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don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del giorno – 25 Luglio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 20,20-28

La san(t)a competizione – SAN GIACOMO

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corรฌnziย 2Cor 4,7-15

Portiamo nel nostro corpo la morte di Gesรน.

Fratelli, noi abbiamo un tesoro in vasi di creta, affinchรฉ appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesรน, perchรฉ anche la vita di Gesรน si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo consegnati alla morte a causa di Gesรน, perchรฉ anche la vita di Gesรน si manifesti nella nostra carne mortale. Cosicchรฉ in noi agisce la morte, in voi la vita.

Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: ยซHo creduto, perciรฒ ho parlatoยป, anche noi crediamo e perciรฒ parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesรน, risusciterร  anche noi con Gesรน e ci porrร  accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti รจ per voi, perchรฉ la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare lโ€™inno di ringraziamento, per la gloria di Dio.

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Debolezza e forza

S. Paolo utilizza lโ€™immagine del vaso di creta per parlare del corpo, segno della sua dimensione umana. La visione antropologica dellโ€™apostolo, sebbene risenta della cultura greca, รจ fondamentalmente ispirata dalla tradizione biblica.

La terra cotta di cui erano fatti gli utensili รจ materiale fragile e resistente al tempo stesso. Paolo riconosce che la fragilitร  della natura umana non resisterebbe ai colpi inferti da forze esterne se non fosse per la potenza di Dio che la abita. Il sacrificio di Cristo sulla croce ha sprigionato una potenza tale che รจ riuscita a distruggere la morte per far rinascere la vita.

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Mediante lโ€™eucaristia la potenza della vita di Dio rilascia luce e forza grazie alle quali il credente resiste nella lotta contro il male e diventa testimone-narratore della misericordia di Dio che cambia i cuori.ย 

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+ Dal Vangelo secondo Matteoย Mt 20,20-28

Il mio calice, lo berrete.

In quel tempo, si avvicinรฒ a Gesรน la madre dei figli di Zebedรจo con i suoi figli e si prostrรฒ per chiedergli qualcosa. Egli le disse: ยซChe cosa vuoi?ยป. Gli rispose: ยซDiโ€™ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regnoยป. Rispose Gesรน: ยซVoi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?ยป. Gli dicono: ยซLo possiamoยป. Ed egli disse loro: ยซIl mio calice, lo berrete; perรฒ sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: รจ per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparatoยป.

Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesรน li chiamรฒ a sรฉ e disse: ยซVoi sapete che i governanti delle nazioni dรณminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarร  cosรฌ; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarร  vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarร  vostro schiavo. Come il Figlio dellโ€™uomo, che non รจ venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per moltiยป.

La san(t)a competizione

Gesรน aveva parlato del Regno dei cieli e gli apostoli lo hanno interpretato secondo lโ€™ottica del mondo in cui i governanti delle nazioni dominano e i capi opprimono. Il fascino del potere ha sempre esercitato una forte attrazione sul cuore degli uomini e anche su quello dei discepoli di Cristo i quali sono tentati di โ€œmondanizzareโ€ il vangelo invece di evangelizzare il mondo. Le parole della mamma di Giacomo e Giovanni rivelano quanto sia radicata nellโ€™animo umano, anche della gente semplice e povera, lโ€™ambizione di raggiungere posti di comando per avere sudditi sui quali comandare e dai quali ricevere servigi. Fin quando il cuore รจ pieno della sapienza del mondo non รจ possibile partecipare alla forma di governo ed esercitare il potere che Gesรน propone.

Il calice da bere non sono i sacrifici e le rinunce, nรฉ tantomeno la lotta fino allโ€™ultimo sangue, per raggiungere le vette del successo, della fama e della ricchezza, ma รจ il cammino interiore di purificazione del cuore da ogni forma di cupidigia, aviditร  e di rinuncia alla logica del potere inteso come gestione delle persone e delle cose per un proprio interesse.

Gesรน chiarisce che non sta a lui concedere benefici e privilegi, ma di invitare tutti a seguirlo sulla via della croce attraverso la quale cambiare la prospettiva nella vita. Per poter partecipare alla gloria di Gesรน e sedere insieme a lui nel suo regno รจ necessario seguirlo sulla via del servizio inteso come dono della propria vita. รˆ propriamente questa la vetta della gloria per raggiungere la quale bisogna abbandonare strada facendo le zavorre che appesantiscono il cuore e offuscano la ragione.

Il mondo alimenta le manie di grandezza e falsa le unitร  di misura perchรฉ lโ€™orgoglioso, pur essendo piccolo, vorrebbe ergersi e imporsi da solo sugli altri, mentre lโ€™umile, essendo magnanimo, tende a farsi piccolo per raggiungere anche lโ€™ultimo dei fratelli e amarlo. Lโ€™arrampicatore sociale ed ecclesiale non si dร  pace se non ha raggiunto la visibilitร  e gli onori, magari denigrando e squalificando gli altri, mentre il discepolo di Cristo non puรฒ dirsi contento se non ha donato il suo tempo, le sue energie, i suoi carismi, le sue competenze e le sue capacitร  per far sentire ogni persona incontrata amata.

I potenti di questo mondo tendono a far sentire gli altri inferiori e dipendenti, i cristiani invece, incontrando i fratelli e le sorelle nel mondo, devono comunicare loro lโ€™amicizia di Dio che detronizza i potenti e innalza gli umili, sazia di beni gli affamati e rimanda i ricchi a mani vuote. Nel regno di Dio se cโ€™รจ un primato da raggiungere questo รจ certamente quello del servizio e se cโ€™รจ una competizione questa deve avvenire nellโ€™ambito della stima e della comunione fraterna.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna

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