Beata povertร , maledetta ricchezza
Il Vangelo, come ha indicato Gesรน a Pietro, รจ lโinvito a prendere il largo sciogliendo gli ormeggi della paura. Il Cristo, primizia dei risorti dai morti, si propone come nostra guida nel cammino della vita per giungere alla salvezza. La ricchezza, lโallegria, la sazietร , la buona fama non sono la salvezza ma solo un segno imperfetto della felicitร piena che si raggiunge unicamente insieme al Signore, crocifisso e risorto.
Lui non ci abbandona quando soffriamo la povertร ma ci soccorre con la Provvidenza, quando piangiamo per un lutto egli ci sostiene con la consolazione, quando sentiamo i morsi della fame egli non fa mancare il nutrimento. Tutto questo avviene nel contesto di una comunitร fraterna e solidale nella quale tutti si lasciano provocare dal Vangelo e assumono come criterio di scelta la caritร e non lโutile personale.
Gesรน ci indica e ci accompagna nel cammino della gioia ma ci mette in guardia dalle possibili devianze che ci portano fuori strada e lontano dalla meta. Una vita misera รจ meglio di una vita miserabile perchรฉ il povero รจ il primo destinatario del Vangelo come aveva annunciato Gesรน nella sinagoga di Nazaret. Chi, pur nellโindigenza, confida nel Signore, si coinvolge nella comunitร fraterna lasciandosi aiutare e mettendosi a servizio degli altri, sperimenta giร nel presente la gioia della vita eterna.
La felicitร non รจ qualcosa che ci viene data ma รจ colui che ci chiama verso di sรฉ per incontrarlo e abitare insieme. Chi ci ama non promette successo immediato, non garantisce guadagni abbondanti, non offre soluzioni magiche, ma si fa compagno di strada per sostenerci in ogni situazione della vita e per permetterci di giungere alla casa di Dio, dove Egli ci guida. La scelta tra Dio e gli idoli dipenderร dalla capacitร di riconoscere la differenza tra il donare e il vendere, dalla volontร di ricevere e non di comprare lโamore, dallโoffrire il mio servizio senza fissare un prezzo da pagare ma per far sperimentare la gratuitร dellโamore di Dio che agisce in me.
Signore Gesรน, amante della vita, donami la luce della Speranza che mi raggiunge dalla risurrezione aldilร della morte, che mi permette di vedere il bene oltre lโapparenza della condizione di povertร o di ricchezza, che mi consente di godere la gioia oltre il pianto per un lutto o lโallegria festaiola, che mi fa gustare il sapore della fraternitร oltre il dolore della fame o la sensazione di appagamento. Liberami dalla paura affinchรฉ non sia schiavo dellโaviditร , succube dellโindifferenza, cultore dellโapparenza, egoista difensore dei miei interessi. Accresci in me la fede per aprire a Dio il mio cuore quando i problemi mi serrano la gola, per cercare la tua compagnia quando mi riconosco mancante e bisognoso di amore, per accogliere la tua Pace che colma i vuoti dellโanima.
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร โฆ [Continua sul sito]