La schiavitù corrompe, il servizio vivifica
SAN LORENZO
La festa di San Lorenzo, martire, ci riconsegna il cuore del vangelo di Gesù: Il Figlio dell’uomo deve patire molto fino a morire per risorgere il terzo giorno. Questa è una verità che non può essere accettata a priori perché è una profezia scomoda. Diventa vangelo mentre siamo nel crogiuolo della prova perché solo allora, se accolta come parola di Dio, diventa consolazione e speranza. A tutti fa paura la sofferenza e la morte e si sarebbe disturbati a livello psichiatrico se godessimo all’idea di provare dolore e di morire. Tuttavia la morte e le prove dolorose non sono scelte, ma possono essere vissute in modo che non siano inutili ma fruttuose.
Gesù usa l’immagine del seme che per sua natura, perché giunga alla perfezione, cioè si compia la sua vera natura portando frutto, deve morire. Con la morte il seme non scompare, ma si trasforma rivelando pienamente nella spiga piena di frumento, ciò che è veramente. L’uomo che rifiuta di cambiare rimane sempre un piccolo chicco che si corrompe morendo senza fruttificare. Chi è costui? Colui che crede che tutto deve cambiare attorno a sè in base ai suoi desideri, alle sue attese e pretese. L’amore egolatrico ed egoistico porta l’uomo a dissipare la sua vita che inesorabilmente si corrompe sotto gli agenti aggressivi dell’invidia, della gelosia, della competizione.
Odiare la propria vita non significa disprezzarla o maltrattarla, ma comporta non considerare come suo fine ultimo il benessere fisico e il piacere. Quando la vita diventa un intreccio di relazioni di dono, allora è possibile il rinnegamento del sè egoistico, il contenimento del proprio orgoglio e, conseguentemente, una vera generatività. Senza legami si rimane soli e la solitudine corrode e corrompe. I legami si costruiscono giorno per giorno quando, seguendo Gesù, lo si imita nello stile del servizio e della responsabilità fraterna. Seguire Gesù, significa passare dalla schiavitù umiliante del peccato che corrompe, al servizio a Dio e ai fratelli che ci riveste della stessa gloria del Signore, la vita eterna.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]
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Se il chicco di grano muore, produce molto frutto.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 12, 24-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».
Parola del Signore.