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don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del giorno – 25 Dicembre 2024

Mercoledรฌ 25 Dicembre 2024 - NATALE DEL SIGNORE - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Messa della Notte - Lc 2,1-14
Commento al brano del Vangelo di: Messa dell'Aurora - Lc 2,15-20
Commento al brano del Vangelo di: Messa del Giorno - Gv 1,1-18

NATALE DEL SIGNORE

MESSA DELLA NOTTEIL BAMBINO SI รˆ FATTO PANE PER NOI

Dal libro del profeta Isaรฌaย Is 9,1-6

Ci รจ stato dato un figlio.

Il popolo che camminava nelle tenebre

- Pubblicitร  -

ha visto una grande luce;

su coloro che abitavano in terra tenebrosa

una luce rifulse.

- Pubblicitร  -

Hai moltiplicato la gioia,

hai aumentato la letizia.

Gioiscono davanti a te

come si gioisce quando si miete

e come si esulta quando si divide la preda.

Perchรฉ tu hai spezzato il giogo che lโ€™opprimeva,

la sbarra sulle sue spalle,

e il bastone del suo aguzzino,

come nel giorno di Mร dian.

Perchรฉ ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando

e ogni mantello intriso di sangue

saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.

Perchรฉ un bambino รจ nato per noi,

ci รจ stato dato un figlio.

Sulle sue spalle รจ il potere

e il suo nome sarร :

Consigliere mirabile, Dio potente,

Padre per sempre, Principe della pace.

Grande sarร  il suo potere

e la pace non avrร  fine

sul trono di Davide e sul suo regno,

che egli viene a consolidare e rafforzare

con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.

Questo farร  lo zelo del Signore degli eserciti.

Ci รจ nato un figlio

In questo oracolo รจ un inno di gioia per il compimento dellโ€™annuncio dato ad Acaz della nascita del figlio al quale sarebbe stato dato il nome di Emmanuele, Dio con noi (Is 7, 14s.). La nascita del bambino non รจ solo una gioia per il re, suo padre, ma per tutto il popolo che, guidato da capi acciecati dallโ€™aviditร  e dallโ€™orgoglio, brancola nel buio dellโ€™incertezza e della precarietร .

Il profeta indica nel figlio del re il segno della presenza potente di Dio che opera la giustizia e costruisce la pace. La guerra e i conflitti fratricidi, generati dal peccato, cedono il posto alla pace e alla libertร . Lโ€™immagine del bambino con la sua innocenza, vulnerabilitร , insufficienza, povertร , debolezza, contrasta con lโ€™imponenza della macchina militare di un esercito, con la portentosa struttura economica e sociale di uno stato, con il solenne e complicato cerimoniale di corte. Dio sorprende lโ€™uomo capovolgendo le sue attese e le logiche del mondo.

Dalla lettera di san Paolo Apostolo a Titoย Tt 2,11-14

รˆ apparsa la grazia di Dio per tutti gli uomini.

Figlio mio, รจ apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare lโ€™empietร  e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietร , con giustizia e con pietร , nellโ€™attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesรน Cristo.

Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquitร  e formare per sรฉ un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.

In Gesรน Dio dona la salvezza

La liturgia di Natale propone due brani tratti dalla lettera Tito nei quali Paolo ricorda lโ€™evento capitale per la fede e la vita degli uomini. A Dio รจ piaciuto rivelarsi a tutti gli uomini, mediante suo Figlio Gesรน Cristo, mostrandosi come Salvatore. Offrendosi liberamente alla morte di croce, Egli ha dato sรฉ stesso per noi affinchรฉ potessimo essere liberati dalla schiavitรน del peccato e formare una comunitร  che testimonia con la propria vita la bellezza dellโ€™amore di Dio.

Il modo con il quale Dio viene incontro allโ€™uomo per amarlo diventa per tutti modello di vita. Egli, che ha rigettato le lusinghe delle tentazioni e ci ha amati fino al โ€œcolmoโ€ รจ luce che traccia la strada attraverso la quale compiere il pellegrinaggio spirituale che ci conduce alla piena conformazione a Cristo e, conseguentemente, alla totale manifestazione in noi dellโ€™amore di Dio.

+ Dal Vangelo secondo Lucaย Lc 2,1-14

Oggi รจ nato per voi il Salvatore.

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinรฒ che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria cittร .

Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla cittร  di Nร zaret, salรฌ in Giudea alla cittร  di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.

Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perchรฉ per loro non cโ€™era posto nellโ€™alloggio.

Cโ€™erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando allโ€™aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentรฒ a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma lโ€™angelo disse loro: ยซNon temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarร  di tutto il popolo: oggi, nella cittร  di Davide, รจ nato per voi un Salvatore, che รจ Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoiaยป.

E subito apparve con lโ€™angelo una moltitudine dellโ€™esercito celeste, che lodava Dio e diceva:

ยซGloria a Dio nel piรน alto dei cieli

e sulla terra pace agli uomini, che egli amaยป.

LECTIO

Lโ€™episodio della nascita di Gesรน รจ narrato in tre scene. Nella prima (vv. 1-7) viene presentato il contesto storico e geografico e i personaggi di Giuseppe, Maria e il bambino. La seconda scena (vv. 8-14) racconta lโ€™annuncio dellโ€™angelo ai pastori e, infine, nella terza (vv. 15-20) avviene lโ€™incontro tra i due gruppi di personaggi presentati.

I personaggi della prima scena sono nellโ€™ordine: Cesare Augusto, la cui autoritร  si estende a tutto il mondo abitato, Quirinio che governa per conto dellโ€™imperatore la regione della Siria, Giuseppe, appartenente ad un ramo cadetto del casato di Davide, Maria, sposa di Giuseppe e, infine, il loro bambino che, appena nato, viene avvolto nelle fasce e deposto nella mangiatoia. Lo stesso movimento discendente che caratterizza lโ€™entrata in scena dei personaggi lo si riscontra nelle annotazioni geografiche. Si passa, infatti, dallโ€™intero mondo abitato alla grotta di solito occupata dagli animali che erano a servizio della sussistenza della famiglia.

Lโ€™evangelista Luca insiste sul censimento. Lโ€™imperatore lo ordina mediante un editto (letteralmente: dogma) che viene eseguito da tutti i sudditi, tra cui cโ€™รจ anche Giuseppe, abitante di Nazaret di Galilea, ma originario di Betlemme. Giuseppe, in obbedienza allโ€™editto dellโ€™imperatore, si mette in viaggio verso la cittร  di Davide. Di solito con questo nome si intende Gerusalemme, ma Luca vuole sottolineare lโ€™origine. Davide era nato a Betlemme e lรฌ, nella sua casa paterna, era stato unto re dal profeta Samuele. Nel pellegrinaggio di Giuseppe e della sua famiglia si allude al ritorno alle origini, alle sorgenti. Anche se non ne รจ consapevole Giuseppe, mediante lโ€™obbedienza al comando dellโ€™imperatore, sta compiendo il progetto di Dio.

Lโ€™insistenza sul censimento e la sottolineatura che Giuseppe era della discendenza davidica pongono sullo sfondo la vicenda narrata in 2Sam 24 e in 1Cr 21 dove si racconta il censimento organizzato da Davide. Il re, dopo averlo indetto, fu preso dal rimorso e chiese perdono a Dio. Il censimento era considerato un peccato perchรฉ conoscere il numero della popolazione significava esercitare nei suoi confronti lโ€™autoritร  di dominio e possesso. In tal modo si pretendeva di sostituirsi a Dio misconoscendone la sua signoria. Il censimento era un modo per riscuotere una tassa e monetizzare. Il peccato sta nel ridurre il popolo a oggetto di speculazione piuttosto che destinatario del proprio servizio.

Il peccato fu punito con una pestilenza, contenuta grazie al sacrificio che Davide offrรฌ sullโ€™altare in una aerea sulla quale Salomone avrebbe in seguito edificato il tempio. Lโ€™intervento di Dio salva il popolo dalla pestilenza che avrebbe distrutto tutto. Questo avviene pagando un prezzo. Davide sale sullโ€™altare per offrire il sacrificio nello stesso luogo nel quale la tradizione identifica il sacrificio di Isacco offerto da Abramo. Si instaura cosรฌ un parallelo tra Gerusalemme, in cui si consumerร  il sacrificio pasquale di Cristo col quale verrร  consacrato Signore, e Betlemme, scenario dellโ€™unzione regale di Davide e luogo nel quale un bambino sarร  deposto in una mangiatoia, profezia del Golgota.

Con Giuseppe cโ€™รจ anche Maria, la sua sposa promessa, che รจ incinta. Mentre erano a Betlemme giunse per lei il tempo del parto dando alla luce un bambino. Di lui non si dice nulla se non che fu destinatario di cure amorevoli da parte di sua madre, la quale lo depose nella mangiatoia dopo averlo avvolto in fasce. Con la mangiatoia si identifica lโ€™ambiente piรน interno della casa nella quale Giuseppe e Maria erano stati ospitati con la nascita del bambino. Probabilmente la famiglia di Nazaret era stata accolta da parenti nella propria dimora, la quale, oltre allโ€™ambiente piรน domestico, aveva una grotta dotata di mangiatoia per alloggiare anche gli animali.

Dopo la descrizione dellโ€™evento della nascita del bambino, lโ€™evangelista introduce la seconda scena (vv. 8-14) del suo racconto spostando lโ€™attenzione dalla grotta di Betlemme alle campagne circostanti dove allโ€™aperto i pastori vegliavano di notte le loro greggi. Essi sono i destinatari del primo annuncio. La descrizione dellโ€™apparizione angelica e la reazione dei pastori sono una chiara indicazione del fatto che il racconto appartiene al genere letterario dellโ€™esperienze teofaniche. Lโ€™angelo si presenta come lโ€™evangelizzatore, colui che porta lโ€™annuncio gioioso della nascita di un figlio. Nelle parole del messaggero divino ritroviamo lโ€™eco degli annunci evangelici attestati nella letteratura greco-romana e nelle Scritture ebraiche. Infatti, nellโ€™antichitร  lโ€™evangelizzatore รจ colui che porta lโ€™annuncio gioioso della nascita dellโ€™erede al trono e della vittoria militare del re. Nelle profezie, soprattutto quella di Isaia, il messaggero di buone notizie evangelizza annunciando la venuta del Signore (Cf Is 40, 9-11).

Il cuore della seconda scena รจ lโ€™annuncio angelico che comunica la nascita del Salvatore, il Cristo Signore. Il titolo ยซSalvatoreยป era uno di quelli attribuiti a Cesare Augusto, mentre ยซCristo Signoreยป รจ un chiaro richiamo alla tradizione ebraica e alla promessa di Dio. Lโ€™angelo ha la funzione di narrare lโ€™evento il cui segno รจ il bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia. Il segno indicato dallโ€™angelo accentua la paradossalitร  giร  accennata nella prima scena. La deposizione nella mangiatoia era stata spiegata precedentemente col fatto che la piccola famiglia di Nazaret dovette adattarsi perchรฉ non cโ€™era posto per tutti nellโ€™alloggio domestico. Dunque,ย il segno legge alla luce di Dio una scelta dettata da unโ€™esigenza pratica. Come il viaggio di Giuseppe insieme a Maria verso Betlemme era dovuto al censimento indetto dallโ€™imperatore, cosรฌ la povertร  dei mezzi aveva imposto la scelta di usare la mangiatoia come primo giaciglio per il bambino.ย 

Le vicende storiche, che sembrano essere guidate dallโ€™autoritร  dei potenti o influenzate dalle condizioni economiche e dalle contingenze storiche, sono invece il luogo nel quale Dio manifesta la sua gloria e porta a compimento il suo disegno di salvezza.ย Il bambino nato nella cittร  di Davide e che, avvolto in fasce, giace in una mangiatoia รจ la chiave di lettura di tutta la storia che tra le sue pieghe custodisce lโ€™opera di Dio.ย 

La visita dellโ€™angelo ai pastori era iniziata con la manifestazione della gloria divina che li aveva avvolti con il suo splendore. Si conclude con il coinvolgimento dei pastori nellโ€™inno di lode intonato da tutta la corte celeste. Alla rivelazione, che mira a suscitare la gioia in chi ascolta e accoglie il vangelo, segue la lode che, come un turbine, solleva in alto perย partecipare alla liturgia del cielo. In essa si confessa la gloria di Dio che, manifestandosi in mezzo agli uomini, dona loro la pace. La gloria di Dio รจ il suo amore per gli uomini che ricevono la pace dalle mani del Signore.ย Lโ€™uomo che glorifica Dio con la sua vita รจ in pace e diventa costruttore di pace.ย La pace che Augusto aveva imposto sui territori occupati era precaria. Infatti, fu proprio il censimento della Giudea, organizzato da Quirinio per sancire il definitivo passaggio di questa regione sotto la diretta dipendenza dellโ€™amministrazione romana, a determinare lโ€™insurrezione di Giuda il Galileo (Cf. At 5, 37).ย La pace รจ il dono di Dio che gli uomini ricevono quando scoprono di essere amati da Dio.ย 

Il bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia รจ il segno dellโ€™amore di Dio verso gli uomini. Egli viene incontro a noi nelle vicende della storia, soprattutto quelle che appaiono come ingiustizie perpetrate da chi detiene il potere. Giuseppe e Maria si adattano alla realtร  trovando il modo, nellโ€™obbedienza, di compiere il bene. I pastori sono coloro che vegliano di notte allโ€™aperto vigilando sul gregge. Essi richiamano la funzione dei profeti che, come sentinelle, sono attenti ai pericoli che possono minacciare il gregge ma che scrutano lโ€™orizzonte per cogliere i segni del sorgere nel nuovo giorno (Is 21,8). I pastori richiamano alla mente uno di loro, il piccolo Davide, chiamato da Dio non solo a pascere il proprio gregge ma il popolo dโ€™Israele.

MEDITATIO

Il Bambino si รจ fatto Pane per noi

Siamo un popolo che spesso sente di camminare alla cieca avvolto nelle tenebre. Oggi splende per noi la luce di Dio che, dandoci speranza ci riempie di gioia. Assaporiamo il gusto della vittoria, non quella sugli altri, ma sul male che ci separa dagli altri. Il bambino che nasce รจ il Principe della pace perchรฉ ne รจ la sorgente.

La luce รจ visibile a chi accoglie lโ€™annuncio degli angeli: ยซoggi รจ nato per voi il Salvatore, Cristo Signoreยป; non รจ un annuncio freddo e distaccato, ma dato cantando. Siamo chiamati anche noi a far risuonare il Vangelo attraverso il canto della nostra vita. Il giubilo contenuto nella melodia รจ eco del canto celeste con il quale i santi magnificano la misericordia di Dio. Questo annuncio ci raggiunge nelle notti trascorse non al sicuro delle nostre case ma esposti alle varie intemperie di emozioni e sentimenti contrastanti. Questo annuncio รจ per me, per te, per tutti perchรฉ Gesรน รจ il ยซbambino nato per noiยป, ยซegli ha dato sรฉ stesso per noiยป, per essere per noi Salvatore.  Venendo nel mondo Gesรน ci porta la salvezza. Da una parte Egli ci libera dal peccato, bruciando nel fuoco dello Spirito Santo ogni arma usata per fare il male, e dallโ€™altro ci educa alla sobrietร  e alla giustizia per essere un popolo libero perchรฉ obbediente alla volontร  di Dio.

Puรฒ riconoscere la luce chi รจ consapevole di essere nelle tenebre, puรฒ aprirsi al perdono chi confessa di essere peccatore, puรฒ ricevere il nutrimento chi sente la fame, puรฒ accettare il dono chi si fa piccolo.

Quanta povertร  nella stalla dove in una mangiatoia viene adagiato il Figlio di Dio. Egli non esige nulla ma chiede solo di essere accolto con umiltร  e semplicitร . In un cuore affollato di pensieri lamentosi e di paure non cโ€™รจ posto per Gesรน. Non cโ€™รจ spazio neanche in quelle case dove si bada alla forma e allโ€™apparenza a discapito dellโ€™amore fraterno e della caritร  che invece ci unisce nella concordia. Il bambino nella sua disarmante innocenza ci lancia un appello a non gonfiarci di orgoglio, a non ingolfarci di pensieri cattivi, a non cercare lโ€™acqua che disseta in pozzi vuoti o inquinati. Il Bambino ci invita a contemplarlo e a gustarlo con gli occhi perchรฉ il sapore della tenerezza e dellโ€™amabilitร  faccia nascere nel cuore il desiderio di diventare come Gesรน, mite e umile di cuore. Il Dio bambino accolto รจ fattore moltiplicatore della gioia in modo tale che essa sia per noi lโ€™unico motivo per amare e dare noi stessi per gli altri.  

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna

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