Gesù unico modello da imitare
Nelle parole di Gesù, tratte dal discorso missionario, s’incrociano due piani storici, quello precedente alla passione di Gesù e quello successivo alla sua pasqua. Gesù verifica con i suoi discepoli la missione compiuta fino a quel momento notando che l’accoglienza del vangelo non è stata unanime e che qualcuno addirittura l’ha scambiato per un demonio.
Tuttavia le resistenze, le accuse, le minacce non impediscono a Gesù di continuare la sua missione che il Padre gli ha affidato. I fallimenti sono un’occasione per Gesù per formare i suoi discepoli. Qui appare la bellezza della pedagogia di Gesù! Egli non si serve dei contrasti per convincere i suoi discepoli della sua bontà denigrando gli altri; non fa la parte della povera vittima suscitando per se quella compassione che arma il livore nei confronti degli avversari.
Nei conflitti Gesù non cerca il colpevole ma cerca la strada per la riconciliazione. I discepoli imparano dall’esperienze difficili, lette e interpretate con Gesù, a fronteggiare le prove della vita cogliendo in esse l’occasione per annunciare apertamente il proprio essere cristiani. Gesù sul cammino che lo porterà al Golgota prepara se stesso e i suoi discepoli a vivere il dramma del tradimento, della condanna e della morte vincendo la paura con la fede in Dio.
I cristiani si trovano in situazioni storicamente diverse da quelle in cui si trovano implicati Gesù e i discepoli, tuttavia per tutti si ripropone il dilemma se farsi vincere dalla paura di perdere quello che si ha e persino la vita per rimanere fedeli a Cristo o vincerla con la grazia che viene da Dio. Il discepolo pur trovandosi in contesti geografici, culturali, sociali diversi ha sempre davanti a sé Gesù perché egli sia modello da imitare e presenza da continuare.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]
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Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10, 24-33
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
Parola del Signore.