La virtรน dellโascolto – Mercoledรฌ della XVI settimana del Tempo Ordinarioย (Anno pari)
Dal libro del profeta Geremรฌaย Ger 1,1.4-10
Ti ho stabilito profeta delle nazioni.
Parole di Geremรฌa, figlio di Chelkรฌa, uno dei sacerdoti che risiedevano ad Anatรฒt, nel territorio di Beniamino.
Mi fu rivolta questa parola del Signore:
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ยซPrima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto,
prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioniยป.
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Risposi: ยซAhimรจ, Signore Dio!
Ecco, io non so parlare, perchรฉ sono giovaneยป.
Ma il Signore mi disse: ยซNon dire: โSono giovaneโ.
Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderรฒ
e dirai tutto quello che io ti ordinerรฒ.
Non aver paura di fronte a loro,
perchรฉ io sono con te per proteggertiยป.
Oracolo del Signore.
Il Signore stese la mano
e mi toccรฒ la bocca,
e il Signore mi disse:
ยซEcco, io metto le mie parole sulla tua bocca.
Vedi, oggi ti do autoritร
sopra le nazioni e sopra i regni
per sradicare e demolire,
per distruggere e abbattere,
per edificare e piantareยป.
Geremia, uomo di Parola
Come ogni profeta, anche Geremia รจ uomo della Parola dalla quale sgorgano quelle dei suoi oracoli che si intrecciano con il racconto delle sue vicende personali. La missione profetica sโinnesta profondamente nella vita di Geremia la cui vocazione abbraccia tutta la sua esistenza dallโorigine fino al suo compimento.
Il racconto della vocazione รจ in prima persona e inaugura quelle sezioni del libro che sono denominate ยซconfessioniยป nelle quali il profeta racconta dal suo punto di vista la missione che, spesso suo malgrado, segna la sua esistenza. Probabilmente la vocazione รจ un racconto posteriore, quasi fosse uno sguardo retrospettivo che ancora alla Parola di Dio le parole profetiche.
Lโatto di parola dice innanzitutto una relazione. Essa mette in connessione Dio e Geremia e avviene per iniziativa del Signore. ร Lui, infatti, il soggetto primo del parlare e del relazionarsi. La sua Parola รจ la prima e lโultima, quella da cui tutto ha origine e nella quale tutto ha il suo compimento.
La relazione con Geremia รจ sรฌ personale, ma al contempo nel profeta รจ coinvolto tutto il popolo. Geremia, quale ยซconsacratoยป che appartiene a Dio รจ il segno della relazione che Dio vuole avere con Israele; come Israelita rappresenta il popolo che รจ chiamato da Dio a vivere un rapporto di alleanza con Lui.
Nella persona di Geremia trova una mirabile sintesi il dramma di amore di Dio che vuole amare e salvare Israele e questโultimo che attraversa il dramma di un rapporto che si deteriora a causa della sua immaturitร . Nel racconto della vocazione di Geremia รจ anticipata la dinamica della speranza che determina la storia della salvezza: la Parola di Dio penetra nella vita di chi lโascolta trasformandola in segno dellโamore fedele di Dio.
Ascolta “don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del giorno – 24 Luglio 2024” su Spreaker.+ Dal Vangelo secondo Matteoย Mt 13,1-9
Una parte del seme cadde sul terreno buono e diede frutto.
Quel giorno Gesรน uscรฌ di casa e sedette in riva al mare. Si radunรฒ attorno a lui tanta folla che egli salรฌ su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlรฒ loro di molte cose con parabole. E disse: ยซEcco, il seminatore uscรฌ a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Unโaltra parte cadde sul terreno sassoso, dove non cโera molta terra; germogliรฒ subito, perchรฉ il terreno non era profondo, ma quando spuntรฒ il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccรฒ. Unโaltra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Unโaltra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascoltiยป.
Da un luogo piccolo e chiuso, qual รจ la casa, che รจ pure uno spazio protetto e sicuro, Gesรน esce per sedersi in riva al mare che รจ un ambiente piรน aperto ma che indica anche il confine tra le certezze della terra ferma e lโincognita del mare.
Per il fatto che Gesรน abita i luoghi fisici e psichici degli uomini, essi si radunano attorno a lui, attirati dalla sua capacitร di entrare in empatia con loro e condividerne la vita in tutti i suoi aspetti. La barca ormeggiata vicino la riva sulla quale sale diventa la cattedra da cui offrire un insegnamento importante. Sceglie il linguaggio della parabola per spiegare alla gente il senso di ciรฒ che sta avvenendo in quellโincontro.
Gesรน sale sulla barca e vi si siede perchรฉ coloro che sono con lui e lโascoltano abbiano davanti a loro il mare immagine che riassume in sรฉ le incognite della vita. A volte anche il nostro sguardo su Dio, soprattutto quando nello specchio dโacqua si riflettono nubi dense e minacciose, รจ carico di diffidenza e pieno dโinterrogativi. Ci fa paura perchรฉ ci appare misterioso e la sua volontร unโincognita. Con il gesto di salire sulla barca, mentre la folla rimane sula spiaggia, Gesรน chiede di stare difronte alla realtร , anche se dolorosa e difficile da accettare, con uno spirito fiducioso e con cuore aperto allโascolto.
Infatti, la parabola รจ rivolta a tutti coloro che attratti da Gesรน desiderano ascoltare la sua parola perchรฉ essa รจ per tutti e non per pochi. Tuttavia, Gesรน racconta la parabola perchรฉ noi possiamo discernere quale tipo di terreno siamo e se il processo di trasformazione del seme-Parola giunge a maturazione o sโinterrompe prima. ร evidente che Gesรน, come il seminatore, sparge il seme perchรฉ poi possa passare per raccoglier ei frutti.
Tra la semina e il raccolto si gioca la nostra responsabilitร da cui dipende la feconditร della nostra vita. Dio ci parla in tanti modi e ci benedice con i suoi doni. Gesรน riassume in sรฉ tutta la Parola di Dio e tutti i suoi doni di grazia. La Parola ascoltata e i sacramenti celebrati quale impatto hanno nella nostra vita?
La parabola non dร risposte ma suscita interrogativi che ciascuno deve rivolgere alla sua coscienza per verificare che tipo di cristiano รจ, ovvero se si lascia trasformare dalla Parola di Dio rendendolo fecondo di buoni frutti della caritร oppure se intervengono dei fattori, interni ed esterni, che bloccano il processo di maturazione. Tutti abbiamo gli orecchi, cioรจ la capacitร di sentire, ma non tutti coltivano la virtรน dellโascolto.
Lโascolto, infatti, prima che essere una capacitร e una competenza, รจ una virtรน nella quale trovano sintesi i doni di Dio della fede, della speranza e della caritร .
Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร biblica a Matera
Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna“