I “nuovi tribunali” nei quali testimoniare Cristo
La missione dei cristiani, similmente a quella di Gesù, trova il suo sigillo di autenticità nella esperienza della persecuzione. Gesù non nasconde le difficoltà che i suoi discepoli incontreranno inevitabilmente lungo il cammino dell’evangelizzazione.
Sulla scia della tradizione sapienziale il Maestro ricorre alle immagini di animali per rappresentare le virtù alle quali i discepoli devono tendere. Il contesto nel quale il vangelo si diffonde è il più delle volte quello della diatriba e del conflitto. Si accenna alle aule dei tribunali e delle sinagoghe, agli ambienti domestici e le persone coinvolte sono le autorità civili e religiose e persino i membri di una stessa famiglia.
I governatori e re, i capi religiosi, i familiari sono personaggi che di per sé richiamerebbero la giustizia, la religiosità, la cura e invece diventano i protagonisti di vicende drammatiche che vedono i cristiani sul banco degli imputati perché appartenere a Gesù è diventata una colpa. Assistiamo oggi nuovamente al processo di Cristo, non più nei tribunali, ma nei “social”, non più portati davanti alle autorità ma trascinati in polemiche fatte di insulti e luoghi comuni banali e superficiali.
In questo contesto il cristiano come reagisce, come persevera nell’annuncio del vangelo? Gesù ricorda che il vangelo è Parola di Dio, non pensiero o dottrina umana. In questo contesto ostile il cristiano non si lascia prendere dall’ansia di dare risposte esatte, ma si pone nelle mani di Dio perché attraverso lo sguardo mite, la pacatezza del parlare, la gentilezza nel porgere le ragioni della propria fede, lo Spirito Santo vinca la durezza dei cuori di chi riversa la carica aggressiva contro gli altri.
Il discepolo, a partire dai piccoli conflitti si esercita nella semplicità e nella prudenza. La prima virtù dice la capacità di riempire il cuore di pensieri positivi in modo che la bocca parli dalla pienezza di un cuore buono; la seconda virtù richiama il discernimento che fa riconoscere i tempi dell’agire e quelli dell’attendere, i tempi del parlare e quelli del silenzio.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]
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Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10, 16-23
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».
Parola del Signore.