don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 3 Novembre 2022

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Il Vangelo dell’ “inutile” gioia

La gioia del Vangelo è molto diversa da quella mondana e della quale di solito gli uomini si accontentano. Comunemente la gioia è legata al possesso di qualcosa mentre per Dio è unita all’amore, quello che non si arrende davanti a nulla e che ricerca ostinatamente la comunione. Gioire per un peccatore convertito è ciò che di più “inutile” ci possa essere.

Su questo convengono Gesù e coloro che mormorano contro di lui anche se il significato dell’inutilità di quella gioia dipende dal punto di vista con il quale si osserva l’altro e dalla qualità dell’amore. L’amore vero è di per sé “inutile” perché non suggerisce la ricerca del proprio interesse ma orienta il desiderio della riconciliazione e della comunione verso cui tende ogni sforzo e impegno.

Solo la nostalgia dell’unità motiva scelte che agli occhi dei più appaiono scandalose. Eppure, basterebbe assumere il punto di vista di chi si è smarrito, per avvertire la gioia di sentirsi amati gratuitamente e senza una finalità ulteriore che sia la propria felicità.

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La gioia di chi ama è tanto più grande quanto lo è quella di chi sperimenta l’amore che perdona, sana e libera. Chi rimane tra coloro che si ritengono giusti e non bisognosi di aiuto ma piuttosto meritevoli di attenzioni o riconoscimenti, difficilmente sarà capaci di una gioia sincera e soprattutto di condividerla con gli altri. 

Commento a cura di don Pasquale Giordano

FonteMater Ecclesiae Bernalda
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