, anche se messa alla prova dalle ingiustizie, dalle difficoltร  incontrate nella vita e nella missione, รจ un dato di fatto perchรฉ รจ dono di Dio. La consapevolezza di avere una piccola fede e segno che si ha la fede dei piccoli, di quelli cioรจ che, coscienti di non bastare a se stessi, chiedono lโ€™aiuto di Dio. รˆ la fede dei piccoli che puรฒ fare cose che la presunta fede dei grandi non riuscirebbe a fare. La fede dei piccoli si apre allโ€™azione di Dio che รจ capace di fare quello che da soli non riusciremmo. Lโ€™albero dalle profonde radici indica le abitudini mentali e pratiche da cui รจ difficile staccarsi. I discepoli sanno che da soli non riuscirebbero a cambiare mentalitร  e sradicare quel modo di pensare, di parlare e di agire mondano, anche se religioso, che viene denunciato e stigmatizzato da Gesรน nellโ€™insegnamento offerto precedentemente. 

Lโ€™uomo che riconosce di essere schiavo di se stesso e dellโ€™egoismo, che ha messo radici profonde nel suo cuore, con il dono della fede impara innanzitutto ad essere padrone di sรฉ e con lโ€™esercizio della caritร  verso se stesso diventa veramente libero. La fede รจ comunione con Gesรน in modo tale che non solo agiamo come Lui, ma agiamo con Lui. Solo ciรฒ che รจ fatto con Dio realizza lโ€™impossibile. Nessuno si rende libero da sรฉ, ma la vera libertร  si conquista vivendo in comunione con Cristo lโ€™unico vincitore sul peccato e sulla morte.

La seconda parte del dittico descrive una situazione comune allโ€™epoca in cui un padrone normalmente possiede dei servi che lavorano nei campi e in casa. Il rapporto tra il padrone e il servo non รจ di scambio di favori. Il servo, in quanto tale, non si aspetta dal padrone che lo accolga per servirlo a tavola quando ritorna dal campo, ma sa, che finito un servizio lo aspetta un altro. Il servo ancora non si aspetta che il padrone gli dica grazie. Un servo vive serenamente la sua funzione quando accetta di stare al suo posto e vive il suo servizio non ambendo a essere qualcosโ€™altro rispetto a quello che รจ. Lโ€™accettazione serena di sรฉ inibisce qualsiasi desiderio di riscatto o lโ€™ambizione che scatena competizioni e liti.

Il servizio gratuito e senza pretese interessate da una parte fa crescere la fede, intesa come libertร  interiore e padronanza di sรฉ, e dallโ€™altra innesca un meccanismo virtuoso per cui il servizio quotidiano, silenzioso e ordinario fatto con gratuitร  e generositร  ha la forza di abbreviare il tempo del male e attutisce o risana le ferite causate dallโ€™ingiustizia.

La fede dei piccoli dunque rende autorevoli padroni di sรฉ e servi umili e generosi dei fratelli.

Auguro a tutti una serena domenica e vi benedico di cuore!

Commento a cura di
don Pasquale Giordano
Fonte โ€“ Mater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโ€™Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร  ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร โ€ฆ [Continua sul sito]

Letture della
XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

Il giusto vivrร  per la sua fede.

Dal libro del profeta Abacuc
Ab 1,2-3;2,2-4

 
Fino a quando, Signore, implorerรฒ aiuto
e non ascolti,
a te alzerรฒ il grido: ยซViolenza!ยป
e non salvi?
Perchรฉ mi fai vedere lโ€™iniquitร 
e resti spettatore dellโ€™oppressione?
Ho davanti a me rapina e violenza
e ci sono liti e si muovono contese.
 
Il Signore rispose e mi disse:
ยซScrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette,
perchรฉ la si legga speditamente.
รˆ una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perchรฉ certo verrร  e non tarderร .
Ecco, soccombe colui che non ha lโ€™animo retto,
mentre il giusto vivrร  per la sua fedeยป.
Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 94 (95)
R. Ascoltate oggi la voce del Signore.

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. R.
 
Entrate: prostrร ti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
รˆ lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R.
 
Se ascoltaste oggi la sua voce!
ยซNon indurite il cuore come a Merรฌba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opereยป. R.

Seconda Lettura

Non vergognarti di dare testimonianza al Signore nostro.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
2 Tm 1,6-8.13-14

 
Figlio mio, ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che รจ in te mediante lโ€™imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di caritร  e di prudenza.
 
Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, nรฉ di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo.
 
Prendi come modello i sani insegnamenti che hai udito da me con la fede e lโ€™amore, che sono in Cristo Gesรน. Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti รจ stato affidato.

Parola di Dio

Vangelo

Se aveste fede!

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17, 5-10

 
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: ยซAccresci in noi la fede!ยป.
 
Il Signore rispose: ยซSe aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: โ€œSrร dicati e vai a piantarti nel mareโ€, ed esso vi obbedirebbe.
 
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirร , quando rientra dal campo: โ€œVieni subito e mettiti a tavolaโ€? Non gli dirร  piuttosto: โ€œPrepara da mangiare, strรญngiti le vesti ai fianchi e sรฉrvimi, finchรฉ avrรฒ mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tuโ€? Avrร  forse gratitudine verso quel servo, perchรฉ ha eseguito gli ordini ricevuti?
 
Cosรฌ anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi รจ stato ordinato, dite: โ€œSiamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fareโ€ยป.

Parola del Signore

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