Mercoledรฌ della II settimana di Quaresima
Ger 18,18-20 Sal 30
Mite agnello
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Geremia prega dal profondo della tristezza e della paura dove รจ piombato il suo cuore ponendo davanti a Dio i complotti dei malvagi e i dubbi che lacerano il suo animo ferito dalla delusione. Alla malvagitร di coloro che tramano insidie al giusto egli risponde con la preghiera affidando la sua causa nelle mani di Dio e rinunciando allโauto difesa e alla vendetta. La mitezza di Geremia รจ paragonabile a quella di un agnello che davanti ai suoi uccisori non far altro che belare. Il profeta intercede per i peccatori.
+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 20,17-28)
Lo condanneranno a morte.
La direzione dei desideri
Gesรน annuncia la sua passione nella quale avrebbe subito il tradimento, lโingiusta condanna, la sofferenza e la morte. Pare di avvertire nel tono della voce la tensione emotiva per la gravitร di ciรฒ che sta per accadergli. Ma nel momento in cui condivide la sua preoccupazione vuole comunicare anche la speranza che lo anima. Egli va incontro alla Pasqua che non trova il suo epilogo nella morte ma ha il suo compimento nella risurrezione. Essa, avvenendo il terzo giorno, indica che il senso pieno della passione risiede nella gloria. La gloria della risurrezione non ha nulla a che fare con quella dei governanti delle nazioni che dominano su di esse o con il potere dei capi che le opprimono. La risurrezione rivela la vera gloria di Gesรน il Cristo che non viene per farsi servire ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. Gesรน, conoscendo il suo destino di sofferenza causato dai peccatori, sceglie di amare lโuomo e si mette a servizio della volontร del Padre, il Signore del cielo e della terra, che ha preparato per tutti un trono di gloria.
Gesรน chiede ai suoi discepoli di seguirlo fino alla fine, fino a Gerusalemme e fin sotto la croce, senza lasciarsi distrarre dalla paura e dallโincomprensione della sua scelta. Anche noi non comprendiamo il senso di ciรฒ che ci accade soprattutto quando le vicende della vita sembrano contraddire le nostre aspirazioni. Dio non mortifica i nostri desideri ma li orienta perchรฉ siano in sintonia con la sua volontร e si traducano in scelte di amore e di servizio fraterno.
Come Giacomo e Giovanni anche noi possiamo affrontare le sfide della vita con coraggio e determinazione ma, come loro, anche noi abbiamo bisogno di essere aiutati a finalizzare i nostri sforzi perchรฉ si compia la volontร di Dio. Solo cosรฌ potremo imitare Gesรน e raggiungere con lui la vetta della gloria. Alla scuola del Crocifisso risorto impariamo il lessico dellโamore grazie al quale diamo una direzione chiara ai nostri desideri che puntano alla santitร percorrendo la faticosa ma educante via del servizio fraterno.
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Leggi la preghiera del giorno.
Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร biblica a Matera
Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna“