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don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del giorno – 27 Ottobre 2024

Domenica 27 Ottobre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 10,46-52

Il โ€œfiutoโ€ della fede –ย XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) โ€“ Lectio Divina

Dal libro del profeta Geremรฌaย Ger 31,7-9

Riporterรฒ tra le consolazioni il cieco e lo zoppo.

Cosรฌ dice il Signore:

ยซInnalzate canti di gioia per Giacobbe,

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esultate per la prima delle nazioni,

fate udire la vostra lode e dite:

โ€œIl Signore ha salvato il suo popolo,

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il resto dโ€™Israeleโ€.

Ecco, li riconduco dalla terra del settentrione

e li raduno dalle estremitร  della terra;

fra loro sono il cieco e lo zoppo,

la donna incinta e la partoriente:

ritorneranno qui in gran folla.

Erano partiti nel pianto,

io li riporterรฒ tra le consolazioni;

li ricondurrรฒ a fiumi ricchi dโ€™acqua

per una strada dritta in cui non inciamperanno,

perchรฉ io sono un padre per Israele,

รˆfraim รจ il mio primogenitoยป.

Il dinamismo della speranza

Questo รจ uno dei capitoli piรน importanti del libro degli oracoli del profeta Geremia e rappresenta il culmine del messaggio della speranza. I destinatari sono coloro i quali sโ€™identificano con Israele perchรฉ si pongono tra coloro che attendono la salvezza del Signore e accolgono con fiducia il messaggio del profeta. Sono coloro che nella notte del dolore, sradicati dalla loro terra e spogliati di tutto, avvolti nelle vesti del lutto, non si sono lasciati vincere dalla disperazione, decretando la morte della relazione con Dio, ma hanno lottato contro la paura per custodire la fede e tenere accesa in qualche modo la speranza, attraverso la memoria della provvidenza divina, sperimentata dai loro padri nel cammino dellโ€™esodo, e lโ€™incessante preghiera di lamentazione e di intercessione.

Chi prega ha gli stessi dubbi e malumori degli altri con i quali condivide la sorte infelice, ma reagisce tenendo viva la relazione con Dio, silenzioso e apparentemente inerte, gridando verso di lui il suo dolore. Grazie alla fede, che si traduce in preghiera, si puรฒ sopravvivere ai drammi della vita che scuotono le fondamenta e mettono in discussione le veritร  date per certe nel tempo della prosperitร . Geremia, che condivide il dramma dellโ€™uomo sofferente, si fa orecchio di Dio che ascolta e si commuove, portavoce del grido dellโ€™umanitร  ferita, bocca del Signore che risponde allโ€™appello dei suoi figli. Dio, infatti, ricorda a Israele che il suo amore รจ gratuito e incondizionato, perciรฒ eterno e inclusivo.

Lโ€™amore di Dio, proprio perchรฉ non รจ possessivo, ma oblativo e generativo, non tollera di essere circoscritto dentro dei confini geografici o culturali oppure sociologici e politici, ma per sua natura si espande per allargare il suo raggio di azione e ampliare gli orizzonti fino allโ€™infinito, fino a lambire le periferie esistenziali. Il cieco, lo zoppo, la donna partoriente sono i rappresentanti di coloro che per la Legge sono impuri, incapaci di essere alla presenza di Dio. Tuttavia, il messaggio di speranza consiste nellโ€™annunciare la venuta di Dio e lโ€™intervento salvifico che inaugura il nuovo esodo i cui protagonisti sono gli esclusi e gli emarginati. ยซQuel tempoยป รจ il tempo finale perchรฉ รจ quello del compimento del progetto di Dio. Esso consiste nella comunione universale, nella pace che รจ armonia delle differenze e mortificazione delle diffidenze. La speranza รจ la caparra della gioia che, come luce che viene dallโ€™eternitร  illumina nel presente le zone dโ€™ombra della morte, passaggi necessari per gustare definitivamente e in pienezza la pace. La luce della speranza fa del deserto, luogo metaforico e teologico in cui la miseria interiore ed esteriore dellโ€™uomo sโ€™incontra con la misericordia di Dio, la terra di mezzo oltre la quale cโ€™รจ la riva della salvezza e della comunione. Dio si รจ fatto deserto per aprire la via della salvezza ed รจ necessario per lโ€™uomo essere deserto perchรฉ Dio possa giungere attraverso le ferite al suo cuore.

Lโ€™amore di Dio, come luce che ยซappare da lontanoยป, da una parte offre un criterio di valutazione del peccato e della distanza da Dio, dallโ€™altra la sorgente di questa luce non รจ distante, ma vicina perchรฉ Dio รจ โ€œil prossimoโ€, colmando ogni distanza e abbattendo ogni ostacolo. Lโ€™amore di Dio, propria di un padre che benedice il primogenito, รจ la sorgente della speranza perchรฉ fa della distanza, dovuta al peccato, il tempo della salvezza, tempo e spazio del pellegrinaggio verso la Gerusalemme del Cielo e la vigna del paradiso. La speranza non si concilia con la passivitร  che รจ invece propria della rassegnazione e del fatalismo, ma attiva un dinamismo di corresponsabilitร  per cui si riprende a costruire e piantare animati dal desiderio di abitare la casa che si edifica e gustare i frutti del proprio impegno.

Dalla lettera agli Ebreiย Eb 5,1-6

Tu sei sacerdote per sempre, secondo lโ€™ordine di Melchรฌsedek.

Ogni sommo sacerdote รจ scelto fra gli uomini e per gli uomini viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati.

Egli รจ in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nellโ€™ignoranza e nellโ€™errore, essendo anche lui rivestito di debolezza. A causa di questa egli deve offrire sacrifici per i peccati anche per se stesso, come fa per il popolo.

Nessuno attribuisce a se stesso questo onore, se non chi รจ chiamato da Dio, come Aronne. Nello stesso modo Cristo non attribuรฌ a se stesso la gloria di sommo sacerdote, ma colui che gli disse: ยซTu sei mio figlio, oggi ti ho generatoยป, gliela conferรฌ come รจ detto in un altro passo:

ยซTu sei sacerdote per sempre,

secondo lโ€™ordine di Melchรฌsedekยป.

Figliolanza e fraternitร , obbedienza e solidaritร 

Lโ€™autore della Lettera agli Ebrei riconosce che la messianicitร  di Gesรน consiste nel suo sacerdozio del quale sottolinea prima la solidarietร  con gli uomini e poi lโ€™obbedienza a Dio. La solidarietร  e lโ€™obbedienza sono le due facce dellโ€™unico sacerdozio di Cristo. Viene instaurato un parallelismo tra il sommo sacerdozio ebraico e il pontificato di Gesรน. Il Sommo Sacerdote ebraico aveva fondamentalmente la funzione di intercedere per i peccatori presso Dio al fine di ottenere il perdono dei peccati. Questo avveniva mediante dei sacrifici che il sommo sacerdote offriva per i peccati suoi e di tutto il popolo. La solidarietร  del Sommo Sacerdote era basata sul fatto che era uomo e, dunque, peccatore. Il perdono lo chiedeva per sรฉ e per i suoi fratelli. Anche Gesรน รจ nostro fratello perchรฉ partecipa della debolezza umana e soprattutto della sofferenza subita ingiustamente.

Nessuno puรฒ auto proclamarsi sacerdote, ma questo ministero si esercita in virtรน della chiamata di Dio, come era stato stabilito sin da Aronne. Lโ€™autoritร  del Sommo Sacerdote non lo colloca al di sopra degli altri ma a loro servizio. Il sacerdozio, quale servizio agli altri, รจ esercizio di fraternitร . Come non ci si puรฒ autoproclamare Sommo Sacerdote, cosรฌ non si scelgono i fratelli ma si accolgono come un dono da custodire nella stessa maniera con la quale si riceve lโ€™autoritร  e la si esercita. Ogni autoritร , che sia regale o sacerdotale, viene da Dio perchรฉ essa sia esercitata a vantaggio di tutti i fratelli. Gesรน riceve la pienezza dellโ€™autoritร  perchรฉ nella Pasqua di morte e di risurrezione ottiene la corona regale della vittoria sul peccato e sulla morte e lโ€™investitura sacerdotale. Sulla croce Gesรน non offre sacrifici ma sรฉ stesso con preghiere e suppliche, tra grida e lacrime. Il Cristo non ha scelto di soffrire ma ha celebrato il suo sacrifico unendosi totalmente agli uomini peccatori e caricandosi anche del dolore innocente. Dallโ€™altra parte per la sua piena obbedienza a Dio รจ stato risuscitato portando la liberazione a tutti gli uomini dal peccato e dalla morte.

La vicenda pasquale di Gesรน, letta nellโ€™ottica della fede, ci aiuta a comprendere che essa ci aiuta a crescere nella duplice direzione della maturitร  umana: essere figlio e fratello. Lโ€™ obbedienza a Dio, ovvero lโ€™adesione alla Sua volontร , fatta con libertร  e fiducia, sโ€™intreccia con la solidarietร  fraterna che puรฒ giungere a subire il martirio da innocente. Chi si affida a Dio usa gli strumenti della mitezza per lottare contro il male, il primo dei quali รจ la preghiera. Essa non รจ una formula magica segreta elaborata per perseguire fini personali. Si tratta invece del mondo con cui vivere lโ€™intimitร  filiale col Padre e quella fraterna nei gesti di una solidarietร  e compassione.

+ Dal Vangelo secondo Marcoย Mc 10,46-52

Rabbunรฌ, che io veda di nuovo!

In quel tempo, mentre Gesรน partiva da Gรจrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timรจo, Bartimรจo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesรน Nazareno, cominciรฒ a gridare e a dire: ยซFiglio di Davide, Gesรน, abbi pietร  di me!ยป.

Molti lo rimproveravano perchรฉ tacesse, ma egli gridava ancora piรน forte: ยซFiglio di Davide, abbi pietร  di me!ยป.

Gesรน si fermรฒ e disse: ยซChiamatelo!ยป. Chiamarono il cieco, dicendogli: ยซCoraggio! ร€lzati, ti chiama!ยป. Egli, gettato via il suo mantello, balzรฒ in piedi e venne da Gesรน.

Allora Gesรน gli disse: ยซChe cosa vuoi che io faccia per te?ยป. E il cieco gli rispose: ยซRabbunรฌ, che io veda di nuovo!ยป. E Gesรน gli disse: ยซVaโ€™, la tua fede ti ha salvatoยป. E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

LECTIO

Il contesto

La pericope liturgica chiude lโ€™arco narrativo iniziato col primo annuncio della passione (8,31) che ha inaugurato il viaggio di Gesรน verso Gerusalemme. Allโ€™imperativo ยซvai dietro a meยป rivolto a Pietro (8,33), a cui segue lโ€™insegnamento destinato alla folla circa la sequela e la salvezza (8,34-38), fa riscontro la vicenda di Bartimeo e la sua sequela (8,52).

Dando uno sguardo piรน ampio alla narrazione evangelica notiamo che due sono i racconti di guarigione dalla cecitร  che fungono da cornice sezione centrale della trama. Il primo racconto di guarigione di un cieco รจ localizzato a Betsaida (8,22), villaggio sulle sponde settentrionali del lago di Tiberiadede, a cui approda la barca con Gesรน con i Dodici. Nella traversata, dopo la seconda moltiplicazione dei pani, Gesรน ascolta la loro lamentela sul fatto che non avevano pani, nonostante che di quelli avanzati ne avessero raccolto ben sette ceste, e stigmatizza la loro poca fede dicendo: ยซAvete occhi e non vedete, orecchi e non uditeยป (8,18). Lโ€™uomo affetto dalla cecitร  รจ condotto da Gesรน da una comunitร  che invoca il suo aiuto e che chiede esplicitamente di toccarlo. La guarigione avviene in due momenti successivi ad indicare una sorta di gradualitร ; alla domanda se vedesse qualcosa, lโ€™uomo risponde di vedere, ma in maniera confusa, ed รจ solamente dopo un secondo intervento di Gesรน che il cieco recupera pienamente la vista riuscendo a distinguere le cose da lontano. Lโ€™uomo guarito รจ rimandato a casa la quale doveva essere fuori del villaggio, dove pure si era svolto lโ€™incontro terapeutico (8,22-26). Lโ€™evangelista Marco collega il tema dellโ€™incomprensione dei discepoli allโ€™immagine della cecitร . La distanza tra il Maestro e gli apostoli si allarga di piรน man mano che ci si avvicina a Gerusalemme e piรน chiaramente Gesรน parla della sua passione, morte e risurrezione. Infatti, dopo ognuno dei tre annunci della passione segue la reazione dei Dodici che rivela la loro ยซcecitร ยป, ovvero la poca fede che impedisce loro di seguire il Maestro con obbedienza. Il loro atteggiamento oppositivo a Gesรน si riflette anche nelle relazioni conflittuali con gli altri e nella comunitร . Lโ€™incomprensione, che genera turbamento e paura, non รจ tanto lโ€™incapacitร  di cogliere la veritร  degli eventi e di Gesรน, quanto, invece, รจ la durezza del cuore che resiste allโ€™azione della grazia e impedisce la conversione e il credere nel Vangelo, ovvero, la conformazione a Cristo.

Il tema del cammino verso Gerusalemme e della sequela sono i due binari sui quali scorre la trama narrativa che trova nel racconto della guarigione di Bartimeo uno snodo importante perchรฉ riassume alcuni tratti presenti nelle scene precedenti, in particolare quelle nelle quali i protagonisti insieme a Gesรน sono lโ€™uomo ricco (vv. 17-22) e i due fratelli figli di Zebedeo (vv.35-40). La supplica accomuna il cieco di Gerico, lโ€™uomo ricco (v.17) e i due apostoli (vv.35.37); in particolare, รจ uguale la reazione di Gesรน ascoltando il grido di Bartimeo e la richiesta dei fratelli Giacomo e Giovanni: ยซcosa volete/vuoi faccia per voi/teยป (vv. 36.51). Non sfugge anche il fatto che sia il cieco, sia i fratelli sono menzionati per nome con lโ€™aggiunta del patronimico. I figli di Zebedeo erano uomini con una certa agiatezza economica, se potevano permettersi anche dei servi, e lโ€™uomo, che si avvicina a quello che lui chiama Maestro buono per avere la ricetta della salvezza, aveva molte proprietร . Gli apostoli hanno lasciato tutto per seguirlo mentre il ricco rinuncia alla sequela per conservare tutti i suoi beni. Bartimeo รจ invece un povero mendicante, uno di quelli a quali il ricco avrebbe dovuto offrire il ricavato della vendita dei suoi beni. La sequela di Cristo inizia col prendere le distanze dalle sicurezze economiche e continua con la cura amorevole verso i piccoli. Gli apostoli sono ripresi da Gesรน per la loro pretesa di esclusivitร  che non si instaura solo nel rapporto con quelli di fuori ma con gli stessi compagni di cammino. Lโ€™apostolato รจ strettamente legato alla sequela intesa come servizio, ovvero come vita donata per connettersi con Dio e favorire il contatto e la comunione di tutti con lui. Anche la storia di Bartimeo mette in evidenza il fatto che la pretesa dei discepoli diventa barriera che impedisce lโ€™incontro.

Il testo

La pericope liturgica รจ composta di due scene: nella prima (vv. 46-49a) il cieco grida verso Gesรน mendicando pietร , nella seconda (vv. 49b-52), rispondendo prontamente alla sua chiamata, si avvicina e chiede di ยซvedere di nuovoยป. Il brano evangelico mette in evidenza il doppio passaggio: dalla cecitร  al recupero della vista e dal sedere lungo la strada e seguire Gesรน lungo la via. Formalmente รจ un racconto di guarigione che si intreccia anche con il genere letterario della vocazione e della conversione. Il vertice del racconto e la sua chiave di lettura รจ la parola di Gesรน a Bartimeo: ยซVร , la tua fede ti ha salvatoยป (v.52).

La prima scena presenta i due soggetti del racconto. Da una parte Gesรน รจ in cammino insieme ai discepoli e alla folla e dallโ€™altra il cieco Bartimeo che invece รจ seduto lungo la strada a mendicare. Cโ€™รจ, quindi, un primo contrasto tra il movimento della comunitร  che cammina con Gesรน e il mendicante che invece permane nella sua condizione statica e di dipendenza. Tuttavia, il narratore chiama per nome il povero cieco per invitare il lettore a cogliere in quella persona indigente la dignitร  di un uomo che rivendica lโ€™appartenenza alla famiglia di suo padre. Chiamare per nome una persona significa riconoscerne il valore, a prescindere dalla sua condizione economica e sociale. Essendo cieco, era considerato anche impuro perchรฉ non poteva distinguere e cose sante da quelle profane. Per questo non poteva accedere alla Cittร  santa. Egli mendica sulla via santa che porta a Gerusalemme rimanendo ai margini ed escluso dal cammino di purificazione, conversione e santificazione. Il narratore al v. 47 con un gioco di prospettiva permette al lettore di assumere quella del figlio di Timeo. I suoi occhi non vedono ma le sue orecchie sentono bene e il suo cuore sa discernere. La gente parla di Gesรน, il Nazareno, ovvero di un Galileo, anche lui ebreo marginale. La provenienza geografica colloca lo stesso Gesรน in una posizione arginale sia dal punto di vista religioso che culturale. Anche se larvatamente, ยซNazarenoยป assume un significato dispregiativo mettendo in evidenza le sue umili origini. Cosa potrebbe interessare ad un povero cieco emarginato di un uomo normale come tutti gli altri? Forse ha sentito parlare anche delle sue opere e del fatto che ha dei seguaci, ma chi lo ha informato di lui e della sua presenza non รจ andato oltre i dati anagrafici. Tuttavia, la scena si anima perchรฉ sul vociare della gente che affolla la via si erge con forza il grido di Bartimeo. La notizia della vicinanza di Gesรน fa scattare in lui qualcosa che lo porta ad alzare la voce invocando il suo nome per chiedere aiuto. Sebbene ancora seduto e nascosto dalla folla che lo sovrasta, la notizia accende un lui una speranza e con essa il coraggio di sfidare il pregiudizio della gente e la sua rassegnazione; non si ferma neanche davanti al rimprovero della gente. ยซGesรน, Figlio di Davide, abbi pietร  di meยป: si tratta di una vera e propria preghiera e non una semplice richiesta di elemosina. Bertimeo si presenta a Gesรน quasi ricordandogli quello che lui aveva detto al tale che gli chiedeva cosa fare per ereditare la vita eterna. Lui รจ quel povero a cui dare i proventi della vendita di tutti i propri averi. Gesรน, sulla croce, non offre qualcosa che ha ma lโ€™unico suo bene, la vita; lo fa per salvare e riscattare i poveri peccatori dalla condizione di schiavitรน. Lui stesso, infatti, aveva detto: ยซSono venuto โ€ฆ per servire e dare la vita in riscatto dei moltiยป (10,45). La lettera della legge e della tradizione degli uomini induce a leggere la propria condizione fisica come condanna allโ€™essere esclusi dalla salvezza e dai suoi mezzi; il cuore di quellโ€™uomo, nel quale misteriosamente รจ stata seminata la fede, riconosce qualcosa che la legge e le tradizioni umane non possono rivelare. Bartimeo non si aspetta da Gesรน un rimedio materiale ma la giustizia di cui il re, Figlio di Davide, รจ mediatore. Non puรฒ correre verso Gesรน e, allora, inventa un modo ancora piรน efficace per essere alla sua presenza. Il grido, come quello di Gesรน sulla croce, intende essere un ponte lanciato verso una sponda considerata irraggiungibile con le sole proprie forze. Bartimeo sperimenta la medesima umiliazione subita da Gesรน quando dai suoi familiari era considerato un pazzo e dalle autoritร  era tacciato come un indemoniato. Tra la folla ci sono anche i discepoli di Gesรน che avevano assistito agli esorcismi nei quali Gesรน aveva intimato il silenzio ai demoni. Anche Bartimeo viene messo a tacere perchรฉ viene visto come un posseduto da uno spirito impuro. Eppure, contrariamente agli indemoniati, egli non si ribella e non millanta una conoscenza di Gesรน, ma lo invoca chiedendo il perdono. I diavoli non pregano ma imprecano. Interessante notare il gioco di sguardi e dei punti di vista e il contrasto tra come รจ visto Gesรน dalla gente e dai suoi discepoli e lo sguardo della fede del cuore di Bartimeo. Dal modo con il quale si vede Gesรน dipende quello col quale si vede sรฉ stesso e gli altri. La fede o la incredulitร  determina la speranza e il rispetto degli altri.

La persistenza nellโ€™invocazione e la costanza nella speranza di essere ascoltati sortiscono lโ€™effetto desiderato. Gesรน ascolta la preghiera e si ferma comandando di chiamarlo. Non si dirige verso Bartimeo e non si rivolge direttamente a lui ma coinvolge nella relazione coloro che prima tentavano di ostacolare lโ€™incontro rimproverandolo. ยซChiamateloยป รจ il comando che esprime la volontร  di Gesรน di entrare in contatto con chi lo sta chiamando. Il verbo ยซchiamareยป รจ proprio quello della vocazione che รจ usato dallโ€™evangelista, avendo come soggetto Gesรน, in 1,20 quando i primi quattro discepoli lasciano tutto per seguirlo, e in 3,13 dove si narra della elezione e della costituzione del gruppo dei Dodici. La chiamata dei discepoli si declina nella partecipazione alla vita di Gesรน finalizzata alla condivisione del ministero. Si deve notare che nellโ€™ora drammatica della crocifissione anche Gesรน gridรฒ: ยซEloรฌ, Eloรฌ ..ยป. La preghiera di supplica rivolta a Dio (chiamato ยซmio Dioยป) viene confusa come la chiamata di Elรฌa per essere salvato. Dunque, quella di Bartimeo รจ una preghiera di supplica, mentre la chiamata di Gesรน รจ la risposta. Quelli che sono con Gesรน si fermano insieme a lui e si sentono interpellati dal comando che ricevono. Essi diventano angeli messaggeri, portavoce della chiamata di Gesรน che lo invita ad andare verso di lui. Il Vangelo รจ chiamata di Dio che i messaggeri spiegano meglio: ยซCoraggio, alzati, ti chiamaยป. Gli evangelizzatori non sono portatori di una loro veritร  ma della parola di Gesรน, che come quella del Padre, รจ una parola di risurrezione: ยซAlzati!ยป. ยซCoraggio!ยป la chiamata รจ preceduta da una esortazione che rimanda alle espressioni profetiche nelle quali i messaggeri di Dio invitavano il popolo appesantito dalle prove a non scoraggiarsi e a non abbattersi. Lโ€™espressione intende anche ricordare la dignitร  di uomo, di cui il coraggio รจ lโ€™elemento che la contraddistingue.

Il processo di cambiamento e di trasformazione parte dalla parola di Gesรน che รจ diretta a tutti. Infatti, chiunque ascolta la parola di Gesรน si sente interpellato e si adopera a metterla in pratica: questo รจ il servizio! รˆ la comunitร  che si fa mediatrice della Parola mettendosi a servizio della sua diffusione.

Bartimeo accoglie subito lโ€™invito, si libera del mantello, salta in piedi e va verso Gesรน presumibilmente accompagnato da qualcuno. La sequenza dei verbi colloca nella parte centrale il gesto dellโ€™alzarsi da terra che perรฒ รจ preceduto da quello di gettare via il mantello ed รจ seguito dal cammino verso Gesรน. Quello del mantello รจ un particolare solo di Marco e assume un valore importante nel racconto. Infatti, per il povero il mantello rappresenta lโ€™unico bene posseduto. Al pari di Pietro e degli altri discepoli chiamati da Gesรน, anche Bartimeo risponde alla chiamata lasciando tutto. La Legge garantiva al povero il diritto di possedere almeno il mantello per coprirsi. Era un diritto inalienabile (Es 22, 25-26; Dt 24,10-13.17). Lโ€™abbandono del mantello รจ una scelta di Bartimeo che non sacrifica qualcosa che gli appartiene in cambio dellโ€™ottenimento di un favore, ma si spoglia di ciรฒ che, sebbene abbia per lui un valore, ritiene un intralcio per il raggiungimento del suo obbiettivo: rispondere alla chiamata di Gesรน incontrarlo. La fede incipiente che alberga nel cuore del povero e che si esprime attraverso il grido di supplica, diventa libertร  interiore che ispira una scelta coraggiosa: lasciare il sicuro che รจ nelle proprie mani per andare verso lโ€™invisibile e affidarsi alle sue mani.

Quando il cieco รจ finalmente alla presenza di Gesรน inizia un dialogo tra i due introdotto dalla domanda del Nazareno: ยซcosa vuoi che io faccia per te?ยป. Con lo stesso interrogativo Gesรน aveva replicato ai due fratelli, Giacomo e Giovanni, che gli avevano detto: ยซNoi volgiamo che tu faccia per noi quanto ti chiederemoยป. Sebbene uguale sia la reazione di Gesรน ben diverso รจ lโ€™approccio iniziale. Infatti, Bartimeo invoca lโ€™aiuto di Gesรน mentre i due fratelli chiedono un favore personale basato sulla confidenza che si era venuta a creare. Per i due apostoli Gesรน รจ il messia atteso che avrebbe conquistato il potere, mentre il mendicante che chiedeva lโ€™elemosina alla gente ora invoca la guarigione perchรฉ possa recuperare la vista. Gesรน รจ chiamato Rabbunรฌ per indicare il fatto che Bartimeo lo riconosce come maestro. Non si aspetta da lui una promessa ma una parola che lo guarisca e gli ridia vita. Gesรน, infatti, non compie alcun gesto ma rivela che รจ la fede del cieco a salvarlo. La parola rivelativa di Gesรน diventa il momento nel quale Bartimeo recupera la vista e con essa la decisione di seguirlo lungo la strada. Bartimeo richiama anche la figura del ricco che era andato da Gesรน per chiedergli consigli su cosa fare per ereditare la vita eterna. Non volendo rinunciare ai suoi beni aveva rifiutato anche lโ€™invito a seguirlo. Bartimeo invece, accogliendo la chiamata di Gesรน giunta a lui mediante la folla, ha lasciato tutto ciรฒ che possedeva per essere libero di incontrare Gesรน. Pur essendo cieco, i suoi passi sono guidati dalla luce della Parola e sostenuti dalla forza della speranza. La parola di Gesรน rivela che il passaggio dallโ€™essere cieco e mendicante lungo la strada allโ€™essere vedente e suo seguace sulla strada verso Gerusalemme รจ propriamente il cammino della fede che non finisce con lโ€™essere stati guariti ma che mira alla pienezza della fede, ovvero alla piena conformazione a Cristo. 

Bartimeo, come anche la vedova al tempio (12, 41-44), รจ un insegnamento per i cristiani di ogni epoca i quali, alla luce della Pasqua di Gesรน e della testimonianza degli apostoli, riconoscono in quelle figure lโ€™anticipazione dellโ€™esperienza pasquale vissuta da Gesรน e il modello di discepolo da incarnare.

MEDITATIO

Il โ€œfiutoโ€ della fede

La pagina del vangelo di questa domenica presenta lโ€™incontro tra Gesรน e il cieco Bartimeo che da mendicante seduto lungo la strada diventa suo discepolo perchรฉ, riacquistando la vista, lo segue sulla via che punta diretta verso Gerusalemme. Alla luce della prima lettura, nella quale il Profeta Geremia annuncia lโ€™intervento salvifico di Dio che riconduce nella loro terra ยซil cieco e lo zoppoยป, Bartimeo รจ uno dei destinatari della promessa di Dio perchรฉ incarna tutti gli emarginati della comunitร , i perdenti dei giochi di potere, il prodotto di scarto della cultura dellโ€™usa e getta. La via sulla quale il Signore viene a radunare i dispersi e i disperati รจ il cammino del nuovo esodo che libera dalla schiavitรน del peccato, che rende lโ€™uomo dipendente dalle cose e lo condanna alla solitudine, per restituirgli la dignitร  per la quale diventa una creatura nuova, capace di compassione verso i fratelli e, insieme con essi, forma e costituisce la comunitร  dei salvati, il nuovo Popolo di Dio.

Bartimeo rimane colpito dal vociare della folla dei discepoli che accompagna Gesรน e in lui finalmente si risveglia la speranza sopita. Non ha sentito direttamente la voce del Maestro non lo ha conosciuto di persona, eppure, gli basta sapere che gli รจ in qualche modo vicino per rivolgersi a lui nella preghiera gridando con tutta la voce che ha in gola. La preghiera sembra uscirgli spontaneamente dal cuore perchรฉ in realtร  lascia parlare lo Spirito Santo. Quella del cieco รจ una supplica molto diversa nella forma e nel contenuto di quella del tale che chiedeva consigli su come ereditare la vita eterna e dei due fratelli apostoli che esigevano lโ€™assicurazione dei posti dโ€™onore nella tribuna della gloria. Il figlio di Timeo si rivolge al ยซFiglio di Davideยป, il suddito grida verso (non contro) il suo Re e fratello. Non chiede lโ€™elemosina ma invoca la misericordia, non chiede di essere saziato di beni ma il bene che sana il cuore. La preghiera di supplica รจ la mano tesa dellโ€™uomo a Dio che viene a visitare il suo popolo; รจ lโ€™apertura del cuore verso il Signore che viene incontro a noi per chiamarci e insieme camminare sulla via della vita. Bartimeo si sente interpellato dallโ€™eco della Parola di Gesรน e dal profumo della sua presenza. Privo della vista, il cieco sembra avere โ€œil senso della fedeโ€ che gli permette di โ€œvedereโ€ quello che altri si rifiutano di riconoscere. La sua รจ la fede dei semplici รจ un fiuto infallibile molto diverso da quello di chi cerca i suoi interessi ma non la salvezza.

La seconda lettura, tratta dalla lettera agli Ebrei, afferma che nessuno puรฒ attribuirsi da solo lโ€™onore di essere sommo sacerdote, ma si รจ chiamati da Dio. Gesรน, ascoltando la supplica di Bartimeo lo chiama. La chiamata non รจ diretta ma mediata da coloro le cui parole hanno riacceso la speranza nel cieco mendicante, che sono stati anche di ostacolo allโ€™incontro con Gesรน, ma che poi diventano profeti della sua Parola che chiama a sรฉ. La vocazione รจ un invito ad avere coraggio e a rialzarsi (verbo della risurrezione). Ogni vocazione รจ anche una provocazione che richiede delle scelte precise e anche delle rinunce. Non รจ Gesรน che va verso il cieco, ma รจ lui che รจ chiamato a mettersi in cammino lasciando il posto in cui si trova per seguire la voce di chi lo chiama allโ€™incontro. Bartimeo fa anche di piรน perchรฉ lascia il mantello, lโ€™unico suo bene, per essere totalmente libero di seguire la sua chiamata. Il cieco, che tendenzialmente cerca ogni punto di appoggio, si fida solamente della Parola di Gesรน e da essa si fa guidare per giungere alla sua presenza. Lโ€™incontro รจ un dialogo che continua la preghiera iniziata con un grido di invocazione e supplica per avere misericordia e che giunge alla richiesta della guarigione. Bartimeo chiede il dono di una vista โ€œnuovaโ€, capace di uno sguardo rinnovato. Vedere di nuovo non significa solamente riacquistare la vista e ritornare come prima, ma vuol dire avere la capacitร  di vedere, e dunque, discernere con gli stessi occhi di Dio. Occhi nuovi sono quelli che non cercano la colpa negli altri per accusarli, non sognano una gloria illusoria, non sono altezzosi e rivelatori di un cuore superbo. Bartimeo chiede occhi, come quelli di Dio, che sanno cogliere nelle fragilitร  e nella povertร  dei poveri il motivo per cui andare loro incontro e farsi vicino con amorevolezza e tenerezza. Questa preghiera fatta con fede รจ efficace perchรฉ Dio condivide con noi il suo sguardo dโ€™amore e di compassione, di speranza e di consolazione. Bartimeo con gli occhi nuovi vede la sua chiamata, la vocazione e la strada della sua vita. Per percorrerla segue Gesรน. Dove lo condurrร ? Ad essere sacerdote per sempre, non per offrire sacrifici per i suoi peccati, ma donare la sua stessa vita per amore. La via della fede รจ quella sulla quale incontriamo il Signore, da lui ci lasciamo incontrare, guarire e guidare per ricevere il dono piรน grande che possiamo sperare: essere sacerdoti tra i nostri fratelli e per i nostri fratelli.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna

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