don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 29 Settembre 2023

401

Missionari dell’Amore che difende, conforta e perdona

SANTI ARCANGELI MICHELE, GABRIELE E RAFFAELE

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo Ap 12, 7-12

Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago

Scoppiò una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo.

- Pubblicità -

E il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e il Satana, e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui anche i suoi angeli.

Allora udii una voce potente nel cielo che diceva:

«Ora si è compiuta

- Pubblicità -

la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio

e la potenza del suo Cristo,

perché è stato precipitato

l’accusatore dei nostri fratelli,

colui che li accusava davanti al nostro Dio

giorno e notte.

Ma essi lo hanno vinto

grazie al sangue dell’Agnello

e alla parola della loro testimonianza,

e non hanno amato la loro vita,

fino alla morte.

Esultate, dunque, o cieli

e voi che abitate in essi».

Cristo, vittima e vincitore

Nel linguaggio del libro dell’Apocalisse la terra è lo spazio in cui domina il male e il cielo quello in cui Dio regna.  Satana vorrebbe sconfinare e ingaggia una lotta furiosa per occupare anche spazi che non gli appartengono. Con Gesù il cielo è sceso sulla terra perché l’uomo fosse redento dal dominio del Maligno per diventare figlio di Dio, come Lui da sempre aveva stabilito. Satana è l’avversario di Dio e del suo progetto di salvezza per l’uomo. Con l’innalzamento di Gesù sulla croce si consuma la lotta finale grazie alla quale il Demonio è definitivamente sconfitto e relato in quell’ambito, la terra, che è destinata a finire. Il potere di Satana non è eterno, come quello di Dio. Sapere che Satana ha un potere limitato aiuta l’uomo a vivere la prova, causata dal Maligno, con pazienza e speranza, pregando come fanno i redenti che uniscono nell’eucaristia la propria voce a quella del coro divino.

+ Dal Vangelo secondo Gv 1,47-51

In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».

Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Missionari dell’Amore che difende, conforta e perdona

Il nome dei tre arcangeli dicono tre modi con i quali Dio ama l’uomo e lo serve in Gesù. Michele, che significa «Chi è come Dio?», ricorda che nessuno può farsi Dio, ma Dio si fa uomo perché l’uomo diventi Dio, cioè sia capace di amare e generare vita. L’arcangelo Michele rivela che Dio esercita la giustizia difendendoci dal maligno e prendendosi cura dei più piccoli per amore. Egli, infatti è il difensore degli orfani e delle vedove. La lotta più cruenta è contro l’orgoglio che ci fa ribellare a Dio e sottrarci al suo amore accudente. Dio, infatti, ci ama per primo, da sempre e per sempre. Gesù rivela a Natanaele di averlo visto prima che s’incontrassero.

Così l’amore di Dio precede e provoca l’esperienza della salvezza. Gabriele, il cui nome significa «forza di Dio», richiama la potenza generatrice della Parola-benedizione, che compie sempre quello che dice. L’amore di Dio è la forza dello Spirito che mette in movimento, che dà vita, che risuscita, che perdona, che crea relazioni. Quando esse s’incrinano a causa della debolezza umana e del peccato, Dio, medico dell’umanità, le guarisce con il perdono e la consolazione. Infatti, Raffaele, il cui nome significa «medicina di Dio», rivela che Egli si fa prossimo, si piega ai piedi degli uomini e delle donne sopraffatte dal male e terrorizzate dalla paura, per versare sulle loro ferite l’olio della speranza e il vino della gioia. 

Gli angeli sono i messaggeri di Dio che ci accompagnano nel nostro cammino di fede, dal battesimo, nel quale Dio ci adotta come figli, fino a diventare suoi figli vivendo come suoi servi fedeli. Credere è dunque un lungo itinerario che parte dall’accoglienza dell’annuncio del vangelo da parte di un angelo evangelizzatore, come fu Filippo per Natanaele, e giunge fino alla scelta di diventare servo di Dio come Gesù. Credere non significa cercare e possedere certezze, ma vuol dire amarsi tra fratelli come Gesù ha amato noi fino a dare la sua vita sulla croce. La fede è esperienza di condivisone della missione degli angeli, cioè quella di annunciare con la vita e rendere visibile con il servizio amorevole ai fratelli la grandezza di Dio.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualità biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna