don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 29 Giugno 2022

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Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]

Una fede solida è base di una solidarietà fraterna costruttiva

La fede s’impara, non però come una lezione dettata dai maestri, ma ponendosi in religioso ascolto del proprio cuore. È molto più facile riferire o ripetere ciò che altri dicono che narrare ciò che detta il cuore. Beato l’uomo che, come Simone, figlio di Giona, dà voce alla parola che Dio gli rivela nell’intimo. È beato come Gesù che è il Cristo, non perché risponde alle attese della gente, ma perché è il Figlio di Dio. La fede è innanzitutto ascolto di ciò che lo Spirito Santo dice al cuore di ciascuno.

Dio non parla di cose astratte, ma alla mia vita e della mia vita. Quando la sua parola la sento rivolta a me, come la domanda che il Maestro rivolge ai discepoli, allora non posso che narrare la mia fede, ovvero chi è Gesù per me e come la potenza del suo amore trasforma la mia esistenza. La testimonianza cristiana, prima che essere una replica alle sollecitazioni degli uomini inquirenti, è una risposta alla richiesta che Gesù fa di collaborare alla realizzazione del Regno dei Cieli seguendo il suo esempio di profeta che, scartato dagli uomini come pietra inutile, diventa invece fondamentale per la costruzione della Casa di Dio. La solidarietà con Cristo, crocifisso e risorto, ci rende più solidi e resistenti agli assalti del Maligno che tende a dividere e a distruggere l’unità tra di noi.

La fede, testimoniata con la vita sempre più conformata a Cristo, diventa l’elemento fondamentale grazie al quale la Chiesa, comunità di fratelli e sorelle che si amano, cresce e si rafforza. La solidarietà diventa vera solidità quando essa è il frutto di una continua ricerca di riconciliazione tra i fratelli. Pietro è chiamato a essere custode, garante e fautore instancabile della comunione fraterna attraverso l’opera del legare, cioè del favorire legami affettivi solidi e liberi, e dello sciogliere i nodi delle liti e dei contenziosi che ostruiscono il passaggio della grazia di Dio nel tessuto connettivo della comunità.

L’autorità, a partire da quella della Chiesa, non è una forma di potere da esercitare con ostentazione, ma è un servizio da svolgere per la promozione dell’unità e della comunione, nel silenzio e nel nascondimento come fa la pietra di fondazione di un edificio. 

«Tu sei Pietro!». Sono Pietro quando sento che Gesù sulla croce prega per me, perché la mia fede non venga meno; sono Pietro quando Gesù mi chiede di salire sulla mia barca, segno della mia povertà e piccolezza; sono Pietro quando Gesù mi affida i suoi fratelli e mi chiede di amarlo fino alla fine. L’incontro con Gesù non cambia solo il nome di Simone ma anche la direzione verso la quale deve andare il suo cuore.  

Signore Gesù, narratore fedele della vita segreta di Dio, interroga il mio cuore perché esso, aprendosi a raccontare le meraviglie che lo Spirito Santo opera in me, riconosca con quale amore il Padre mi ama e si prende cura delle mie povertà. Rivelami il progetto di vita che Dio ha pensato per me fin dal principio, prima ancora di essere concepito. Tu mi chiami a collaborare alla realizzazione del Regno dei Cieli e mi affidi le chiavi con le quali aprire le porte del dialogo perché tutti possano avere accesso al tuo amore e tu possa trovare dimora nel cuore di ciascuno dei tuoi fratelli. Rendimi duro per resistere al Maligno e docile perché la mano di Dio possa modellare il mio cuore rendendolo simile al tuo.