Dalla guarigione alla salvezza
Il motivo della decisione di far morire Gesù è raccontato nella pericope precedente nella quale si narra della guarigione in giorno di sabato nella sinagoga di un uomo che aveva la mano paralizzata. L’atto terapeutico compiuto da Gesù è da lui stesso paragonato al gesto di tirare fuori da un fosso profondo la propria pecorella che vi era caduta.
Se sta a cuore la salvezza di un animale dal quale traiamo sostentamento molto più Dio fa del bene all’uomo dal quale non esige nulla. Per Dio il valore di un uomo non è dato da ciò che riceve da lui, ma dal suo bisogno. Maggiore cura e attenzione è riservata a chi ha più bisogno di aiuto perché non basta in se stesso. Dunque c’è chi si allontana da Gesù e prende le distanze da lui fino al punto di eliminarlo e chi, riconoscendo il bisogno di guarigione lo segue.
Questi ultimi, mendicanti della grazia di Dio, vengono tutti guariti, non perché abbiano dimostrato di essere meritevoli, ma perché, diventando discepoli di Gesù, si sono resi disponibili ad essere salvati. Tuttavia Gesù ordina loro di non ridurre il vangelo a semplice racconto di un fatto prodigioso. I discepoli non sono semplici cronisti, ma persone che seguono Gesù fino alla croce per essere da lui non solamente guariti ma anche salvati. Le parole e i gesti di Gesù sono segni che conducono fino alla croce dove, offrendo il suo corpo per noi, dona il suo Spirito che ci trasforma a sua immagine.
Lungo il cammino verso il Golgota i discepoli sono destinatari una graduale rivelazione di Gesù che è il Messia, non come lo attendevano tutti, ma come lo annuncia Isaia. Si tratta del Servo del Signore, mite e umile. Così anche i discepoli di Cristo, sono chiamati ad essere nel mondo lievito di pace e di fraternità, rifuggendo da ogni forma di compromesso, proselitismo e integralismo.
Ad immagine del Servo del Signore, anche i discepoli non annuncino il vangelo salendo sui palchi della polemica, ma entrando nelle pieghe e nelle piaghe della storia per incontrare i fratelli e portare loro conforto e amicizia.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]
Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.
Impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12, 14-21
In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».
Parola del Signore.