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don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del giorno – 1 Dicembre 2024

Domenica 1 Dicembre 2024 I DOMENICA DI AVVENTO - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 21,25-28.34-36

Seguire il filo della speranza – I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C) โ€“ Lectio Divina

Dal libro del profeta Geremรฌaย Ger 33,14-16

Farรฒ germogliare per Davide un germoglio giusto.

Ecco, verranno giorni – orร colo del Signore – nei quali io realizzerรฒ le promesse di bene che ho fatto alla casa dโ€™Israele e alla casa di Giuda.

In quei giorni e in quel tempo farรฒ germogliare per Davide un germoglio giusto, che eserciterร  il giudizio e la giustizia sulla terra.

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In quei giorni Giuda sarร  salvato e Gerusalemme vivrร  tranquilla, e sarร  chiamata: Signore-nostra-giustizia.

Germoglio di speranza

Geremia รจ il portavoce di Dio che offre agli abitanti di Gerusalemme una parola di speranza. Questo avviene alla vigilia della tragedia finale quando la cittร  santa cadrร  nelle mani di Nabucodonosor e il re Sedecia, che significa ยซmia giustizia รจ il Signoreยป, sarร  fatto prigioniero ponendo fine alla dinastia davidica e al regno di Giuda. Cโ€™รจ, dunque, una tensione paradossale tra la parola di Dio, espressa da Geremia e le attese dei Giudei che si caricano sempre piรน di terrore per lโ€™incertezza del futuro.

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La parola di speranza intende motivare la conversione del re e del popolo che, dal confidare in sรฉ stessi e nei propri giudizi, ritenuti piรน realistici, devono passare a fidarsi della Parola, che sembra fallimentare, e lasciarsi guidare da essa per non opporsi allโ€™invasore ma per cedere con mitezza e umiltร . Davanti alla crisi, qual รจ la scelta piรน giusta da fare? La parola di Geremia conferma la promessa di Dio, giร  espressa in 23, 5-6, di prendere in prima persona la guida del popolo come suo Pastore per riunire nuovamente le tribรน in un solo popolo. La giustizia, dunque, coincide con la promessa di Dio che egli fa e compie indipendentemente dai meriti del popolo.

Non cโ€™รจ nessun uomo che possa dire di essere lโ€™incarnazione della promessa di Dio, se non Gesรน, il Figlio di Dio. Egli รจ il germoglio che rispunta dal tronco tagliato della casa di Davide nel quale la speranza di salvezza si riaccende. Non รจ ricorrendo a strategie umane che ci si salva, anzi esse portano alla rovina. Gesรน รจ il Signore che annuncia con la sua morte e risurrezione il compimento della promessa di salvezza di Dio ed รจ il fondatore della nuova Gerusalemme, ovvero la comunitร  dei salvati, non per i loro meriti ma per la giustizia di Dio. Con la morte e la resurrezione di Gesรน non si restaura un regime vecchio in una forma riveduta e corretta ma si inaugura una nuova civiltร , quella dellโ€™amore. ย ย ย 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicรฉsiย 1Ts 3,12-4,2

Il Signore renda saldi i vostri cuori al momento della venuta di Cristo.

Fratelli, il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nellโ€™amore fra voi e verso tutti, come sovrabbonda il nostro per voi, per rendere saldi i vostri cuori e irreprensibili nella santitร , davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signore nostro Gesรน con tutti i suoi santi.

Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesรน affinchรฉ, come avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio โ€“ e cosรฌ giร  vi comportate โ€“, possiate progredire ancora di piรน. Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesรน.

Il seme della Parola che cresce nel segreto della notte

Paolo era preoccupato della condizione dei Tessalonicesi dopo la sua fuga a causa della persecuzione che si era scatenata contro di lui. Egli temeva che la sua assenza avesse compromesso il cammino di fede iniziato in quella comunitร . Tuttavia, le rassicurazioni offertegli da Timoteo che aveva visitato quella comunitร , confortano il cuore dellโ€™apostolo. Egli ringrazia Dio del fatto che il seme del Vangelo piantato con la sua predicazione sta portando i suoi frutti nonostante la sua assenza. I Tessalonicesi stanno dimostrando di aver accolto il vangelo predicato da Paolo non come parola di uomini ma come Parola di Dio. Paolo invita a pregare con lui perchรฉ Dio voglia ricondurre di nuovo i passi dellโ€™apostolo verso Tessalonica ed esorta la comunitร  a rimanere saldi nella fede operando la caritร .

Per mezzo della lettera Paolo intende sostenere la fede dei Tessalonicesi ai quali ricorda lo stile di vita che egli ha tenuto in mezzo a loro. Lโ€™apostolo, infatti, non evangelizzava solamente con lโ€™insegnamento verbale ma anche con il suo stile di vita. Lโ€™esempio vale piรน di ogni discorso. La sua condotta altro non era che la traduzione esistenziale delle regole di vita del Vangelo date da Gesรน. Il rispetto di sรฉ e dellโ€™altro sono le due direttrici fondamentali sulla quali condurre una vita santa secondo lโ€™insegnamento e lโ€™esempio di Gesรน e dei suoi ministri. Le parole possono essere anche dimenticate ma lโ€™esempio si imprime nel cuore e lo determina nella scelta di imitare Cristo e i suoi servi fedeli.

+ Dal Vangelo secondo Lucaย Lc 21,25-28.34-36

La vostra liberazione รจ vicina.

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:

ยซVi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per lโ€™attesa di ciรฒ che dovrร  accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.

Allora vedranno il Figlio dellโ€™uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.

Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perchรฉ la vostra liberazione รจ vicina.

State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso allโ€™improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterร  sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perchรฉ abbiate la forza di sfuggire a tutto ciรฒ che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dellโ€™uomoยป.

LECTIO

Contesto

Il ยซgrande viaggio verso Gerusalemmeยป approda nel luogo piรน santo della cittร  (19,45), dove Gesรน sostiene una serie di controversie con i capi del popolo (c. 20) e tiene lโ€™ultimo discorso pubblico, chiamato ยซescatologicoยป che lโ€™evangelista Luca riprende sostanzialmente dalla narrazione di Marco. Tuttavia, a differenza di Mc 13,2 e Mt 24,1, Gesรน parla stando ancora dentro il tempio e rivolgendosi pubblicamente a tutto il popolo, anche se il contenuto riguarda particolarmente i discepoli. Il tono, rispetto agli altri sinottici, รจ piรน positivo perchรฉ promette il dono della sapienza che non potrร  essere contraddetta e permetterร  di offrire testimonianza (21, 13-15). Nel momento della loro persecuzione le parole di Gesรน infondono fiducia nei discepoli contestualizzando anche gli eventi piรน drammatici in un orizzonte di speranza. Il genere letterario di questo discorso รจ apocalittico, ovvero rivelativo. Il dialogo nasce dalla profezia circa la distruzione del tempio della quale i suoi discepoli vorrebbero sapere con esattezza il tempo e i segni che la preannunceranno. Gesรน replica n maniera indiretta indicando i segni della fine nel sorgere dei falsi messia, guerre e disastri (vv. 8-11), a cui si aggiungeranno le persecuzioni contro i discepoli (vv. 12-19); i vv. 20-24 si riferiscono allโ€™assedio di Gerusalemme con la conseguente distruzione del tempio. รˆ a questo punto che sโ€™inserisce la pericope liturgica con lโ€™annuncio della venuta del Figlio dellโ€™uomo.

Testo

Nello scenario drammatico che descrive ยซla fineยป si staglia la sorprendente venuta del Figlio dellโ€™uomo (vv. 25-28); segue la parabola dei germogli da cui Gesรน trae alcune esortazioni (vv. 29-33), esclusa dalla pericope liturgica, la quale riprende con lโ€™avvertimento finale sulla vigilanza (vv. 34-36).

Il riferimento ai ยซsegniยป del v. 25 sembra essere connessa con la domanda posta a Gesรน nel v. 7. In realtร , lo scenario รจ molto piรน al di lร  dellโ€™ambito mondano e storico e abbraccia la sfera celeste; infatti, prendendo a prestito le immagini dalla letteratura apocalittica veterotestamentaria, i ยซsegniยป riguardano i corpi celesti (sole, luna e stelle). Nei libri profetici simili fenomeni sono interpretati come una regressione al caos precedente alla creazione. Tale involuzione provoca uno sconvolgimento della terra e del mare che getta gli uomini nel terrore. Tuttavia, Gesรน offre una chiave di lettura diversa da quella dei profeti antichi perchรฉ piรน che la fine si annuncia lโ€™inizio di unโ€™epoca nuova in cui domina il piano salvifico di Dio che si compie. Sulla terra si riflette ciรฒ che avviene nel cielo. Lโ€™uomo รจ consapevole che la sua vita non dipende solo dalle sue scelte e che esse sono determinate dalla relazione con il trascendente. Da sempre si รจ colto il collegamento tra eventi naturali e la loro causa soprannaturale identificata nel divino. Il paganesimo ha la sua religiositร  che proietta nella sfera celeste dinamiche umane che riguardano tutti gli aspetti dellโ€™esistenza. La novitร  del Dio dโ€™Israele sta nel fatto che Egli si rivela come il Santo, anzi il tre volte Santo. Nella lingua ebraica il termine โ€œsantoโ€ significa letteralmente โ€œseparatoโ€ per indicare la totale alteritร  di Dio rispetto allโ€™uomo e la sua assoluta indisponibilitร  a lasciarsi ridurre a sua immagine. Tuttavia, benchรฉ totalmente altro Yahvรจ si mostra anche assolutamente prossimo allโ€™uomo. Il comandamento che vieta di farsi un dio educa lโ€™uomo a non elevarsi alle altezze celesti per farsi Dio. Ogni tentativo del genere sarebbe un attentato alla sua vita perchรฉ sprofonderebbe nella voragine della sua presunzione tanto piรน profonda quanto piรน in alto avrebbe voluto collocarsi. Lโ€™uomo, creato ad immagine di Dio, riceve da lui la vocazione ad elevarsi al livello della relazione che unisce un padre al suo figliolo. Osea propone proprio questa immagine quando evoca la scena di un padre che solleva suo figlio piccolo alla sua guancia (Os 11) per baciarlo ma anche guardarlo negli occhi e dialogare con lui faccia a faccia. Lโ€™elevazione, che รจ azione di Dio e non sforzo dellโ€™uomo, segue al movimento di discesa con il quale il Signore viene a visitare il suo popolo e a farsi prossimo a lui facendosi carico delle sue debolezze e i suoi limiti. Le crisi personali e sociali, a cui allude Gesรน nei primi versetti del discorso, possono indurre gli uomini a pensare di essere in balia delle forze occulte che lottano tra di loro. Il messaggio di Gesรน, invece, mira a rassicurare del fatto che il progetto di Dio รจ salvifico perchรฉ finalizzato alla vita beata dellโ€™uomo. Se รจ vero che Dio combatte, egli lotta (agonia) per la nostra salvezza. Essa da una parte รจ la liberazione dalla paura, che rende schiavi del maligno con tutto il corredo di sensi di colpa e complessi di persecuzione, e dallโ€™altra, รจ promozione dellโ€™uomo che รจ chiamato a collaborare con Dio affinchรฉ la sua vocazione alla santitร  si compia a partire dalla costruzione nellโ€™oggi di una comunitร  fraterna fondata sulla caritร . La venuta del Figlio dellโ€™uomo sulla nube รจ la manifestazione del volto di Dio che splende di bontร  e misericordia. Lโ€™intervento salvifico di Dio non รจ nascosto ma โ€œapocalitticoโ€ ossia rivelativo e manifesto; come tale, visibile da tutti, anche se non tutti riescono a coglierne la veritร . Le parole di Gesรน si compiranno mentre รจ sulla croce, dove, spogliato di tutto, testimonia la bontร  di Dio e la forza della mitezza intercedendo per i suoi uccisori e garantendo la partecipazione alla sua regalitร  al malfattore convertito che crede nella salvezza portata da Lui.

La morte di Gesรน รจ lโ€™evento pasquale, ovvero il cammino dellโ€™esodo guidati dalla nube, che per gli Israeliti era luminosa mentre era tenebrosa per gli Egiziani. Luca, infatti, parla di nube e non di nubi per richiamare direttamente lโ€™evento del passaggio del mar Rosso, liberazione e salvezza per gli Israeliti mentre sconfitta e morte per gli egiziani. In questo contesto pasquale va inserita lโ€™avvertimento e lโ€™esortazione che compongono la seconda parte della pericope liturgica (vv. 34-36). Il cammino dellโ€™esodo era stato preceduto da dieci segni compiuti da Dio mediante Mosรจ e replicati anche dai falsi profeti con lโ€™effetto di indurire il cuore del Faraone; non solo il suo, ma contestualmente anche quello degli Israeliti che si ribellano a Dio, mormorando contro il suo profeta, perchรฉ le piaghe che si susseguivano allontanavano sempre di piรน la speranza di una liberazione prossima. Il cuore appesantito richiama la vicenda esodica che diventa chiave di lettura per interpretare la delusione del discepolo nel vedere trionfare il male e sconfitta la propria speranza di riscatto. Non vedendo subito realizzate le proprie aspettative di rinnovamento, il rischio รจ quello di ripiegarsi su quello che dร  solo lโ€™illusione di libertร , ma che in realtร  ben presto si rivela rimedio ingannevole e nocivo. ยซIl giornoยป รจ quello della visita del Signore, della sua ยซscesa in campoยป, che, come la nube dellโ€™esodo, puรฒ essere gioioso per chi attende lโ€™arrivo della luce e pauroso per chi, invece si รจ adattato alle tenebre e ha ceduto alla sua logica. Il laccio puรฒ, dunque, abbattersi sul collo dei ribelli, per riportarli allo stato di sottomissione, o essere preso come strumento del Dio che viene a salvare. Dipende dal modo con il quale viviamo lโ€™oggi: secondo la speranza di Dio e quella del mondo. ยซIn ogni tempoยป significa che in ogni condizione di vita, sia piacevole che spiacevole, sia facile che difficile, sia esaltante che deprimente, il credente preghi tenendo gli occhi aperti per cogliere i segni della presenza di Dio e i germogli che annunciano il compimento della sua volontร . Il tempo dellโ€™esistenza terrena scorre verso ยซil giornoยป finale, punto di rottura col passato e introduzione di una nuova era, momento del capovolgimento della situazione nella quale i sofferenti a causa delle ingiustizie conoscono di essere salvati e fautori dโ€™iniquitร , che hanno fatto dellโ€™ingiustizia il loro stile di vita, prendono consapevolezza del loro fallimento e cadono nella disperazione piรน assoluta. Gesรน sร  che nella lotta (agonia) che sta per vivere non ci si puรฒ abbandonare al sonno dellโ€™indifferenza e della rassegnazione, ancor meno fuggire in qualche forma di auto-salvezza, ma bisogna pregare per vivere ogni momento della propria vita con una coscienza pura, ovvero in discernimento della volontร  di Dio e con piena obbedienza a metterla in pratica. Allโ€™atteggiamento dello stolto che nel pericolo si rifugia in ciรฒ che non protegge si contrappone quello dellโ€™uomo saggio e giusto che, proprio quando gli viene meno la terra da sotto i piedi, ancora la sua speranza in Dio che รจ amore fedele. Lโ€™esortazione di Gesรน ha anche un valore pedagogico perchรฉ la parola che rivolge ai discepoli la vive in prima persona sulla croce dove appare pienamente padrone degli eventi, seppure drammatici e dolorosi. Egli non subisce nel silenzio ma prega, intercedendo per i peccatori e consegnando la sua vita nelle mani del Padre. Lungi dallโ€™essere ripiegato su se stesso sotto il peso del dolore, Gesรน assume la postura regale del Figlio dellโ€™uomo che, ritto in mezzo allโ€™assemblea, proclama la vittoria e lโ€™inaugurazione del suo regno di giustizia e di pace. Il Vangelo sta proprio nellโ€™annuncio che la volontร  di Dio, proclamata dalla parola di Gesรน e praticata con la sua obbedienza sulla croce, si รจ compiuta con la sua risurrezione. Essa รจ il fondamento della nostra speranza di vita eterna.           

MEDITATIO

Seguire il filo della speranza

Stando al Libro della Genesi, in principio cโ€™era il caos totale con gli elementi della natura in lotta tra di loro per prevalere lโ€™uno sullโ€™altro. Dio interviene con la sua parola e crea lโ€™ordine, il cosmo nel quale tutto รจ in relazione armonica. Ciรฒ che fa paura รจ non capire cosa stia accadendo nella vita in cui spesso sembra che i guai e i problemi si rincorrano passando da uno allโ€™altro. Vorremmo al piรน presto uscire dal tunnel perchรฉ, di pari passo con lโ€™avanzare del tempo, cresce lโ€™insofferenza verso quelle situazioni che ci appaiono disperate e senza soluzione. Oltre allโ€™ansia alimentata dalla paura, corriamo il rischio della pigrizia e dellโ€™accidia.

Si tratta del pericolo di adattarci vivendo la vita con le abitudini di sempre, cercando di mantenere quella normalitร  che corrisponde alle consuetudini di una vita sbiadita, rassegnata e senza motivazioni. Cโ€™รจ dunque un caos interiore che si rivela o come agitazione ansiosa o come calma pigra. Entrambe queste situazioni sono causa di conflitti e aggressioni perchรฉ lโ€™ansioso, difettando di fiducia, รจ in perenne lotta col mondo per difendersi dagli altri, lโ€™accidioso invece reagisce con acredine contro quelli che gli sembrano essere i disturbatori o usurpatori del suo mondo che si รจ creato comodamente a sua misura. La Parola di Dio viene a mettere ordine nel nostro cuore. Egli, come dice il Salmo 24, ยซsi confidaยป.

Sรฌ, il Signore apre il suo cuore e ci parla col cuore in mano. Lโ€™invito di Gesรน a non rinchiuderci per la paura e a non ripiegarci su noi stessi isolandoci dagli altri, suona come un appello a fidarci di Lui. Egli viene non per ยซguastare la festaยป ma per realizzare con noi e per noi i suoi sogni di pace. Dio vuole rendere bello il mondo, vuole fare bello lโ€™uomo. Vuole fare di noi la sua famiglia, i suoi amici che, aiutandosi lโ€™un lโ€™altro, si scambiano vicendevolmente il dono della gioia. In mondo dove le relazioni affettive sono cangianti e la consistenza dei legami รจ molto debole Dio rivela in Gesรน il suo amore la cui forza da una parte ci libera dalle paure dellโ€™incertezza e, dallโ€™altra, rende piรน concreti i rapporti dโ€™amore. Dio รจ sempre allโ€™opera, crea sempre, ovvero, donando il suo Spirito, dร  la forma allโ€™uomo e lo plasma ad immagine e somiglianza del suo Figlio Gesรน.

La vigilanza, lungi dallโ€™essere carica di tensione, a motivo dei pericoli e delle prove, o espressione della diffidenza nei confronti degli altri, รจ un modo di vivere. Lo stile di vita del cristiano sโ€™ispira a quello di Gesรน il cui esempio รจ reso attuale nei suoi testimoni. Il profumo e la luce della santitร  si diffonde attraverso quegli uomini e quelle donne, sulle quali รจ effuso lo Spirito, e che si lasciano formare per riproporre nella loro vita la bellezza di Dio.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna

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