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don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del giorno – 5 Agosto 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 14, 13-21

Dona a Dio la tua miseria e riceverai la Sua misericordia – Lunedรฌ della XVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Dal libro del profeta Geremรฌaย Ger 28,1-17

Ananรฌa, il Signore non ti ha mandato e tu induci questo popolo a confidare nella menzogna.

In quellโ€™anno, allโ€™inizio del regno di Sedecรฌa, re di Giuda, nellโ€™anno quarto, nel quinto mese, Ananรฌa, figlio di Azzur, il profeta di Gร baon, mi riferรฌ nel tempio del Signore sotto gli occhi dei sacerdoti e di tutto il popolo: ยซCosรฌ dice il Signore degli eserciti, Dio dโ€™Israele: Io romperรฒ il giogo del re di Babilonia! Entro due anni farรฒ ritornare in questo luogo tutti gli arredi del tempio del Signore che Nabucodรฒnosor, re di Babilonia, prese da questo luogo e portรฒ in Babilonia. Farรฒ ritornare in questo luogo โ€“ oracolo del Signore โ€“ Ieconรฌa, figlio di Ioiakรฌm, re di Giuda, con tutti i deportati di Giuda che andarono a Babilonia, poichรฉ romperรฒ il giogo del re di Babiloniaยป.

Il profeta Geremรฌa rispose al profeta Ananรฌa, sotto gli occhi dei sacerdoti e di tutto il popolo, che stavano nel tempio del Signore. Il profeta Geremรฌa disse: ยซCosรฌ sia! Cosรฌ faccia il Signore! Voglia il Signore realizzare le cose che hai profetizzato, facendo ritornare gli arredi nel tempio e da Babilonia tutti i deportati. Tuttavia ascolta ora la parola che sto per dire a te e a tutto il popolo. I profeti che furono prima di me e di te dai tempi antichissimi profetizzarono guerra, fame e peste contro molti paesi e regni potenti. Il profeta invece che profetizza la pace sarร  riconosciuto come profeta mandato veramente dal Signore soltanto quando la sua parola si realizzerร ยป.

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Allora il profeta Ananรฌa strappรฒ il giogo dal collo del profeta Geremรฌa, lo ruppe e disse a tutto il popolo: ยซCosรฌ dice il Signore: A questo modo io romperรฒ il giogo di Nabucodรฒnosor, re di Babilonia, entro due anni, sul collo di tutte le nazioniยป. Il profeta Geremรฌa se ne andรฒ per la sua strada.

Dopo che il profeta Ananรฌa ebbe rotto il giogo che il profeta Geremรฌa portava sul collo, fu rivolta a Geremรฌa questa parola del Signore: ยซVaโ€™ e riferisci ad Ananรฌa: Cosรฌ dice il Signore: Tu hai rotto un giogo di legno, ma io, al suo posto, ne farรฒ uno di ferro. Infatti, dice il Signore degli eserciti, Dio dโ€™Israele: Pongo un giogo di ferro sul collo di tutte queste nazioni perchรฉ siano soggette a Nabucodรฒnosor, re di Babilonia, e lo servano; persino le bestie selvatiche gli consegnoยป.

Allora il profeta Geremรฌa disse al profeta Ananรฌa: ยซAscolta, Ananรฌa! Il Signore non ti ha mandato e tu induci questo popolo a confidare nella menzogna; perciรฒ dice il Signore: Ecco, ti faccio sparire dalla faccia della terra; questโ€™anno tu morirai, perchรฉ hai predicato la ribellione al Signoreยป. In quello stesso anno, nel settimo mese, il profeta Ananรฌa morรฌ.

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Portare il giogo dellโ€™obbedienza

Il tentativo di ribellione al re di Babilonia da parte del re di Giuda comporta lโ€™intervento di Nabucodonor che assedia Gerusalemme, la invade, deporta il re e una parte degli abitanti e nomina Sedecia il quale pronuncia il suo giuramento di vassallaggio. Il monarca babilonese consolida il suo impero ma i re vassalli, soprattutto quelli piรน periferici dellโ€™impero, sfruttano i momenti di debolezza per liberarsi dal giogo. Non mancavano anche in Giuda gente che attizzava il malcontento, lo spirito di ribellione e le vane speranze del popolo. Tra i piรน strenui assertori della ribellione per lโ€™agognata autonomia erano i profeti funzionari che Geremia cerca di smascherare. Lโ€™uomo di Dio predica lโ€™accettazione del vassallaggio politico come unico mezzo di sopravvivenza. Quella era lโ€™ora di Nabucodonosor, il quale a sua volta, suo malgrado, era servo e vassallo di Dio. Geremia affermava che il servizio del Signore passava in quel momento storico attraverso la sottomissione a re di Babilonia. Il messaggio del profeta era quello di accettare anche la situazione ingiusta non con un atteggiamento rassegnato ma di speranza. Dallโ€™ora delle tenebre non si fugge ma si abita da pellegrini della speranza perchรฉ si ha fede che Dio metterร  un limite allโ€™ingiustizia e al suo tempo.

Tra i profeti funzionari cโ€™รจ Ananรฌa che predice la prossima fine della schiavitรน simboleggiata dal giogo che viene rotto. Compiendo questo segno profetico Ananรฌa intende annunciare che il processo di liberazione e riscatto รจ iniziato ed รจ irreversibile. Geremia risponde evocando la tradizione codificata poi nel testo di Dt 18,22 che fornisce il criterio fondamentale per discernere il vero dal falso profeta. Nella storia ci sono stati profeti di sventura e di salvezza. Geremia รจ stato lโ€™uno e lโ€™altro, perchรฉ ha predicato la conversione quale deterrente affinchรฉ le conseguenze del peccato non siano disastrose. La ribellione allโ€™autoritร  costituita rappresenta il modo piรน eclatante per non cogliere lโ€™appello alla conversione. Geremia ama il popolo e vorrebbe che le parole di Ananรฌa si realizzassero ma sa che questo รจ possibile solo se lโ€™uomo si converte a Dio e abbandona la sua condotta perversa che invece porta alla morte.

La posizione dei due profeti coincide nel desiderare il bene e la libertร  ma divergono sul modo in cui si realizza la salvezza: senza conversione, Ananรฌa, con la conversione, Geremia. Quale delle due profezie รจ autentica? Quella che si realizza. Geremia predice la morte di Ananรฌa e avviene. La conferma con i fatti del suo annuncio di sventura attesta la vera profezia e la falsa parola, la vera speranza, che richiede la conversione, e la falsa fiducia che non ferma, ma addirittura รจ causa di morte.

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+ Dal Vangelo secondoย Matteoย Mt 14,13-21

Alzรฒ gli occhi al cielo, recitรฒ la benedizione, spezzรฒ i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.

In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesรน partรฌ di lร  su una barca e si ritirรฒ in un luogo deserto, in disparte.

Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle cittร . Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentรฌ compassione per loro e guarรฌ i loro malati.

Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: ยซIl luogo รจ deserto ed รจ ormai tardi; congeda la folla perchรฉ vada nei villaggi a comprarsi da mangiareยป. Ma Gesรน disse loro: ยซNon occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiareยป. Gli risposero: ยซQui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!ยป. Ed egli disse: ยซPortatemeli quiยป.

E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sullโ€™erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzรฒ gli occhi al cielo, recitรฒ la benedizione, spezzรฒ i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.

Tutti mangiarono a sazietร , e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

Dona a Dio la tua miseria e riceverai la Sua misericordia

Per Gesรน la morte del Battista rappresenta un momento critico che affronta cercando spazi di solitudine, non di isolamento. Infatti, il deserto รจ il luogo deglโ€™incontri intimi e profondi che non avvengono tra i potenti che si mettono dโ€™accordo per spartirsi il potere, ma tra i bisognosi che condividono nella solidarietร  la loro povertร .

Nel deserto a contatto con la povera gente Gesรน comprende il senso della sofferenza annunciata nel martirio del Battista. Il deserto nella notte della prova senza la luce della misericordia di Dio รจ avvolto dal buio dello scoraggiamento che induce allโ€™isolamento e al distanziamento nel quale ognuno รจ abbandonato al suo destino.

Il deserto, luogo della compassione e della solidarietร , diventa lo spazio nel quale vivere il tempo di grazia dellโ€™incontro con la Misericordia e tra i miseri che hanno bisogno di cura. Lโ€™incontro con Gesรน fa dei nostri cuori, desertificati dalla paura, lo spazio dellโ€™ascolto nutriente della sua Parola. Essa ci fa riconoscere nelle nostre povertร  la vicinanza di Dio compassionevole che รจ solidale con noi.

Prima di darci tutto egli ci chiede di dargli il nostro niente, offrirgli la nostra miseria senza vagare altrove nellโ€™illusoria speranza di trovare la pace del cuore. Chiede anche di non fermarci al miracolo del pane, ma di renderlo fruibile a tutti distribuendo a piene mani, e senza tenere nulla per sรฉ, tutto quello che Gesรน dona.

Solo nella logica del dono di sรฉ per i fratelli possiamo dare un senso alla sofferenza causata dagli stessi e ridare al cuore, inaridito dal dolore e dalle prove, vitalitร  ed entusiasmo.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna

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