don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 28 Febbraio 2023

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Martedรฌ della I settimana di Quaresima

Is 55,10-11   Sal 33  

Dal libro del profeta Isaรฌa (Is 55,10-11)

La mia parola opera ciรฒ che desidero.

Cosรฌ dice il Signore:

ยซCome la pioggia e la neve scendono dal cielo

e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,

senza averla fecondata e fatta germogliare,

perchรฉ dia il seme a chi semina

e il pane a chi mangia,

cosรฌ sarร  della mia parola uscita dalla mia bocca:

non ritornerร  a me senza effetto,

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senza aver operato ciรฒ che desidero

e senza aver compiuto ciรฒ per cui lโ€™ho mandataยป.

feconditร 

Con questa immagine tratta dalla sapienza popolare Dio vuole assicurare che la sua Parola รจ efficace perchรฉ genera processi vitali. Lโ€™uomo di sempre ha cercato di conoscere il futuro e si รจ rivolto a veggenti per carpire i segreti nascosti del proprio destino. Dio, rivelandosi, smonta lโ€™idea del โ€œfatoโ€ a cui gli uomini sarebbero sottomessi. Egli parla allโ€™uomo del suo progetto di amore di farci felici; per questo ci ha creati: perchรฉ potessimo essere i destinatari del suo amore. Questo รจ il desiderio di Dio. La Sua volontร  custodisce il nostro vero bene. La Parola, come lโ€™acqua che secondo la cosmologia antica era raccolta nei serbatoi del cielo, era dapprima โ€œnascostaโ€ nel pensiero silenzioso di Dio e poi manifestata agli uomini quale dono dallโ€™Alto. Come la pioggia e la neve anche la Parola scende silenziosa per irrigare la terra, renderla morbida e materna. La Parola ci rende fecondi nel bene, avvia processi di crescita e fruttificazione, inaugura cicli di vita. La Parola di Dio quando penetra nel cuore dellโ€™uomo lo rende simile a Dio perchรฉ diventa capace di opere buone nelle quali cโ€™รจ la luce e il sapore della santitร  di Dio.

+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 6,7-15

Voi dunque pregate cosรฌ.

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: 

ยซPregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perchรฉ il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.

Voi dunque pregate cosรฌ:

Padre nostro che sei nei cieli,

sia santificato il tuo nome, 

venga il tuo regno,

sia fatta la tua volontร ,

come in cielo cosรฌ in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

e rimetti a noi i nostri debiti 

come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione, 

ma liberaci dal male.

Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che รจ nei cieli perdonerร  anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerร  le vostre colpeยป.

La mia preghiera รจ differente

Lโ€™insegnamento di Gesรน sulla preghiera ci invita a verificare innanzitutto non come o cosa preghiamo ma quale immagine di Dio portiamo nel cuore e quindi con quale dio ci relazioniamo. Quello dei pagani รจ la proiezione del proprio io desideroso di lusinghe e gratificazioni. Crediamo che Dio sia come noi, ben disposto verso quelle persone che si presentano con elogi e apprezzamenti o con doni. Da qui lโ€™ammonimento di Gesรน a imparare da lui a pregare e ad abbandonare idee ed espressioni di religiositร  che sono estranei alla vera fede cristiana. 

La preghiera insegnata da Gesรน รจ il modo con il quale egli ci educa a cambiare modo di approccio a Dio. La preghiera cristiana รจ differente perchรฉ non dobbiamo essere come i clienti che devono convincere il padrone a dare ciรฒ che spetta loro, ma come figli che si aprono ad accogliere ciรฒ che il Padre giร  mette a loro disposizione perchรฉ sa che ne hanno bisogno. La preghiera non รจ la chiave per aprire il forziere del tesoro di Dio o il modo per convincerlo ad essere benevolo con noi, ma รจ ciรฒ che apre il nostro cuore di figli per ricevere la grazia necessaria per vivere e per amare. 

Lโ€™altra differenza della preghiera sta nel soggetto che la fa: non si tratta dellโ€™individuo, ma della comunitร  dei fratelli. Dio non gradisce la performance di solisti ma la preghiera corale nella quale ognuno unisce la sua voce a quella dei fratelli per formare unโ€™unica armonia. 

La terza differenza sta nel non pregare per sรฉ o perchรฉ si venga aiutati a raggiungere i propri obbiettivi e realizzare i propri progetti, ma la preghiera diventa richiesta di ottenere ciรฒ che รจ necessario affinchรฉ si possa collaborare alla realizzazione della volontร  di Dio. Il pane quotidiano non serve per saziarsi, ma per dar da mangiare agli affamati. Il perdono non serve a cancellare i peccati, ma ad essere liberi dalle catene del risentimento per poter donare ai fratelli la gioia del perdono.

Leggi la preghiera del giorno.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna