HomeVangelo del Giornodon Pasquale Giordano - Commento al Vangelo del giorno - 21 Marzo...

don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del giorno – 21 Marzo 2025

Commento al brano del Vangelo di: Mt 21,33-43.45-46

Dalla trincea dei conflitti alla prima linea del servizio – Venerdรฌ della II settimana di Quaresima

Dal libro della Gรจnesiย (Gen 37,3-4.12-13.17-28)

Eccolo! รˆ arrivato il signore dei sogni! Orsรน, uccidiamolo!

Israele amava Giuseppe piรน di tutti i suoi figli, perchรฉ era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica con maniche lunghe. I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui piรน di tutti i suoi figli, lo odiavano e non riuscivano a parlargli amichevolmente.

I suoi fratelli erano andati a pascolare il gregge del loro padre a Sichem. Israele disse a Giuseppe: ยซSai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loroยป. Allora Giuseppe ripartรฌ in cerca dei suoi fratelli e li trovรฒ a Dotan.

Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono contro di lui per farlo morire. Si dissero lโ€™un lโ€™altro: ยซEccolo! รˆ arrivato il signore dei sogni! Orsรน, uccidiamolo e gettiamolo in una cisterna! Poi diremo: โ€œUna bestia feroce lโ€™ha divorato!โ€. Cosรฌ vedremo che ne sarร  dei suoi sogni!ยป.

Ma Ruben sentรฌ e, volendo salvarlo dalle loro mani, disse: ยซNon togliamogli la vitaยป. Poi disse loro: ยซNon spargete il sangue, gettatelo in questa cisterna che รจ nel deserto, ma non colpitelo con la vostra manoยป: egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre.

- Pubblicitร  -

Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica con le maniche lunghe che egli indossava, lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senzโ€™acqua.

Poi sedettero per prendere cibo. Quandโ€™ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Gร laad, con i cammelli carichi di rรจsina, balsamo e lร udano, che andavano a portare in Egitto. Allora Giuda disse ai fratelli: ยซChe guadagno cโ€™รจ a uccidere il nostro fratello e a coprire il suo sangue? Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perchรฉ รจ nostro fratello e nostra carneยป. I suoi fratelli gli diedero ascolto.

Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli dโ€™argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Cosรฌ Giuseppe fu condotto in Egitto.

Tra il chiasso della malvagitร  si fa strada la presenza silenziosa di Dio

Lโ€™invidia รจ una brutta bestia perchรฉ scatena gli istinti piรน bassi e aggressivi che piegano i ragionamenti del cuore verso progetti di morte. Anche nellโ€™assemblea giudicante che decreta la morte di Giuseppe si eleva una voce che elabora una proposta le cui intenzioni sono ispirate da Dio.

- Pubblicitร  -

Ruben incarna la figura del sapiente che non si lascia coinvolgere nel progetto di morte ma nutre sentimenti di compassione e offre una proposta ragionevole per mettere in salvo Giuseppe. Il signore dei sogni, come veniva chiamato sarcasticamente dai suoi fratelli, viene messo alla prova e se, per intervento provvidenziale di Ruben, non viene consegnato alla morte, tuttavia, viene tradito perchรฉ venduto come schiavo.

In tutto questo Giuseppe appare come inerme vittima della malvagitร  di coloro che gli avrebbero dovuto insegnare lโ€™arte della pastorizia e invece lo vendono come pecora da macello. Dio appare il grande assente ma in realtร  รจ silenziosamente accanto a Giuseppe e lo conduce attraverso le vicende drammatiche ad essere strumento della salvezza, offerta anche ai suoi traditori.

+ Dal Vangelo secondo Matteoย Mt 21,33-43.45

Costui รจ lโ€™erede. Su, uccidiamolo!

In quel tempo, Gesรน disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:

ยซAscoltate unโ€™altra parabola: cโ€™era un uomo che possedeva un terreno e vi piantรฒ una vigna. La circondรฒ con una siepe, vi scavรฒ una buca per il torchio e costruรฌ una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andรฒ lontano.

Quando arrivรฒ il tempo di raccogliere i frutti, mandรฒ i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandรฒ di nuovo altri servi, piรน numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.

Da ultimo mandรฒ loro il proprio figlio dicendo: โ€œAvranno rispetto per mio figlio!โ€. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: โ€œCostui รจ lโ€™erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua ereditร !โ€. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.

Quando verrร  dunque il padrone della vigna, che cosa farร  a quei contadini?ยป.

Gli risposero: ยซQuei malvagi, li farร  morire miseramente e darร  in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempoยป.

E Gesรน disse loro: ยซNon avete mai letto nelle Scritture:

โ€œLa pietra che i costruttori hanno scartato

รจ diventata la pietra dโ€™angolo;

questo รจ stato fatto dal Signore

ed รจ una meraviglia ai nostri occhiโ€?

Perciรฒ io vi dico: a voi sarร  tolto il regno di Dio e sarร  dato a un popolo che ne produca i fruttiยป.

Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perchรฉ lo considerava un profeta.

Dalla trincea dei conflitti alla prima linea del servizio

I contadini, ai quali era stata affittata la vigna, si comportano da irresponsabili, ladri e assassini. Il loro comportamento รจ lo specchio nel quale vediamo riflesse le nostre miserie. Quando non coltiviamo il ยซtimore di Dioยป, ovvero la consapevolezza della nostra dimensione creaturale e lโ€™umiltร  di considerarci servi del Creatore, scatta il dinamismo dellโ€™emancipazione da Colui verso il quale invece dovremmo avere sempre un senso di rispetto e riconoscenza.

Senza la gratitudine non cโ€™รจ responsabilitร  e senza responsabilitร  si fa spazio la presunzione e lโ€™arroganza i cui effetti sono devastanti. Dallโ€™irresponsabilitร , cioรจ il rifiuto di dare conto a qualcuno di superiore a sรฉ, allโ€™appropriarsi di ciรฒ che non ci appartiene il passo รจ breve. Quanto piรน scartiamo Dio dalla nostra vita, ribellandoci con offese e insulti contro coloro che ci educano e ci correggono, tanto piรน alimentiamo nel cuore lโ€™odio e il risentimento che ci consumano.

Il giudizio arriva per tutti, che lo vogliamo o no! Il tribunale sarร  composto da tutti coloro attraverso i quali Dio si รจ preso cura di noi e ci ha amato offrendoci gli spazi nei quali crescere come suoi collaboratori e amici. Ogni persona รจ un dono di Dio, ognuno รจ un contributo alla crescita della nostra personalitร .

Senza una robusta spiritualitร  nutrita di preghiera, catechesi e fraternitร , che fa maturare la nostra relazione con Dio, la nostra vita diventa una guerra continua nella quale siamo in trincea per difenderci da coloro che ci amano e per aggredire coloro che non sono perfetti ma certamente innocui e innocenti. Il Signore ci aiuti a uscire dalle trincee degli inutili conflitti per andare sulla prima linea del servizio.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna