Occasioni perdute
Le dure parole di Gesù non rappresentano tanto una minaccia quanto invece una severa denuncia dell’indifferenza che caratterizza gli abitanti dei villaggi che si affacciano sul lago di Tiberiade e che erano stati lo scenario di molti segni compiuti da Gesù. Il giudizio di condanna sarà la conseguenza del rifiuto opposto a Gesù non manifestato solamente con attacchi diretti e personali, ma soprattutto con la chiusura mentale rafforzata dal pregiudizio.
Le parole di Gesù tradiscono il suo sdegno verso coloro che sono refrattarie a qualsiasi genere di sollecitazione per poter cambiare interiormente. La conversione non consiste tanto cambiare religione o riti. Si tratta di quel processo di sviluppo umano innescato col battesimo ma che richiede di essere accompagnato e curato perché l’azione di Dio possa veramente umanizzare il cristiano.
I prodigi compiti da Gesù sono oggi i sacramenti, azione di Cristo e della Chiesa. Gesù si rivolge a noi chiedendo conto del tipo di accoglienza che gli riserviamo. Qual è la nostra responsabilità nei confronti nella natura, prodigio che si rinnova ogni giorno? Qual è la nostra cura nei confronti della vita umana dal suo sorgere fino al suo tramonto naturale? Quale frutto porta in noi la celebrazione dei sacramenti?
Siamo destinatari di doni gratuiti e spesso non richiesti, ma frutto della provvidenza di Dio; a partire da queste esperienze quali sviluppi di umanità registriamo in noi?
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]
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Nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne e la terra di Sòdoma saranno trattate meno duramente di voi.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11, 20-24
In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».
Parola del Signore.