Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]
L’anelito alla santità
Tra la folla che ascolta Gesù c’è una donna che, ispirata, benedice Maria per il fatto che l’ha generato e allevato. Lodando l’albero si canta anche la bellezza e la bontà del frutto. La preghiera della donna è spontanea perché nasce da un cuore che, nella sua semplicità e senza saperlo, aspira alla santità e desidera essere come quello della madre di Gesù.
Un figlio benedetto non può che essere nato da una donna benedetta. Ed è effettivamente così perché lei, come le aveva detto Elisabetta, è beata perché ha creduto nell’adempimento della Parola di Dio. La santità, infatti, è la volontà di Dio che prende corpo nella nostra vita. Per questo Gesù replica che sua madre non è destinataria di un privilegio ma di un dono che è fatto a tutti perché la Parola di Dio si è fatta vicino ad ogni uomo affinché sia sulla bocca e nel cuore di chi l’ascolta.
Essa è la vera benedizione di Dio offerta a tutti, come il seme sparso ovunque dal seminatore. Il primo destinatario della benedizione degli uomini è Dio in quanto origine di ogni benedizione. Chi ascolta la sua Parola e la incarna nella propria vita diventa egli stesso benedizione per coloro che accolgono il Vangelo portato nel mondo. La beatitudine di Maria non si riferisce solo ad un evento passato grazie al quale è nato Gesù, ma alla sua azione materna verso di noi che siamo da lei educati ad ascoltare la Parola di Dio ed aiutati a metterla in pratica per diventare per gli altri fratelli benedizione di pace.
Signore Gesù, benedizione del Padre che fai del cuore di chi ti ascolta un grembo che genera vita e delle labbra di chi medita la tua Parola il canale da cui scorre la grazia del Vangelo, invoca su di me lo Spirito Santo perché diventi santo come Tu sei Santo. Come un bambino che desidera il latte materno e il calore del suo abbraccio anche io anelo l’incontro con Te per parlare bocca a bocca, cuore a cuore. Chiamami con la tua voce perché ti cerchi per ascoltarti, ti trovi per servirti, rimanga con te per imparare a conoscermi e ad amare i miei fratelli come Tu ami me.