giovedรฌ, Marzo 6, 2025
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don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del giorno – 26 Febbraio 2025

Commento al brano del Vangelo di: Mc 9,38-40

Solo gli imperfetti amano – Mercoledรฌ della VII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

Dal libro del Sirร cide Sir 4,12-22

Il Signore ama coloro che amano la sapienza.

La sapienza esalta i suoi figli
e si prende cura di quanti la cercano.
Chi ama la sapienza ama la vita,
chi la cerca di buon mattino sarร  ricolmo di gioia.
Chi la possiede erediterร  la gloria;
dovunque vada, il Signore lo benedirร .
Chi la venera rende culto a Dio, che รจ il Santo,
e il Signore ama coloro che la amano.
Chi lโ€™ascolta giudicherร  le nazioni,
chi le presta attenzione vivrร  tranquillo.
Chi confida in lei lโ€™avrร  in ereditร ,
i suoi discendenti ne conserveranno il possesso.
Dapprima lo condurrร  per vie tortuose,
lo scruterร  attentamente,
gli incuterร  timore e paura,
lo tormenterร  con la sua disciplina,
finchรฉ possa fidarsi di lui e lo abbia provato con i suoi decreti;
ma poi lo ricondurrร  su una via diritta e lo allieterร ,
gli manifesterร  i propri segreti
e lo arricchirร  di scienza e di retta conoscenza.
Se egli invece batte una falsa strada, lo lascerร  andare
e lo consegnerร  alla sua rovina.

Figli della Madre Sapienza

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In questo brano la sapienza รจ personificata nella figura della madre che elogia i suoi figli perchรฉ la onorano e la rispettano. Lโ€™autore del Libro del Siracide invita il lettore a identificare la sapienza con la parola di Dio. Con essa, infatti, nella misura in cui sโ€™instaura un rapporto familiare, cresce in pari modo anche lโ€™intensitร  del rapporto con Dio, che trasversalmente attraversa ogni ambito dellโ€™esistenza umana.

La Parola di Dio svolge la funzione didattica di insegnare a vivere e a reagire, cercando il senso della propria vita nel progetto del Signore, soprattutto quando essa appare assurda e determinata dal caos. Chi cerca la parola di Dio riesce a mantenersi sulla via dellโ€™onestร  e della giustizia perchรฉ il Signore guida i suoi pensieri affinchรฉ la sua condotta di vita, conforme alla volontร  divina, sia caratterizzata dallโ€™amore verso lโ€™altro.

Amare la Sapienza non significa possedere veritร  segrete o acquisire capacitร  straordinarie, ma desiderare di conoscere il cuore di Dio, assimilare il suo pensiero, abitare con Lui e imitarlo nella giustizia. Lโ€™amore che tale uomo credente riceve รจ il centuplo della speranza che il suo cuore puรฒ coltivare.

+ Dal Vangelo secondoย Marcoย (Mc 9,38-40)

Chi non รจ contro di noi รจ per noi.

In quel tempo, Giovanni disse a Gesรน: ยซMaestro, abbiamo visto uno che scacciava demรฒni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perchรฉ non ci seguivaยป.
Ma Gesรน disse: ยซNon glielo impedite, perchรฉ non cโ€™รจ nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non รจ contro di noi รจ per noiยป.

Solo gli imperfetti amano

Giovanni riferisce a Gesรน di aver assistito a un tentativo di esorcismo da parte di una persona estranea al loro gruppo. Quella scena ha suscitato nei discepoli una certa preoccupazione fino al punto di pensare di impedirglielo, perchรฉ era a loro evidente lโ€™abuso di potere: come si permetteva quel tale di agire in nome di Gesรน senza appartenere alla comunitร  dei suoi discepoli?

Lโ€™apostolo ricorda che i suoi compagni, qualche giorno prima, non erano riusciti a scacciare un demonio, pur avendo ricevuto da Gesรน tale potere. E questo tale chi crede di essere? Forse ancora brucia quella esperienza e suscita invidia il fatto che un altro riesca a fare ciรฒ in cui loro hanno fallito.

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Emerge una mentalitร  monopolizzatrice del potere, anche quello finalizzato al bene. Il fatto che nelle parole dellโ€™apostolo il noi sia ripetuto tre volte fa capire quale peso abbia il ruolo nella valutazione dei fatti e nel giudizio sulla persona. Loro stessi si auto-eleggono termine di paragone sul quale misurare, valutare e giudicare.

Nel ragionamento di Giovanni sโ€™intravede la critica che spesso serpeggia nelle nostre comunitร . Non รจ forse vero che, spesso, ci permettiamo di dare o revocare patenti di dignitร  nel compiere un ministero, basandoci solo sui nostri criteri di giudizio?

La risposta di Gesรน spiazza Giovanni, perchรฉ non asseconda la loro intenzione, ma invita a vedere le cose dal suo punto di vista. รˆ Gesรน il termine di paragone, perchรฉ รจ lui il vero criterio di discernimento delle situazioni! Da qui ne consegue che chiunque faccia del bene, lo compie sempre attraverso di Lui, che misteriosamente lo abita, anche se non รจ pienamente appartenente alla comunitร  cristiana.

In altri termini, diremmo che il bene che facciamo possiamo compierlo solo attraverso lo Spirito Santo, che Gesรน dalla croce dร  a tutti. Il modo con cui Gesรน vede quellโ€™uomo e valuta il suo comportamento, giudicato male dagli apostoli, รจ il modo con cui Dio vede e valuta ciascuno di noi.

Quello che Gesรน apprezza non รจ la forma, ma il bene che possiamo fare, anche se siamo imperfetti. Corriamo il rischio di ricercare la perfezione formale, la correttezza dei modi, e non cogliamo lโ€™essenziale: il bene che Dio opera in noi e attraverso di noi.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna