La riforma del cuore
Santa Monica
La vera novità portata da Gesù é la riforma del cuore. Il Maestro rimprovera coloro che si ergono a veri interpreti della legge di Dio di averne fatto un labirinto in cui ci si perde tra i tanti precetti. Il vero problema però è sbagliare bersaglio nella vita e rimanere intrappolati nei vicoli tortuosi dei ragionamenti mondani. Questo accade quando ci si concentra su se stessi e sulle proprie opere dimenticando che il destinatario ultimo delle pratiche di fede è il Signore. Gesù stigmatizza la miopia religiosa di chi non riesce a vedere oltre il proprio naso e si costruisce un mondo fatto di regole e riti nel quale non c’è spazio per nessuno se non per il proprio “io”.
Vivendo la fede solo come un insieme di precetti da applicare, si trasforma Dio in un freddo arbitro di una partita virtuale.
In verità la vita non si gioca sul piano dei desideri, delle strategie o dei doveri, ma su quello delle relazioni concrete. Dio “scende” su questo piano per insegnarci, cioè scrivere dentro, il suo nome: la giustizia, la fedeltà e la misericordia. L’impegno richiesto all’uomo è quello di tradurre in opere il nome di Dio, quello che Dio scrive nel cuore di ciascuno di noi. Giustizia, misericordia e fedeltà sono i nomi di Dio che ognuno dovrebbe assumere come punti di riferimento per discernere le scelte da compiere e come distintivi in un mondo che è costantemente tentato di farsi un Dio su misura.
Dio gradisce il cuore contrito, cioè l’uomo che non copre le sue nudità con paramenti sontuosi, il lezzo maleodorante del proprio peccato con profumi d’incenso, non nasconde i propri pensieri cattivi dietro una falsa cortesia e la sua fragilità sotto il manto di una religiosità fatta di sole devozioni.
Dio desidera incontrare l’uomo e amarlo profondamente. Non c’è altro luogo che il cuore che si fa casa accogliente e grembo generoso.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]
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Queste erano le cose da fare, senza tralasciare quelle.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 23, 23-26
In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!».
Parola del Signore