Il Vangelo capovolge le misure di grandezza del mondo –
Martedì della XIX settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Cerchiamo di immaginare la scena: Il maestro siede di fronte ai suoi discepoli che sono attorno a lui. Uno di loro domanda lumi sulle figure di riferimento nel regno dei cieli, cioè la nuova comunità che Gesù sta costituendo. La sua risposta è innanzitutto un gesto a cui segue la spiegazione. Tra i presenti individua un bambino che chiama a sé per poi porlo in mezzo ai discepoli seduti davanti a lui. Nella sinagoga le donne i bambini hanno un posto loro riservato ai margini dell’aula sacra. Il gesto di Gesù rompe gli schemi e abbatte le barriere per cui un bambino, considerato “indegno” di essere parte attiva della comunità orante, viene collocato addirittura al centro. Il più grande nel regno dei cieli non è quello che più degli altri può vantare dei meriti, ma chi più degli altri chiede a Dio misericordia. Facile immaginare che i discepoli di Gesù cerchino di capire chi sono le persone tra loro di cui si fida e alle quali affidare i compiti più importanti. In verità l’eredità di Gesù, non è affidata ad una gerarchia al cui vertice c’è chi ha più potere. Farsi piccolo come un bambino davanti a Dio, significa guardare il Signore non come colui che dà il premio a chi se lo merita, ma come un padre che si piega su ciascuno dei suoi figli per prendersene cura. Chi assume il punto di vista del figlio bisognoso d’amore, sa essere come il padre che non guarda ai meriti dei figli, ma al loro bisogno.
In linea con la tradizione profetica, Dio non gradisce il culto privo di carità, anzi volge lo sguardo altrove disgustato davanti a sacrifici e offerte che sono solo fumo negli occhi perché privi di carità fraterna. Dio apprezza il “cuore contrito”, cioè l’umiltà con la quale ci si rivolge a Dio mettendo ai suoi piedi le proprie mancanze e aprendosi con fiducia alla sua misericordia.
L’umiltà spalanca le porte del cielo e la fede fa scorrere abbondantemente fiumi di grazie.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]
Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 18, 1-5.10.12-14
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:
«In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda.
Parola del Signore.