Il dominio che libera, la ferita che sana
IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) โ Lectio divina
Dal libro del Deuterรฒnomioย Dt 18,15-20
Susciterรฒ un profeta e gli porrรฒ in bocca le mie parole.
Mosรจ parlรฒ al popolo dicendo:
ยซIl Signore, tuo Dio, susciterร per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto.
- Pubblicitร -
Avrai cosรฌ quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sullโOreb, il giorno dellโassemblea, dicendo: โChe io non oda piรน la voce del Signore, mio Dio, e non veda piรน questo grande fuoco, perchรฉ non muoiaโ.
Il Signore mi rispose: โQuello che hanno detto, va bene. Io susciterรฒ loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrรฒ in bocca le mie parole ed egli dirร loro quanto io gli comanderรฒ. Se qualcuno non ascolterร le parole che egli dirร in mio nome, io gliene domanderรฒ conto. Ma il profeta che avrร la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerร in nome di altri dรจi, quel profeta dovrร morireโยป.
Lโistituzione del profetismo
- Pubblicitร -
Quando gli Israeliti arrivarono al Sinai (Oreb) assistettero alla teofania di YHWH che si rese manifesta attraverso i segni naturali del tuono e del fulmine (cf. Es 20,19-21 e Dt 5, 23-28). La reazione del popolo fu quella propria di chi vive lโesperienza della fede. Non la paura ma il timore di Dio suggerisce agli Israeliti di chiedere un mediatore. Il timore di Dio nasce dalla consapevolezza della propria indegnitร che incontra la grandezza di Dio.
Cosciente del proprio limite creaturale, Israele comprende anche che non reggerebbe al confronto con Dio. Mosรจ viene chiamato da Dio per essere il suo portavoce verso il popolo. Lโiniziativa di Dio mostra la sua benevolenza nei confronti degli Israeliti. Mosรจ non รจ depositario di segreti che conserva per sรฉ, ma ha accesso allโintimitร con Dio perchรฉ tutti possano conoscere il Suo cuore, assaporare la Sua sapienza e ricevere la luce della Sua Parola.
Mosรจ รจ il prototipo del Profeta che รจ lโuomo della Parola. Come Mosรจ fu scelto e chiamato da Dio per essere profeta e accompagnatore del popolo nellโattuazione della Parola, cosรฌ lo รจ il profeta che sorge dopo Mosรจ, affinchรฉ anche le generazioni successive possano conoscere la Parola di Dio per metterla in pratica. Il Profeta รจ il segno della premura di Dio verso gli uomini perchรฉ egli si prede cura di loro mediante il dono della Sua parola, che giunge ad essi mediante la profezia.
Come la monarchia, anche il profetismo รจ unโistituzione divina per venire incontro alle necessitร del popolo. Si richiede umiltร e obbedienza sia al profeta che al popolo a cui รจ inviato; umiltร perchรฉ si deve aver presente costantemente che Dio ha il primato e obbedienza perchรฉ solo la Parola di Dio รจ vera.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corรฌnziย 1Cor 7,32-35
La vergine si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa.
Fratelli, io vorrei che foste senza preoccupazioni: chi non รจ sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi รจ sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso!
Cosรฌ la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito.
Questo lo dico per il vostro bene: non per gettarvi un laccio, ma perchรฉ vi comportiate degnamente e restiate fedeli al Signore, senza deviazioni.
La verginitร , speranza del vero amore
La verginitร รจ innanzitutto una disposizione del cuore verso Dio verso il quale sono orientati gli affetti e i pensieri. Il piacere a Dio significa nientโaltro che corrispondere al suo amore che รจ gratuito e senza condizioni: Si ama Dio per quello che รจ e non per quello che potrebbe dare.
La santitร di Dio consiste nel suo amore puro e oblativo che esclude ogni forma di possessivitร e ritorsione. Il desiderio di piacere a Dio spinge alla speranza di vivere in piena comunione con Lui, imitandolo nellโamore e nella giustizia verso gli altri.
Lโamore propriamente umano tende invece alla conquista dellโaltro attraverso la tecnica della compiacenza che facilmente si corrompe in ricatto e ritorsione quando il dono non viene contraccambiato.
+ Dal Vangelo secondo Marcoย Mc 1,21-28
Insegnava loro come uno che ha autoritร .
In quel tempo, Gesรน, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafร rnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autoritร , e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciรฒ a gridare, dicendo: ยซChe vuoi da noi, Gesรน Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!ยป. E Gesรน gli ordinรฒ severamente: ยซTaci! Esci da lui!ยป. E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscรฌ da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: ยซChe รจ mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autoritร . Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!ยป.
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
LECTIO
Dopo lโentrata in scena ufficiale di Gesรน con la proclamazione del vangelo di Dio e la chiamata dei primi discepoli, lโevangelista Marco presenta il primo giorno della sua missione che coincide con il sabato. Il narratore si รจ premurato di offrire al lettore il contenuto essenziale dellโinsegnamento di Gesรน: ยซIl regno di Dio si รจ fatto vicinoยป. Tale prossimitร si รจ mostrata nella scelta e nella chiamata dei primi discepoli i quali sono stati raggiunti da Gesรน nel loro contesto di vita.
La scena che inaugura la giornata di Cafarnao รจ ambientata nella sinagoga di questa cittร sulle sponde del Mar di Galilea dove erano stati ยซpescatiยป i quattro pescatori divenuti discepoli di Gesรน. Nella sinagoga Gesรน insegnava come ogni Israelita poteva prendere la parola durante la liturgia, anche se non era un ยซesperto della Leggeยป. Gesรน รจ un semplice laico che non ha particolari incarichi o funzioni religiose, eppure vive lโappartenenza alla comunitร ebraica ascoltando con gli altri la Parola di Dio e offrendo ai fratelli la sua parola. Non lo fa in forza di un titolo di studio e la sua autoritร non gli deriva da una funzione che svolge. Tuttavia, il suo parlare non solo ha il sapore di un insegnamento, ma รจ anche autorevole. Chi lo ascolta si sente toccato nella carne, non apprende solo una nuova idea, ma la sua parola fa sentire Dio veramente vicino. Non รจ una parola calata dallโalto o una veritร astratta, ma รจ esperienza nella quale ci si sente accolti nelle paure, compresi nelle debolezze, interpretati nei propri bisogni, accompagnati nelle speranze. Per questo la parola di Gesรน suscita stupore. Lโinteresse nasce dalla consapevolezza di essere destinatari di una benevola attenzione alla propria persona e al vissuto personale di ciascuno.
Tra coloro che entrano in contatto con Gesรน e ascoltano il suo insegnamento cโรจ un uomo posseduto da uno spirito impuro. Precedentemente abbiamo visto entrare in scena lo Spirito Santo che consacra Gesรน come profeta di Dio e lo spinge verso il deserto dove viene tentato dal diavolo. Marco, a differenza di Luca e Matteo, non specifica la tipologia della tentazione. Tuttavia, nella sinagoga di Cafarnao al lettore viene fornito un esempio. La missione di Gesรน, guidata dallo Spirito Santo, consiste nel farsi prossimo ad ogni uomo e al tempo stesso nellโandare contro le forze del male per sottrarlo al loro potere. La Parola di Gesรน รจ una chiamata alla libertร dalle forze del male che tengono in pugno lโuomo rendendolo schiavo del peccato. La forza malefica รจ espressa dal gridare. La presenza di Gesรน fa venir fuori la rabbia e la paura che sono emozioni tipiche di chi รจ sotto una pesante pressione. Le parole dello spirito impuro rivelano lโodio e il disprezzo nei confronti di Gesรน. Il diavolo sa che Gesรน รจ il ยซsanto di Dioยป ma rifiuta ogni relazione con lui convinto che รจ venuto per rovinarlo. Da una parte il demonio possiede la esatta conoscenza di Dio, ma dallโaltra rimane legato ad una sua visione distorta di Lui. Per Satana Dio non รจ colui che ama e salva, ma quello che vorrebbe competere con lui per il possesso dellโuomo e per questo lo odia. Satana vuole esercitare il potere per sottomettere, Dio invece comanda per salvare. La logica del possesso sโinsinua nella mente dellโuomo e anche dei discepoli, come mostra lโepisodio nel quale Giacomo e Giovanni chiedono a Gesรน due posti di rilievo nel momento in cui bisognerร gestire il potere. In quella occasione Gesรน ricorderร a tutti gli apostoli, compresi quelli che si erano indignati del gioco di anticipo dei loro due compagni, che il Figlio dellโuomo non รจ venuto per farsi servire, ma per servire e dare la vita in riscatto per tutti.
Le parole dello spirito impuro tradiscono il disprezzo che satana ha per lโumanitร di Gesรน. Domandando ยซcosa abbiamo in comune tra noi, Gesรน nazarenoยป sottolinea il fatto che egli si ritenga superiore allโuomo per il fatto di essere spirito. Benchรฉ ยซspiritualeยป รจ impuro perchรฉ si pone nei confronti di Gesรน come avversario della sua missione. Egli ha un potere, quello della conoscenza della veritร ; infatti afferma di sapere che lโuomo di Nazaret รจ il realtร il santo di Dio.
In mezzo alle grida sguaiate di chi accusa, minaccia, insulta o inveisce, Gesรน dice una parola secca ma perentoria. Intima allo spirito impuro di tacere e uscire da quellโuomo. Il comando รจ severo perchรฉ Gesรน combatte con lโarma della parola per ristabilire su quellโuomo il suo diritto. Gesรน non scende a patti o non cerca di dare spiegazioni per convincere, ma ordina con decisione per ristabilire la giustizia. Gesรน si comporta da giudice che non condanna e punisce o manda in rovina, ma che riscatta ridonando la libertร e la dignitร alla vittima del male. Si tratta di una lotta che si combatte con le armi della parola. La parola di Gesรน libera, quella del demonio mortifica.
Lo stupore di chi assiste rivela la consapevolezza che ci si trova davanti ad una parola nuova. La ยซtorahยป di Gesรน รจ il vangelo di Dio. La novitร consiste nellโessere liberati non dai nemici esterni, ma dalle grinfie del nemico che ci possiede dallโinterno. ร dalla parola e dal modo con cui si comunica che si evince se si รจ posseduti dallo spirito impuro e se si appartiene allo Spirito di Dio, se si รจ stretti tra le maglie della rete di satana oppure si รจ rivestiti della potenza dello Spirito Santo.
MEDITATIO
Il dominio che libera, la ferita che sana
Al fiume Giordano Gesรน, battezzato nellโacqua, riceve lo Spirito Santo e la Parola di Dio che lo consacra suo profeta. Nel battesimo si realizza quello che รจ detto nel libro del Deuteronomio che leggiamo come prima lettura (Dt 18, 15s). Mosรจ, colui che รจ stato salvato dalle acque, รจ scelto da Dio in mezzo ai suoi fratelli per portare loro il suo messaggio. Mosรจ รจ il profeta di Dio e come tale guida il popolo lungo il cammino dellโesodo, itinerario di fede attraverso il quale passare dalla schiavitรน al servizio, dallโessere prigionieri del peccato ad essere liberi figli di Dio e fratelli tra loro. Mosรจ non รจ un profeta come quello degli altri popoli che preannunciavano il futuro o che, con riti magici, determinava la fortuna o la disgrazia. I gesti e le parole di Mosรจ sono suggeriti da Dio. Quando gli Israeliti ascoltano il loro profeta essi si fidano di Dio, ma quando mormorano contro di lui, si ribellano al Signore e rifiutano il suo aiuto. Gesรน รจ il profeta promesso che, come Mosรจ, dice le parole di Dio. ร una parola di amore, come quella che Gesรน ascolta dal cielo: ยซTu sei mio Figlio!ยป. Si tratta di una dichiarazione dโamore con la quale Dio rivela la sua volontร di essere per noi Padre e il suo desiderio che noi siamo per Lui figli. Ogni qualvolta apriamo il nostro cuore ad ascoltare la parola di Dio, lo Spirito parla dentro di noi. La Parola di Gesรน ci dona lo Spirito Santo. San Paolo dice che non abbiamo ricevuto ยซuno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma โฆ lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: ยซAbbร ! Padre!ยป. Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dioยป (Rm 8, 15-16).
Gesรน, andando per le strade ad annunciare il Vangelo di Dio, rende vicino Dio che, attraverso il Figlio, si mostra a noi come Padre. Ecco da dove viene lโautorevolezza dellโinsegnamento di Gesรน percepita dalla gente, dai poveri soprattutto che si riuniscono attorno a lui per essere sanati. La parola di Gesรน รจ autorevole perchรฉ possiede in sรฉ la forza dello Spirito di Dio che combatte e sconfigge lo spirito del male.
Gesรน non viene per combattere contro lโuomo, ma a suo favore contro il maligno che lo tiene intrappolato. Come quellโuomo nella sinagoga, anche noi, possiamo condurre una vita che appare tranquilla e normale, ma essere schiavi della mentalitร propria del mondo dominato dalla logica del maligno. Indifferenza, diffidenza e supponenza sono le caratteristiche delle parole dello spirito impuro. Lโindifferenza รจ ciรฒ che crea distanze e zone di sicurezza per non essere ยซtoccatiยป interiormente. Lโindifferenza ci fa vivere in uno mondo tutto nostro che ci fa essere sensibili solo ai nostri interessi che quando vengono intaccati ci fanno scattare come molle. La diffidenza รจ il contrario della fiducia. Ci fa vedere nemici anche in chi ci vuole bene. La supponenza รจ la presunzione che il nostro modo di vedere e giudicare sia tutta e la sola veritร .
Gesรน ci propone un cammino di liberazione che, cambiandoci interiormente, possa farci diventare profeti dellโamore di Dio. Abitati dallo Spirito possiamo sconfiggere il male che ci blocca e fare un cammino educativo che non solo ci faccia uscire dai labirinti del peccato, ma che faccia uscire da noi la parte piรน bella, quella che piรน assomiglia a Dio.
La nostra preoccupazione non sia quella di compiacere gli altri per conquistarli e poter esercitare su di loro una certa influenza, ma siamo chiamati a occuparci della nostra interioritร affinchรฉ essa possa sempre piรน essere plasmata dallo Spirito. Non dobbiamo preoccuparci di apparire ma di essere, non dobbiamo preoccuparci del giudizio degli altri e neanche di quello di Dio, ma occuparci della nostra vita e delle cose del mondo per orientarle tutte verso Dio. Ogni cosa che facciamo, la facciamo per Dio, rispondendo con le parole e con i fatti alla sua chiamata: ยซVoglio essere tuo figlio, Abbร , Padreยป
Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร biblica a Matera
Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna“