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don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del giorno – 20 Gennaio 2025

Commento al brano del Vangelo di: Mc 2, 18-22

La compagnia dello Sposo – Lunedรฌ della II settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

Dalla lettera agli Ebreiย Eb 5,1-10

Pur essendo Figlio, imparรฒ lโ€™obbedienza da ciรฒ che patรฌ.

Fratelli, ogni sommo sacerdote รจ scelto fra gli uomini e per gli uomini viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati. Egli รจ in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nellโ€™ignoranza e nellโ€™errore, essendo anche lui rivestito di debolezza. A causa di questa egli deve offrire sacrifici per i peccati anche per se stesso, come fa per il popolo.

Nessuno attribuisce a se stesso questo onore, se non chi รจ chiamato da Dio, come Aronne. Nello stesso modo Cristo non attribuรฌ a se stesso la gloria di sommo sacerdote, ma colui che gli disse: ยซTu sei mio figlio, oggi ti ho generatoยป, gliela conferรฌ come รจ detto in un altro passo:

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ยซTu sei sacerdote per sempre,

secondo lโ€™ordine di Melchรฌsedekยป.

Nei giorni della sua vita terrena egli offrรฌ preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparรฒ lโ€™obbedienza da ciรฒ che patรฌ e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono, essendo stato proclamato da Dio sommo sacerdote secondo lโ€™ordine di Melchรฌsedek.

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Figliolanza e fraternitร , obbedienza e solidaritร 

Lโ€™autore della Lettera agli Ebrei riconosce che la messianicitร  di Gesรน consiste nel suo sacerdozio del quale sottolinea prima la solidarietร  con gli uomini e poi lโ€™obbedienza a Dio. La solidarietร  e lโ€™obbedienza sono le due facce dellโ€™unico sacerdozio di Cristo. Viene instaurato un parallelismo tra il sommo sacerdozio ebraico e il pontificato di Gesรน.

Il Sommo Sacerdote ebraico aveva fondamentalmente la funzione di intercedere per i peccatori presso Dio al fine di ottenere il perdono dei peccati. Questo avveniva mediante dei sacrifici che il sommo sacerdote offriva per i peccati suoi e di tutto il popolo. La solidarietร  del Sommo Sacerdote era basata sul fatto che era uomo e, dunque, peccatore. Il perdono lo chiedeva per sรฉ e per i suoi fratelli. Anche Gesรน รจ nostro fratello perchรฉ partecipa della debolezza umana e soprattutto della sofferenza subita ingiustamente.

Nessuno puรฒ auto proclamarsi sacerdote, ma questo ministero si esercita in virtรน della chiamata di Dio, come era stato stabilito sin da Aronne. Lโ€™autoritร  del Sommo Sacerdote non lo colloca al di sopra degli altri ma a loro servizio. Il sacerdozio, quale servizio agli altri, รจ esercizio di fraternitร . Come non ci si puรฒ autoproclamare Sommo Sacerdote, cosรฌ non si scelgono i fratelli ma si accolgono come un dono da custodire nella stessa maniera con la quale si riceve lโ€™autoritร  e la si esercita.

Ogni autoritร , che sia regale o sacerdotale, viene da Dio perchรฉ essa sia esercitata a vantaggio di tutti i fratelli. Gesรน riceve la pienezza dellโ€™autoritร  perchรฉ nella Pasqua di morte e di risurrezione ottiene la corona regale della vittoria sul peccato e sulla morte e lโ€™investitura sacerdotale. Sulla croce Gesรน non offre sacrifici ma sรฉ stesso con preghiere e suppliche, tra grida e lacrime. Il Cristo non ha scelto di soffrire ma ha celebrato il suo sacrifico unendosi totalmente agli uomini peccatori e caricandosi anche del dolore innocente. Dallโ€™altra parte per la sua piena obbedienza a Dio รจ stato risuscitato portando la liberazione a tutti gli uomini dal peccato e dalla morte.

La vicenda pasquale di Gesรน, letta nellโ€™ottica della fede, ci aiuta a comprendere che essa ci aiuta a crescere nella duplice direzione della maturitร  umana: essere figlio e fratello. Lโ€™ obbedienza a Dio, ovvero lโ€™adesione alla Sua volontร , fatta con libertร  e fiducia, sโ€™intreccia con la solidarietร  fraterna che puรฒ giungere a subire il martirio da innocente. Chi si affida a Dio usa gli strumenti della mitezza per lottare contro il male, il primo dei quali รจ la preghiera. Essa non รจ una formula magica segreta elaborata per perseguire fini personali. Si tratta invece del mondo con cui vivere lโ€™intimitร  filiale col Padre e quella fraterna nei gesti di una solidarietร  e compassione.

+ Dal Vangelo secondoย Marco Mc 2,18-22

Lo sposo รจ con loro.

In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesรน e gli dissero: ยซPerchรฉ i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?ยป.

Gesรน disse loro: ยซPossono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo รจ con loro? Finchรฉ hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarร  loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.

Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherร  gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!ยป.

La compagnia dello Sposo

Le nozze sono unโ€™occasione per fare festa nella quale gli invitati partecipano alla gioia degli sposi. Gesรน si manifesta come il Dio sposo che ha organizzato la festa per le sue nozze, simbolo dellโ€™alleanza dโ€™amore stipulata con il suo popolo.

Incarnandosi, Dio si รจ unito ad ogni uomo partecipando con lui alla precarietร  della condizione mondana. Morendo sulla croce e risorgendo, ha fatto di questa unione un matrimonio attraverso il quale ha riscattato lโ€™uomo dal potere della morte e gli ha donato quello della vita eterna.

I discepoli di Gesรน sono persone dalle quali traspare la gioia di essere con Lui. Stare con Gesรน รจ sempre una festa perchรฉ Egli ci fa partecipi della sua gioia, della sua forza, del suo coraggio, della sua sapienza. Se diamo per scontato questa relazione e non coltiviamo lโ€™amicizia con lui, si finisce per non avvertire piรน la gioia di essere amati, correndo il rischio di sentirsi soli o abbandonati nei momenti della prova.

รˆ in questi frangenti della vita che il discepolo di Gesรน รจ chiamato a digiunare, ovvero a sentire anche nel corpo il bisogno di Dio per ravvivare il desiderio di una vera relazione dโ€™amore con Lui e con i fratelli.

La pratica del digiuno non puรฒ essere un modo per acquisire meriti davanti a Dio o una forma di ostentazione della propria religiositร  per guadagnare lโ€™approvazione degli uomini. Il digiuno รจ un esercizio che fa parte della ginnastica del desiderio affinchรฉ ci si possa preparare allโ€™incontro con lโ€™amato.

Digiunare vuol dire rinunciare al narcisismo che ci rende individui anonimi, chiusi nellโ€™isolamento dellโ€™autoreferenzialitร . Rinunciando al peccato, ci rendiamo disponibili a lasciarci rinnovare dallโ€™azione dello Spirito che mette nel cuore la gioia di amare Dio e di servire i fratelli in letizia.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna

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