Custodia e accudimento – Martedรฌ della XIX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Dal libro del profeta Ezechiรจleย Ez 2,8-3,4
Io mangiai quel rotolo: fu per la mia bocca dolce come il miele.
Cosรฌ dice il Signore: ยซFiglio dellโuomo, ascolta ciรฒ che ti dico e non essere ribelle come questa genรฌa di ribelli: apri la bocca e mangia ciรฒ che io ti doยป. Io guardai, ed ecco, una mano tesa verso di me teneva un rotolo. Lo spiegรฒ davanti a me; era scritto da una parte e dallโaltra e conteneva lamenti, pianti e guai.
Mi disse: ยซFiglio dellโuomo, mangia ciรฒ che ti sta davanti, mangia questo rotolo, poi vaโ e parla alla casa dโIsraeleยป. Io aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo, dicendomi: ยซFiglio dellโuomo, nutri il tuo ventre e riempi le tue viscere con questo rotolo che ti porgoยป. Io lo mangiai: fu per la mia bocca dolce come il miele. Poi egli mi disse: ยซFiglio dellโuomo, vaโ, rรจcati alla casa dโIsraele e riferisci loro le mie paroleยป.
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Vocazione e missione di Ezechiele: Contemplata aliis tradere
Il racconto della vocazione di Ezechiele รจ caratterizzato dallโappellativo ยซfiglio dellโuomoยป con il quale ยซla gloria di Dioยป si rivolge a Ezechiele. Col nome ยซfiglio di Adamoยป si vuole intendere un semplice uomo legato alla terra, piccolo e mortale. Infatti, Ezechiele alla vista della ยซgloria di Dioยป cade a terra prostrato come morto. Lo Spirito di profezia, entrando in lui, gli conferisce una vita nuova e lo rimette in piedi (2,2) perchรฉ in posizione eretta possa ascoltare la Parola e mettere in pratica ciรฒ che comanda. Come Ezechiele, anche il popolo degli esiliati, viene sollevato dalla Parola che conferisce una nuova condizione di vita, non piรน rassegnata ma piena di speranza.
Come in Is 6 e Ger 1 accade un rito nel quale al dono del rotolo dalla mano di Dio corrisponde il gesto profetico di mangiarlo. Il contenuto รจ tragico perchรฉ contiene il dramma della relazione con Dio che il popolo tradisce continuamente fino a raggiungere il culmine. Il gesto di mangiare la Parola vuole indicare la necessitร da parte del profeta di assimilarla prima di pronunciarla. Ciรฒ che Geremia dice con unโimmagine, Ezechiele lo traduce in gesto simbolico. La dolcezza della Parola risiede nella fedeltร di Dio al suo popolo e nella compassione per la quale Dio invia il profeta.
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Dio parla allโuomo in linguaggio umano, intelligibile; lโuomo spesso si rifiuta o ha paura di intendere. Ma quando, come Ezechiele, lโuomo si apre anche la lingua del profeta si fa comprensibile anche se รจ straniera.
La parola ยซruminataยป trasforma interiormente il profeta che, da una parte, penetra nel mistero della compassione di Dio, e dallโaltra, rende la propria vita trasparenza vera dellโamore di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Matteoย Mt 18,1-5.10.12-14
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli.
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesรน dicendo: ยซChi dunque รจ piรน grande nel regno dei cieli?ยป.
Allora chiamรฒ a sรฉ un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:
ยซIn veritร io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciรฒ chiunque si farร piccolo come questo bambino, costui รจ il piรน grande nel regno dei cieli. E chi accoglierร un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perchรฉ io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che รจ nei cieli.
Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerร le novantanove sui monti e andrร a cercare quella che si รจ smarrita? In veritร io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerร per quella piรน che per le novantanove che non si erano smarrite. Cosรฌ รจ volontร del Padre vostro che รจ nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perdaยป.
La festa degli Angeli Custodi ci offre lโoccasione per riaffermare la nostra fede nel Dio amante e custode dellโuomo. La custodia รจ cosa diversa dal controllo e la differenza รจ la stessa che passa tra lโatteggiamento di un padre e quello di un padrone. Chi spia per controllare si nasconde mentre Dio per custodirci si rivela, si fa prossimo, mostra il suo volto e soprattutto si comunica.
Nella storia dโIsraele Dio si rivela come il custode del popolo, sempre vigile e attento per proteggere, per correggere, per sorreggere e per guidare. Sul viso del Custode mentre rivolge il suo sguardo verso gli uomini non si trova mai una smorfia di disgusto o sdegno perchรฉ il suo amore รจ fedele e non disprezza nessuna delle sue creature. Tuttavia, non รจ impassibile e freddo, ma partecipando a pieno alle vicende degli uomini, gioisce e soffre insieme con loro. Perciรฒ una caratteristica della custodia รจ la condivisione che crea un ponte comunicativo tra Dio e lโuomo. Proprio perchรฉ quello di Dio รจ uno sguardo compassionevole egli ci accoglie sempre come bambini nei quali i bisogni sono piรน numerosi dei meriti. In questo senso custodire significa creare dentro di sรฉ lo spazio adatto ad accogliere lโaltro in modo integrale senza che passi dal filtro delle attese che lo spogliano della sua dignitร .
Il vangelo dellโInfanzia di Matteo racconta di come Giuseppe, grazie al suo angelo, sia diventato custode di Maria e del bambino. Ascoltando la voce del Custode che parla nel segreto della nostra coscienza, nuda, povera e indifesa, siamo da Lui illuminati, confortati e sorretti per prendere decisioni e fare delle scelte che fanno di noi angeli custodi dei nostri fratelli.
Dalla parte dei piรน piccoli
Non รจ vero che Dio non รจ di parte! Dio si schiera decisamente a favore dei piรน piccoli, dei piรน vulnerabili e fragili. Essi sono quelli che piรน facilmente possono smarrirsi come una pecorella che, magari perchรฉ distratta, non ritrova piรน il suo gregge.
Cosรฌ ciascun membro della comunitร , soprattutto chi ha il compito di custode e guida, non puรฒ rimanere indifferente davanti allo smarrimento dei suoi fratelli e sorelle. Per amore dei piรน piccoli deve saper lasciare ciรฒ che รจ piรน gratificante o le proprie isole di confort, e intraprendere un viaggio faticoso di ricerca verso lโaltro per recuperare il rapporto con chi si รจ allontanato.
Nei conflitti non basta assegnare i posti, quelli riservati ai giusti e quelli assegnati ai ribelli. Per amore della unitร e della comunione totale bisogna fare ogni sforzo per recuperare e reintegrare.
Come agli occhi di Dio, cosรฌ ai nostri, nessuno รจ un numero. Il vuoto lasciato da un fratello deve scuoterci, affinchรฉ possiamo vincere la rassegnazione con il desiderio sempre rinnovato della comunione fraterna.
Potremmo avere il dubbio che lโinsistenza con la quale ricercare il fratello o la sorella che si sono allontanati sia invadenza e che invece bisogna rispettare le scelte altrui lasciandoli andare. Tuttavia, lasciare andare non significa indifferenza. Il cercare lโaltro per ricostruire il rapporto con lui รจ cosa diversa dallโinseguirlo per ripossederlo.
Lo smarrimento dei piรน piccoli deve portarci anche a riflettere sulle nostre omissioni nel bene che hanno allentato i legami affettivi. La ricerca dellโaltro parte dalla conversione personale e dalla riparazione di ciรฒ che ha potuto provocare lo smarrimento del fratello.
Lasciamoci ispirare dalla gioia pregustata di ritrovare la comunione fraterna, piuttosto che dello sterile giudizio di chi si limita a prendere atto di una situazione dolorosa e a condannare. Questo รจ il tempo della nostalgia della comunione.
Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร biblica a Matera
Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna“