La preghiera รจ resilienza nel tempo della crisi
Continua la catechesi di Gesรน sulla preghiera. Due domeniche fa con i discepoli abbiamo chiesto a Gesรน di aumentare la nostra fede affinchรฉ, riponendo la fiducia solamente nel Signore, possiamo imitarlo soprattutto in quelle cose che ci appaiono impossibili da realizzare. Con i lebbrosi domenica scorsa abbiamo chiesto al Maestro di avere misericordia e di donarci la parola per sentirci vivi pur nelle tante mortificazioni. Con il Samaritano viviamo lโeucaristia domenicale come un pellegrinaggio gioioso verso il Signore per lodarlo e ringraziarlo. In questa domenica ci viene proposta la figura parabolica di una vedova che con insistenza si rivolge al giudice della sua cittร : โFammi giustizia contro il mio avversarioโ.
Il motivo della parabola รจ la necessitร di pregare sempre, senza stancarsi, o piรน letteralmente senza incattivirsi. Il verbo pregare non indica tanto il dire preghiere, ma la condizione stabile di una persona davanti a Dio. Il pregare indica la relazione personale costante che unisce lโuomo a Dio. Se volessimo usare un neologismo, il matrimoniare definisce il rapporto tra coniugi. In una coppia di sposi tutto ciรฒ che rende vivo la loro relazione potremmo riassumerlo nel verbo matrimoniare, cosรฌ la necessitร di pregare sempre deriva dal pericolo che il rapporto con Dio sia solo formale o addirittura inesistente. Nel pregare รจ riassunta ogni esperienza di relazione con Dio che coinvolge tutti gli aspetti della vita dellโorante. La dimensione spirituale della persona orienta verso Dio sia la dimensione corporea con i suoi gesti, sia quella psichica con i sentimenti e i pensieri. La prima lettura presenta Mosรจ che prega alzando le mani verso il cielo per indicare la tensione del corpo e della psiche verso Dio. Dire vita spirituale significa indicare la fede che รจ un dono di Dio. In quanto tale รจ affidata allโuomo perchรฉ essa, che รจ la Luce di Cristo, sia preservata da tutto ciรฒ che potrebbe indebolirla o addirittura spegnerla e cresca di giorno in giorno (come recita la formula del battesimo al momento della consegna della candela accesa al Cero pasquale).
Ogni relazione conosce le crisi, anche quella con Dio. Non ci si sente ascoltati e quindi si avverte un senso di solitudine e di abbandono. Gesรน sulla croce dร voce a questo stato dโanimo pregando col Sal 22: โDio mio, Dio mio, perchรฉ mia hai abbandonato!โฆ Mio Dio, grido di giorno e non rispondi; di notte, e non cโรจ tregua per meโ (vv.2.3). Non deve meravigliarci di vivere la crisi della fede. Essa infatti, come si diceva prima, รจ una relazione che va mantenuta viva anche, e direi soprattutto, nella crisi quando viene meno o sโindebolisce il legame basato solo sul benessere individuale.
La parabola presenta due personaggi, un giudice e una vedova. Il giudice รจ descritto come un uomo che esercita il giudizio senza tener conto di qualche istanza superiore a sรฉ o per guadagnare lโamicizia di qualcuno. La vedova, che ha subito un torto, si appella al giudice perchรฉ ristabilisca la giustizia, perchรฉ lei non riuscirebbe con le sue sole forze.
Lโinsistenza della vedova converte lโindifferenza del giudice disonesto. La disonestร del giudice sta nella stessa giustizia che amministra. La giustizia umana di per sรฉ รจ imperfetta e puรฒ anche cadere in errore. Essa infatti, nella misura in cui si ferma alla norma della legge e non prende in considerazione la condizione della persona, si trasforma in ingiustizia. Cosรฌ una relazione, che si limitasse solo ad assolvere i propri doveri e curare i propri diritti, sarebbe corretta ma non vera e quindi piรน debole perchรฉ maggiormente vulnerabile nel tempo della prova.
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Le parole del giudice descrivono il suo cambiamento operato dalla richiesta insistente della vedova che scomoda e infastidisce. La decisione di fare giustizia e prendere le parti della vedova non รจ dettata dal principio di equitร davanti alla legge, ma dal fatto che la rabbia della donna infastidisce a tal punto il giudice che egli decide di porre fine a quella situazione imbarazzante e di conseguenza anche allโingiustizia. La crisi diventa unโoccasione di abbattimento del muro dellโindifferenza che separa e isola. Concentrarsi sul proprio dovere e sul lavoro o sullโimpegno personale, oppure rassegnarsi al dolore chiudendolo nel proprio cuore non risolve la crisi ma allarga il solco della distanza tra le persone.
La vedova รจ lโimmagine del cristiano che vive il disagio della solitudine nella prova. La Chiesa senza la presenza visibile dello Sposo si sente molto piรน vulnerabile sotto gli attacchi dei nemici. Come rimanere fedeli a Gesรน nel momento della prova, come custodire la relazione con Lui nella notte oscura della fede?
La prima lettura ci offre unโindicazione. La preghiera della comunitร e in comunitร ci aiuta a tenere le braccia sollevate e a superare la stanchezza della solitudine. Lo scoraggiamento, tradotto con il lasciare cadere le braccia, giunge quando viviamo la relazione in maniera solitaria, affidandoci solo alle nostre forze. Come Mosรจ รจ sostenuto nella sua preghiera, cosรฌ anche lโuomo ha bisogno di lasciarsi aiutare dalla comunitร a vivere lโattesa del cambiamento tenendo viva la tensione e il desiderio dellโincontro.
La preghiera รจ stile di relazione sostenuta dalla speranza, cioรจ dal desiderio di comunione personale con Dio e con i fratelli.
La seconda lettura ci offre unโaltra indicazione importante. Le crisi di fede (con Dio e con gli altri) si gestiscono pregando con la Scrittura, la Parola di Dio, insieme alla comunitร . Dio stesso nella Scrittura ci offre le parole per tenere viva la relazione con Lui, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia.
La preghiera con la Parola di Dio nella comunitร aiuta le persone in crisi ad acquisire la virtรน della resilienza. Essa รจ la capacitร di reagire ai traumi della vita che influiscono sulla relazione con sรฉ, con gli altri e con Dio. La preghiera รจ la migliore forma di resilienza perchรฉ permette alla persona ferita di reagire senza cattiveria ma con speranza, di cercare il dialogo e non nascondersi nel silenzio, di desiderare senza rinunciare a vivere.
Auguro a tutti una serena domenica e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร โฆ [Continua sul sito]
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Letture della
XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
Quando Mosรจ alzava le mani, Israele prevaleva.
Dal libro dellโรsodo
Es 17,8-13
In quei giorni, Amalรจk venne a combattere contro Israele a Refidรฌm.
Mosรจ disse a Giosuรจ: ยซScegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalรจk. Domani io starรฒ ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dioยป. Giosuรจ eseguรฌ quanto gli aveva ordinato Mosรจ per combattere contro Amalรจk, mentre Mosรจ, Aronne e Cur salirono sulla cima del colle.
Quando Mosรจ alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalรจk. Poichรฉ Mosรจ sentiva pesare le mani, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi si sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e lโaltro dallโaltra, sostenevano le sue mani. Cosรฌ le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole.
Giosuรจ sconfisse Amalรจk e il suo popolo, passandoli poi a fil di spada.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 120 (121)
R. Il mio aiuto viene dal Signore.
Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrร lโaiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra. R.
Non lascerร vacillare il tuo piede,
non si addormenterร il tuo custode.
Non si addormenterร , non prenderร sonno
il custode dโIsraele. R.
Il Signore รจ il tuo custode,
il Signore รจ la tua ombra
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirร il sole,
nรฉ la luna di notte. R.
Il Signore ti custodirร da ogni male:
egli custodirร la tua vita.
Il Signore ti custodirร quando esci e quando entri,
da ora e per sempre. R.
Seconda Lettura
Lโuomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
2 Tm 3,14 โ 4,2
Figlio mio, tu rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dallโinfanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesรน.
Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, รจ anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perchรฉ lโuomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesรน, che verrร a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimitร e insegnamento.
Parola di Dio
Vangelo
Dio farร giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,1-8
In quel tempo, Gesรน diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessitร di pregare sempre, senza stancarsi mai:
ยซIn una cittร viveva un giudice, che non temeva Dio nรฉ aveva riguardo per alcuno. In quella cittร cโera anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: โFammi giustizia contro il mio avversarioโ.
Per un poโ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sรฉ: โAnche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dร tanto fastidio, le farรฒ giustizia perchรฉ non venga continuamente a importunarmiโยป.
E il Signore soggiunse: ยซAscoltate ciรฒ che dice il giudice disonesto. E Dio non farร forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farร forse aspettare a lungo? Io vi dico che farร loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dellโuomo, quando verrร , troverร la fede sulla terra?ยป.
Parola del Signore