Gesรน, il Vangelo di Dio –ย III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO o della Parola di Dio (ANNO C) โ LECTIO DIVINA
Dal libro di Neemรฌaย Ne 8,2-4.5-6.8-10
Leggevano il libro della legge e ne spiegavano il senso.
In quei giorni, il sacerdote Esdra portรฒ la legge davanti allโassemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.
Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci dโintendere; tutto il popolo tendeva lโorecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per lโoccorrenza.
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Esdra aprรฌ il libro in presenza di tutto il popolo, poichรฉ stava piรน in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzรฒ in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: ยซAmen, amenยป, alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.
I levรฌti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e cosรฌ facevano comprendere la lettura.
Neemรฌa, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: ยซQuesto giorno รจ consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!ยป. Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.
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Poi Neemรฌa disse loro: ยซAndate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perchรฉ questo giorno รจ consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perchรฉ la gioia del Signore รจ la vostra forzaยป.
La catechesi rimedio allโignorante tristezza
ร gente provata quella che fa ritorno nella propria patria dopo lโesilio. Lโopera del governatore Neemia consiste nel coordinare le opere di ricostruzione ma anche di ricucitura del tessuto sociale lacerato. Le lacrime del popolo esprimono il senso di profonda prostrazione e sconforto delle persone che sono consapevoli del fatto che il passato luminoso e glorioso sarร solamente un ricordo sempre piรน lontano. In questo contesto sโinserisce la funzione dello scriba Esdra che ha il compito di ยซattualizzareยป la Parola di Dio. Lo scriba รจ colui che, insieme alla classe sacerdotale, hanno custodita la Parola di Dio mettendo per iscritto ciรฒ che si tramandava solo oralmente. La parola di Dio poteva risultare lontana e dal contenuto riservato ai pochi conoscitori della lingua materna, ormai quasi del tutto sconosciuta.
Gli scribi, aiutati dai leviti, non solo fanno risuonare la parola di Dio nella lingua natia, ma cercano di incarnarla nel contesto attuale affinchรฉ la tristezza di ciรฒ che รจ ormai perduto lasci il posto alla gioia di aver ritrovato lo spazio e il tempo per incontrare il Signore e lasciarsi nutrire dalla sua Parola. Ci troviamo davanti ad una prima forma di Liturgia della Parola nella quale la catechesi diventa il rimedio alla ignoranza che alimenta la tristezza e lo sconforto. La fede necessita di essere costantemente purificata e coltivata con la catechesi permanente affinchรฉ in ogni momento della vita, soprattutto nella crisi e nella prova, si possa fare un saggio discernimento sulle scelte importanti da compiere.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corรฌnziย 1Cor 12,12-30
Voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.
Fratelli, come il corpo รจ uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, cosรฌ anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
E infatti il corpo non รจ formato da un membro solo, ma da molte membra. Se il piede dicesse: ยซPoichรฉ non sono mano, non appartengo al corpoยป, non per questo non farebbe parte del corpo. E se lโorecchio dicesse: ยซPoichรฉ non sono occhio, non appartengo al corpoยป, non per questo non farebbe parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe lโudito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe lโodorato?
Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo รจ il corpo. Non puรฒ lโocchio dire alla mano: ยซNon ho bisogno di teยป; oppure la testa ai piedi: ยซNon ho bisogno di voiยป. Anzi proprio le membra del corpo che sembrano piรน deboli sono le piรน necessarie; e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo conferendo maggiore onore a ciรฒ che non ne ha, perchรฉ nel corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro รจ onorato, tutte le membra gioiscono con lui.
Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. Alcuni perciรฒ Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?
Il corpo di Cristo
Paolo tratta la questione del buon uso dei carismi, cioรจ dei doni dello Spirito, concessi alla comunitร quale segno visibile della presenza del Signore nella Chiesa. La comunitร di Corinto aveva una mentalitร ancora molto impregnata di paganesimo, infatti sono tentati di apprezzare soprattutto i doni piรน spettacolari e di utilizzarli in maniera autoreferenziale, diventando motivo di rivalitร . Lโapostolo chiarisce che la finalitร dei doni รจ per il bene comune e non per lโesaltazione del singolo che si sente investito di un privilegio e unโautoritร sugli altri.
Paolo utilizza lโapologo classico col quale si rappresenta la societร come un organismo vivente che, pur formato da molte membra costituisce un unico corpo. Il corpo umano fornisce una perfetta immagine di una diversitร radicata nellโunitร . Mediante il battesimo e lโeucaristia lo Spirito inserisce ogni cristiano nella Chiesa, che รจ il corpo di Cristo, facendo di lui un suo membro. Lโappartenenza al corpo non รจ una condizione statica ma dinamica. Lo Spirito unisce il credente a Cristo e contestualmente ai fratelli che, come lui, sono membra di Cristo. La Chiesa รจ la presenza fisica di Cristo nel mondo nella misura in cui prolunga il suo ministero. In Cristo, crocifisso nella carne ma reso vivo nello Spirito, si realizza la riconciliazione di tutti gli uomini con Dio. Questo ministero di comunione, mediante lo Spirito, passa al battezzato che diventa ministro della riconciliazione mettendo la propria vita a servizio dellโunitร dellโumanitร . I credenti, accomunati dalla stessa origine e dalla medesima vocazione, si differenziano per i doni ricevuti affinchรฉ la Chiesa risulti una sinfonia armoniosa di carismi e ministeri.
+ Dal Vangelo secondoย Lucaย Lc 1,1-4; 4,14-21
Oggi si รจ compiuta questa Scrittura.
Poichรฉ molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, cosรฌ anchโio ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teรฒfilo, in modo che tu possa renderti conto della soliditร degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesรน ritornรฒ in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nร zaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrรฒ nella sinagoga e si alzรฒ a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaรฌa; aprรฌ il rotolo e trovรฒ il passo dove era scritto:
ยซLo Spirito del Signore รจ sopra di me;
per questo mi ha consacrato con lโunzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertร gli oppressi
e proclamare lโanno di grazia del Signoreยป.
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnรฒ allโinserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciรฒ a dire loro: ยซOggi si รจ compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltatoยป.
LECTIO
Contesto
Dopo il proemio (1, 1-4) e la sezione narrativa incentrata sul confronto tra Giovanni battista e Gesรน (1,5-4,13), il racconto di Luca descrive la sua attivitร in Galilea (4,13-9,50). La chiave di lettura dellโintera sezione รจ lโepisodio di Nazaret (4,16-30) in cui Gesรน rivela lโautocoscienza di essere il Cristo, lโunto di Dio, inviato dal Padre. Il suo messianismo รจ nuovo perchรฉ differente dalle attese della gente.
Testo
La pericope liturgica mette insieme due brani distinti: il proemio (vv. 1-4) e lโinsegnamento di Gesรน nella sinagoga di Nazaret (4, 14-21).
Quella che la tradizione attribuisce a Luca รจ unโopera che consta di due parti, la pima delle quali รจ chiamata vangelo e la seconda Atti degli apostoli. Nella formulazione del canone del Nuovo Testamento le due sezioni dellโopera letteraria sono state separate inserendo la prima tra gli altri scritti evangelici e la seconda dopo i quattro vangeli attribuendo agli atti degli apostoli un genere letterario proprio dei libri storici. Il proemio รจ da considerare lโintroduzione a tutta lโopera della quale si espone la circostanza, il contenuto, le fonti, il metodo, la dedica e lo scopo. Lโevangelista offre al lettore, rappresentato da Teofilo, un patto di lettura finalizzato a fargli riconoscere la fondatezza della fede a cui รจ stato giร introdotto.
Il soggetto materiale della tradizione, nella quale sโinserisce lโopera letteraria, non รจ la singola persona ma la comunitร . Essa รจ quella delle origini, dalle quali il tempo sโincarica di far prendere le distanze, composta di testimoni oculari e che sono diventati ยซoperai (ministri) della Parolaยป. I testimoni oculari sono coloro che hanno visto Gesรน e lo hanno conosciuto direttamente; alcuni di essi sono diventati suoi annunciatori. La loro predicazione non รจ consistita semplicemente nel riportare la cronaca degli eventi ma nel servizio della testimonianza di Gesรน e della sua pasqua.
Lโopera di Luca รจ eco e continuazione della tradizione che inizia con lโevento della Pasqua e che risuona nella vita di coloro che accolgono lโannuncio. Luca, insieme agli altri ministri della Parola, attesta lโaffidabilitร della propria narrazione, perchรฉ รจ fondata su dati storici comprovati, ma soprattutto perchรฉ รจ la testimonianza resa a Cristo nel quale la Chiesa tutta crede. Gli eventi pasquali sono la prima attestazione del fatto che la salvezza di Dio si รจ pienamente compiuta in essi.
In definitiva, la narrazione si assume il compito di far giungere a tutti lโannuncio pasquale il cui primo profeta รจ Gesรน.
Quello di Luca non รจ un resoconto di cronaca. Marco, infatti, colloca la visita di Gesรน a Nazaret solo dopo lโavvio della missione. Il tempo della narrazione รจ in disarmonia con quello dei fatti perchรฉ il Kronos non coincide con il Kairos, il tempo dellโuomo non combacia con il tempo di Dio. Luca opera una forzatura nei tempi della narrazione volendo significare che Dio viene a modificare lโordine delle cose stabilito secondo criteri umani per superarlo e orientarlo verso un altro fine. Gesรน viene a compiere la volontร di Dio superando schemi e tradizioni ormai sclerotizzate. La missione di Gesรน consiste nel far uscire lโuomo dalla presa del Kronos (che mangia i suoi figli. Cf. Crono nella Teogonia di Esiodo) nellโintrodurre lโuomo Kairos il tempo e il tempio di Dio.
I vv. 14-15 sono un sommario che riporta in poche parole un periodo relativamente lungo della storia. In continuitร con lโevento del battesimo (3,22) e delle tentazioni (4,1) appare determinante il ruolo dello Spirito Santo, quale principale agente motivante dellโattivitร missionaria di Gesรน che รจ lโinsegnamento. Luca non specifica il contenuto dellโinsegnamento perchรฉ a lui preme sottolineare il fatto che la sua missione รจ innanzitutto fondata sulla relazione e la comunicazione. Lโambiente รจ quello della sinagoga. Essa era unโistituzione nata allโepoca dellโesilio in Babilonia allโindomani della distruzione del tempio e la cessazione dei sacrifici. Quellโevento drammatico segnรฒ lโinizio della diaspora. La sinagoga ha costituito per Israele un segno di speranza perchรฉ mediante i sacerdoti la Parola di Dio, prima costudita nel tempio, ha lasciato la sua dimora sul monte Sion per condividere con i deportati il dramma dellโesilio che ha rappresentato per Israele la fine di tanti sogni di gloria. Il profeta Ezechiele รจ il piรน alto testimone di come Dio non ha abbandonato il popolo ribelle al suo destino ma lo ha seguito fino ยซagli inferiยป per ri-crearlo e ri-condurlo allโunitร verso la sua casa. I sacerdoti hanno permesso che la Parola si frammentasse e si moltiplicasse tante quante erano le comunitร disperse, pur conservando lโunitร dellโorigine e del contenuto. Lโunitร e la comunione sono il fine dellโazione di Dio e della vita degli uomini. I sacerdoti sono stati garanti dellโintegritร della Parola di Dio anche quando questa รจ passata dalla tradizione orale alla forma scritta. Lo Spirito Santo ha ispirato i sacerdoti a tramandare fedelmente la Parola di Dio, consegnandola di generazione in generazione. Sempre loro hanno anche avuto il compito di aiutare a tradurre parola di Dio nella vita la attraverso il magistero, o tradizione orale. Ezechiele e Geremia sono due profeti appartenenti alla classe sacerdotale che interpretano il loro sacerdozio in chiave profetica. Non sono gli organizzatori di riti ma animatori di comunitร in cui รจ ricollocato al centro Dio che, parlando, comunica e si comunica allโuomo. Il profeta รจ la bocca di Dio che si apre verso e non contro i suoi figli, non per divorarli ma per nutrirli con la sua parola. Dt 18 afferma che il vero profeta si distingue dal falso profeta se la parola che pronuncia si avvera. Il profeta รจ colui che accoglie la parola di Dio, anche se scomoda, e la mette in pratica permettendo che essa si compia in sรฉ. Il profeta รจ colei o colui che si apre alla parola di Dio e alla sua azione. Prima della docilitร viene la docibilitร , ovvero la capacitร di lasciarsi istruire e formare nella coscienza.
I vv. 16-21 descrivono la funzione liturgica e profetica di Gesรน. Il cuore della seconda parte della pericope liturgica รจ il brano tratto dagli oracoli del profeta Isaia proclamato da Gesรน (vv. 18-19) incorniciato nei vv. 16-17.20-21 nei quali lโevangelista offre lโambientazione e descrive i suoi gesti che accompagnano la proclamazione del testo sacro e la sua spiegazione.
Lโevangelista, dopo aver riassunto lโinizio del ministero di Gesรน, caratterizzato dallโinsegnamento animato dallโazione carismatica dello Spirito, lo presenta come un pio Israelita comune che frequenta la sinagoga del suo villaggio. Egli non รจ solo un partecipante al culto sabbatico ma ne รจ anche il protagonista. Ai verbi ยซalzarsiยป, ยซgli fu datoยป, ยซaprire il rotoloยป dei vv. 16-17 corrispondono in senso inverso i verbi ยซriavvolgere il rotoloยป, ยซrestituireยป e ยซsedereยป. Sono gesti che appartengono al rituale della sinagoga dove il popolo si raduna in assemblea attorno alla parola di Dio. Anche lโevangelista Marco colloca in una sinagoga, quella di Cafarnao, lโinizio del ministero di Gesรน. Viene inaugurato con un esorcismo che lascia stupefatti i presenti, i quali sโinterrogano sul suo insegnamento che riconoscono nuovo e fatto con autoritร . Chi lo ascolta gli riconosce unโautoritร che gli scribi, conoscitori della sacra Scrittura, non hanno. Lโepisodio dellโuomo liberato dal demonio conferma che la sua parola รจ potente perchรฉ quello che dice si realizza (cf. Mc 1, 21-27).
Nel racconto che fa Luca (vv. 18-19) รจ posto in primo piano la parola della Scrittura, nello specifico lโoracolo di Isaia. Il testo profetico proclamato da Gesรน รจ Is 61,1-2, anche se con qualche cambiamento rispetto allโoriginale della versione greca della Settanta. Infatti, lโevangelista accorcia lโoracolo della consolazione (61,1-9) limitandosi alle dichiarazioni iniziali ed evitando il riferimento allโira divina; da una parte omette le espressioni ยซfasciare quelli dal cuore spezzatoยป e ยซun giorno di vendetta da parte del nostro Dioยป, dallโaltra inserisce una frase proveniente da Is 58,6 (ยซrimandare in libertร gli oppressiยป) che allude ad un altro contesto. Il soggetto parlante dellโoracolo รจ il profeta che parla di sรฉ, quale consacrato di Dio. Emerge lโautocoscienza di essere destinatario dellโazione di Dio che mediante lo Spirito lo ha consacrato, cioรจ lโha riservato per una missione specifica: essere segno dellโamore di Dio per i poveri. Il primo compito, nel quale sono contenute le altre funzioni di seguito declinate, รจ evangelizzare. Il poema di Is 61,1-9 fa eco ai canti del servo che caratterizzano la seconda parte del libro di Isaia, chiamato libro della consolazione (Is cc. 40-59). In 42,1.7 e 49,9 lโoggetto del discorso fatto da Dio รจ il servo sul quale scende lo Spirito che lo abilita alla missione; in 50,4-11 il soggetto parlante รจ il servo che riconosce nelle sue sofferenze la realizzazione del piano salvifico operato da Dio. Luca ha presentato gli angeli come evangelizzatori, in particolare quelli che annunciano ai pastori la nascita del Salvatore, Cristo Signore. In questo annuncio cโรจ lโeco di Is 40,9-11 (ยซSali su un alto monte tu che annunci liete notizie a Sion!… annuncia: Ecco il vostro Dio!… ยป). Is 50,4-11 e Is 61,1-9 sono accomunati dal fatto che รจ il servo-profeta a raccontarsi e a manifestare lโautocoscienza della sua missione la cui origine รจ nella parola che riceve da Dio. Dunque, Luca vuole mettere in evidenza innanzitutto il fatto che Gesรน non solamente รจ lโevangelizzatore che annuncia la Parola di Dio e la sua azione salvifica, ma anche che, mediante lโazione dello Spirito, la medesima Parola proclamata si realizza in lui e attraverso di lui. Nel mentre Gesรน proclama la Parola egli confessa pubblicamente di assumerla come sua regola e programma di vita. I destinatari della Parola sono i poveri, ovvero quelli che non solo mancano del necessario, ma sono pure incapaci di procurarselo da sรฉ stessi. La libertร promessa รจ emancipazione da ogni forma di dipendenza, in particolare da quella che inibisce le facoltร interiori dellโintelligenza e della volontร . La missione del Cristo (Unto dallo Spirito) consiste nellโoffrire a tutti unโopportunitร (anno di grazia) per accogliere la Parola che, in quanto ยซLuce per illuminare i popoliยป, รจ capace di motivare e sostenere la scelta libera di mettersi a servizio della volontร di Dio.
Lโapertura e la chiusura del rotolo definiscono i tempi della lettura della Scrittura la cui parola puรฒ essere ascoltata. La liturgia non finisce con il termine della proclamazione della Parola. Infatti, Gesรน, dopo aver assunto la postura dellโaraldo che proclama, assume quella del maestro e inizia a parlare. Gli occhi di tutti sono fissi su di lui, capaci di vedere e attenti a cogliere ciรฒ che sta per accadere. Il lettore sa che lo Spirito Santo รจ sceso su Gesรน dopo il battesimo nellโacqua del Giordano ed รจ stato riconosciuto Figlio di Dio. Gli occhi del lettore riconoscono che Gesรน รจ quel personaggio misterioso di cui parla lโoracolo di Isaia proclamato dal Nazareno nella sinagoga del suo paese dโorigine. Il profeta รจ lโevangelizzatore, che non semplicemente annuncia un fatto futuro, ma che proclama la Parola, la quale si realizza a partire dal momento in cui viene enunciata. Quante volte quella Scrittura รจ stata proclamata nelle sinagoghe; tuttavia, nel momento in cui Gesรน la legge, la Parola inizia a diventare evento a vantaggio dei poveri. La promessa di salvezza diventa fatto compiuto. Lโinsegnamento di Gesรน afferma che la Scrittura non รจ solo piรน ciรฒ che ยซรจ stato scrittoยป sul rotolo e che si sente nella proclamazione liturgica, ma รจ evento che richiede la capacitร di vedere e di riconoscere in esso lโazione di Dio e il compimento delle sue promesse. Il profeta-servo di Dio non presta solo la sua voce alla Parola, ma offre tutta intera la sua esistenza perchรฉ prenda corpo la volontร divina.
Le parole di Gesรน che annunciano il compimento della Scrittura rivelano che essa sโidentifica con Lui. Infatti, egli รจ la Parola che Dio scrive perchรฉ con Gesรน Dio redige lโatto mediante il quale sโimpegna ad amare il suo popolo e a fare di esso la sua sposa. La dichiarazione di Gesรน รจ da leggere come il suo atto di fede e, perciรฒ la sua adesione alla volontร di Dio. Tutta la pericope puรฒ essere letta alla luce del brano della Lettera agli Ebrei (10, 5-7): ยซPer questo, entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto nรฉ sacrificio nรฉ offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito nรฉ olocausti nรฉ sacrifici per il peccato. Allora ho detto: ยซEcco, io vengo – poichรฉ di me sta scritto nel rotolo del libro – per fare, o Dio, la tua volontร ยป. ยซOggi si รจ compiuta la Scrittura che avete uditoยป suona come una confessione di fede nella quale Gesรน si riconosce nella vocazione del profeta e aderisce alla Parola della Scrittura facendo sua la missione del Servo di Dio.
MEDITATIO
Gesรน, il Vangelo di Dio
Nel Battesimo al fiume Giordano Gesรน viene manifestato dalla voce del Padre che lo chiama ยซFiglio mio, lโamatoยป e a Cana di Galilea, mediante il segno del vino, inizia a manifestare la sua gloria rivelando il fatto che รจ giunto lo Sposo dโIsraele. Dalla casa di Cana, in cui si festeggiavano le nozze di una giovane coppia, si passa alla sinagoga del suo paese dโorigine in cui lโassemblea รจ radunata di sabato per ascoltare la Parola di Dio. Gesรน, che aveva giร mosso i primi passi della sua missione evangelizzatrice in Galilea guidato dallo Spirito Santo, si alza a leggere in virtรน del fatto che รจ un membro della comunitร . Da una parte, come tutti gli altri anche lui si mette in ascolto, dallโaltra, la sua voce diventa strumento perchรฉ la Parola di Dio raggiunga le orecchie e il cuore di chi la riceve. Dio comunica con le parole degli uomini e si comunica attraverso Gesรน Cristo che apre il rotolo di Isaia nel punto in cui il profeta parla di sรฉ, dellโunzione dello Spirito Santo e della sua vocazione. Nel momento in cui Gesรน legge quelle parole egli stesso le ascolta assumendole come la chiave di lettura della sua identitร e della sua missione. Dio parla della mia vita e alla mia vita. Lo Spirito Santo che Gesรน ha ricevuto nel Battesimo lo ha costituito Messia per portare il Vangelo ai poveri. Essi non sono solamente coloro che mancano dei beni di prima necessitร , ma anche chi brancola nel buio della disperazione, chi รจ privo della luce della speranza e non vede orizzonti davanti a sรฉ ma solo muri e barriere che lo bloccano. Ci sono i poveri di fede perchรฉ delusi dalla vita che non vedono realizzate le loro aspettative e quelli che sono mancanti di misericordia perchรฉ le ferite delle umiliazioni e delle ingiustizie hanno indurito loro il cuore. Il vangelo non รจ un attestato di benemerenza, ma rivela che lโamore di Dio, superando le logiche umane, viene per consolare, guarire, liberare e restituire dignitร a chi lโha perduta. Il Vangelo assume il volto e il nome di Gesรน. Anche i nostri occhi siano fissi su di lui come a voler ancorare la nostra vita alla sua parola di salvezza. Ognuno di noi ha delle sofferenze, dei problemi che lโaffliggono, delle preoccupazioni che lo turbano. Forte รจ la tentazione di chiudersi nel proprio dolore; ma รจ proprio in questi frangenti che Dio viene a visitarci e chiede di essere ascoltato aprendogli il cuore con umiltร e fiducia. Come il popolo dโIsraele anche noi, benedicendo Dio, Gli confessiamo la nostra povertร e il bisogno che abbiamo di essere nutriti della sua Parola. Quando lโassemblea si riunisce condivide il Pane che viene dal Cielo ricevendolo dalla bocca di Dio. Se abbiamo lโimpressione che le vicende della vita ci relegano a spettatori rassegnati della storia, Dio ci offre la possibilitร di diventarne nuovamente protagonisti partecipando con Lui alla realizzazione del Vangelo che contiene in sรฉ una vera forza rivoluzionaria. Piรน che a cambiare la nostra sorte il Vangelo ci permette di realizzare il nostro destino di salvezza, quello che Dio ha preparato da sempre per noi. Toccati e illuminati dalla Parola di Dio, non possiamo essere solo osservatori distaccati perchรฉ, se ci fermassimo ad assistere ai fatti e ad analizzarli senza lasciarci coinvolgere nel dinamismo della libertร , rimarremmo semplici testimoni oculari. Non ci si puรฒ accontentare di stare alla finestra a giudicare. Gesรน ci chiede di diventare ministri della sua Parola, operai del Vangelo, artigiani di umanitร . Lโassemblea che ascolta la Parola di Dio fa esperienza di essere non semplicemente un insieme dโindividui, ma un corpo che รจ tale perchรฉ le diverse membra operano le une per le altre. La Chiesa, assemblea convocata da Dio, รจ corpo di Cristo. Ogni cristiano rende visibile la sua appartenenza a Cristo contribuendo con il suo servizio a rendere sempre tenera la carne del Suo corpo. Ogni membro si lasci irrorare dallo Spirto Santo e, docile alla sua azione, permetta che fluisca in tutto il corpo. Dovunque giunge la Parola di Dio, viene comunicato lo Spirito Santo e chiunque รจ battezzato in Lui diventa Figlio di Dio.
Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร biblica a Matera
Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna“