don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 28 Settembre 2022

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In cammino insieme a Gesù

Il cuore che ama detta la direzione del cammino pur sapendo che esso è in salita e con ostacoli ma con la consapevolezza che Colui che chiama a seguirlo dona anche la forza per farlo nonostante le resistenze e le difficoltà. La vita, che si voglia o no, è una continua marcia il cui passo è dettato dalle intenzioni del cuore.

È lì che scegliamo se cercare spazi nei quali accomodarci o essere noi stessi costruttori di strade sulle quali camminare insieme verso la Casa comune nella quale abitare da fratelli. Gesù, percorrendo la via dell’obbedienza inaugura una strada nuova sulla quale si unisce agli uomini e unisce a sé uomini e donne per condividere con loro la vocazione di figli di Dio e la missione di annunciatori del Vangelo.

Con il battesimo abbiamo ricevuto l’adozione a Figli di Dio e, con essa, il mandato di essere messaggeri del Vangelo per preparare all’incontro con Cristo. Essere un buon cristiano significa scegliere di camminare ogni giorno con Gesù e dietro a Lui. Camminare con Gesù implica il fatto di assumere il suo punto di vista e unire la propria volontà alla sua affinché sia santificato il nome di Dio e si realizzi il Suo Regno.

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Il cammino con Gesù ci educa alla vera libertà intesa come emancipazione da ogni forma di paura: paura della povertà, della solitudine, della morte. Stare con Gesù non ci mette al riparo dallo sperimentare la precarietà, il dolore del distacco, l’angoscia della sofferenza, perché tutte queste cose appartengono alla vita. Eppure, dice Gesù, siamo chiamati a salire con Lui ad altezze più ardite che si raggiungono attraversando insieme a Lui le prove della vita.

Signore Gesù, Figlio obbediente del Padre e Profeta di giustizia, Tu che hai messo la tua vita nelle mani di Dio e ti sei lasciato guidare dall’unico intento di amarci fino alla fine, donaci il tuo Spirito perché anche noi, seguendoti sulla strada della povertà e della solidarietà fraterna, possiamo essere messaggeri di speranza e di pace. Correggi i nostri egoismi che ci fanno preferire le comodità piuttosto che il bene comune, guarisci la presunzione di salvarci da soli, sana l’arroganza di farci giudici degli altri usando indebitamente il Tuo nome. La tua Parola scomodi il nostro cuore e lo metta in crisi affinché impari a lasciarsi orientare dal vero amore e non dalle sue contraffazioni. Fa che il nostro cammino di fede non sia deviato dalla logica dell’utilitarismo e del carrierismo, ma che diventi una reale esperienza di crescita umana e spirituale. La Chiesa sia palestra di santità nella quale uomini e donne si esercitino ad essere nel mondo in cui vivono attrattori e costruttori del regno di Dio.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
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