don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 7 Ottobre 2021

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Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]

La preghiera è il modo migliore per chiedere aiuto e riceverlo

La preghiera o è relazione dialogica o preghiera non è. Tutti facciamo esperienza del fatto che non bastiamo a noi stessi e che abbiamo bisogno di aiuto. Ci sono tanti modi per chiederlo. Il pianto è il linguaggio dei bambini con il quale attirano l’attenzione dei più grandi sulle loro esigenze. Il pianto si trasforma in comando al quale i genitori rispondono prontamente. Col tempo essi educano i loro figli a saper chiedere, non con pretesa ma con rispetto.

Crescendo in età si cresce anche nelle relazioni e nel modo con cui impostarle non per ottenere quello che si vuole ma per ricevere ciò di cui si ha bisogno. Lo stesso vale per l’educazione alla fede che trova nella preghiera il metro di misura della sua maturazione. Pregando s’impara a pregare e la fede cresce di pari passo con l’assiduità della preghiera. Il che significa che la preghiera è efficace se “invade” tutti gli ambiti della vita e se pervade ogni dimensione della nostra esistenza armonizzando anche mente, cuore e corpo. La preghiera è narrazione di sé senza vergogna sapendo che l’altro può ascoltarmi anche senza esaudirmi.

Sapersi ascoltati è già di grande aiuto. La narrazione della preghiera ha un valore terapeutico perché ci offre l’opportunità di conoscerci mentre ci narriamo tirando fuori anche quello che per tanti motivi teniamo nascosto nel cuore. Con la preghiera ci si svela a sé stessi e davanti a Dio spogliandosi di ogni forma di pudore, senso di colpa o complesso d’indegnità. La preghiera è l’arma con cui la speranza vince la paura, soprattutto quella di non essere veramente amato.

L’agonia di Gesù nel Getzemani insegna anche che la preghiera è lotta nella quale siamo spogliati o ci spogliamo di tutto per essere totalmente immersi nella relazione con Dio dal quale siamo unti con lo Spirito Santo e rivestiti della stessa gloria del Risorto. Conformati a Cristo diveniamo buoni come il Padre per la cui bontà riceviamo tutto il bene che rende l’uomo suo Figlio, una nuova creatura.

Signore Gesù, amico bisognoso che bussi alla mia porta, fa che la tua preghiera mi commuova e mi induca ad aprirti il cuore per offriti i pani della fraternità. Tu chiedi solidarietà nell’ora della sofferenza, mi cerchi nel momento dei miei smarrimenti, visiti la comunità dei tuoi fratelli mentre le porte della casa sono chiuse perché vinti dalla paura e stai in mezzo ad noi per consolarci e confermarci nella fede. Insegnami a chiedere solo ciò che sono disposto a donare, a chiedere con rispetto e gratitudine, con umiltà e perseveranza.

Sostieni la mia fede perché possa cercarti per scoprire sempre di più la profondità del tuo amore, alimenta la speranza per vincere paura e scoraggiamento, accendi il fuoco della carità affinché riesca ad aprire strade nuove sulle quali camminare insieme ai santi incontro a Te per la vita eterna.