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don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del giorno – 30 Dicembre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 10,17-22

Anna, operatrice di caritร  nella preghiera e contemplativa nel servizio – VI giorno fra l’Ottava di Natale

Dalla prima lettera di san Giovanni apostoloย 1Gv 2,12-17

Chi fa la volontร  di Dio rimane in eterno.

Scrivo a voi, figlioli,

perchรฉ vi sono stati perdonati i peccati in virtรน del suo nome.

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Scrivo a voi, padri,

perchรฉ avete conosciuto colui che รจ da principio.

Scrivo a voi, giovani,

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perchรฉ avete vinto il Maligno.

Ho scritto a voi, figlioli,

perchรฉ avete conosciuto il Padre.

Ho scritto a voi, padri,

perchรฉ avete conosciuto colui che รจ da principio.

Ho scritto a voi, giovani,

perchรฉ siete forti

e la parola di Dio rimane in voi

e avete vinto il Maligno.

Non amate il mondo, nรฉ le cose del mondo! Se uno ama il mondo, lโ€™amore del Padre non รจ in lui; perchรฉ tutto quello che รจ nel mondo โ€“ la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita โ€“ non viene dal Padre, ma viene dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontร  di Dio rimane in eterno!

Non si possono servire due padroni

Gli evangelisti narrano che Gesรน, come ogni uomo, fu tentato da Satana che fa leva sul bisogno. La gratificazione o la soddisfazione sono esigenze del corpo. Esse ci danno una sensazione di benessere. Ma la vita รจ bella non solamente quando si soddisfano i bisogni ma quando si da un senso ulteriore allโ€™esistenza perseguendo desideri piรน alti.

I bisogni sono i desideri della carne che, se non sono educati anche attraverso la rinuncia, rischiano di assurgere al rango di dominatori accentratori. Il pericolo รจ quello di dare per scontato nel percorso di fede il dono di Dio e di non alimentarlo con lโ€™ascolto della Parola, il nutrimento dellโ€™Eucaristia e la pratica della caritร .

Quando questo accade il posto di Dio รจ preso dal mondo con le sue lusinghe, promesse e compromessi. Avviene per noi quello che รจ narrato di Gesรน: nella tentazione non si entra in dialogo col mondo che ci separa da Dio e che lo relega allโ€™insignificanza. Nelle prove della vita รจ necessario sempre confrontarsi con la parola di Dio perchรฉ la bussola della nostra condotta indichi la direzione di Dio e non quella del nostro io.

+ Dal Vangelo secondo Lucaย Lc 2,36-40

Anna parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione.

[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.] Cโ€™era una profetessa, Anna, figlia di Fanuรจle, della tribรน di Aser. Era molto avanzata in etร , aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro cittร  di Nร zaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Anna, operatrice di caritร  nella preghiera e contemplativa nel servizio

Lโ€™evangelista Luca elenca tre incontri con il bambino Gesรน. Il primo รจ quello con i pastori che, dopo aver visto il bambino avvolto in fasce nella mangiatoia, come indicato dallโ€™angelo, tornano glorificando e lodando Dio per quello che avevano visto e udito di lui. Gli altri due incontri si svolgono nel Tempio di Gerusalemme, dove Gesรน viene portato per essere presentato al Signore, come prescriveva la Legge per il primogenito. Simeone, prima, e poi anche Anna, profetizzano sul conto del bambino Gesรน.

Lโ€™evangelista si sofferma su alcuni particolari che caratterizzano il personaggio di Anna, il cui nome significa ยซgraziaยป, ยซfavoreยป. Innanzitutto, รจ qualificata come ยซprofetessaยป. Molto avanti negli anni, ferita dalla morte del marito dopo sette anni di matrimonio, si era dedicata totalmente a Dio con digiuni e preghiere. Il suo modo di vivere potrebbe attirare le critiche di chi pensa che, anche nellโ€™ambito della fede, contano molto di piรน le opere che i digiuni e le preghiere. Lโ€™attivismo e lโ€™illusione che al mondo servano piรน mani che lavorano che bocche che pregano rendono lโ€™uomo incapace di cogliere il senso profondo e pieno degli avvenimenti. La forza propulsiva del volontarismo si spegne ben presto, trasformando la passione in avversione. Anna testimonia che la dedizione totale a Dio (potremmo accostarla alla consacrazione religiosa) รจ la condizione per essere lampada che arde e, nel mondo, faro di speranza e di consolazione.

Nella vita non conta quante cose fai, ma quanti volti incontri e quante esistenze impattano la tua lasciando un segno, un tratto, che insieme compongono un quadro dai colori vivi e variopinti.

Tante sono le esperienze che potrebbero spegnere la passione, lโ€™entusiasmo, la voglia di amare e persino di vivere, ma la preghiera e lโ€™esercizio ascetico della rinuncia a sรฉ stessi mantengono vivo il desiderio dโ€™incontrare il Signore e la passione di edificare il suo Regno. Lโ€™anziana donna testimonia con la sua vita totalmente donata nel tempio che il servizio รจ lโ€™unico modo con cui si puรฒ combattere la morte che, strappando ciรฒ che abbiamo di bello, vorrebbe anche spegnere la speranza. Lโ€™amore, impoverito dalle prove della vita, cresce il suo valore nel momento in cui diventa oblazione della propria povertร . Questo tipo di amore non si vanta e non si gonfia di orgoglio, ma narra nella maniera piรน credibile il modo con il quale Dio ha scelto di amarci.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna

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