La comunitร , dono e missione
Mercoledรฌ della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari) โ San Vincenzo deโ Paoli
Dal libro di Esdra Esd 9,5-9
Nella nostra schiavitรน il nostro Dio non ci ha abbandonati.
Io, Esdra, allโofferta della sera mi alzai dal mio stato di prostrazione e, con il vestito e il mantello laceri, caddi in ginocchio e stesi le mani al Signore, mio Dio, e dissi:
ยซMio Dio, sono confuso, ho vergogna di alzare la faccia verso di te, mio Dio, poichรฉ le nostre iniquitร si sono moltiplicate fin sopra la nostra testa; la nostra colpa รจ grande fino al cielo. Dai giorni dei nostri padri fino ad oggi noi siamo stati molto colpevoli, e per le nostre colpe noi, i nostri re, i nostri sacerdoti siamo stati messi in potere di re stranieri, in preda alla spada, alla prigionia, alla rapina, al disonore, come avviene oggi.
Ma ora, per un poโ di tempo, il Signore, nostro Dio, ci ha fatto una grazia: di lasciarci un resto e darci un asilo nel suo luogo santo, e cosรฌ il nostro Dio ha fatto brillare i nostri occhi e ci ha dato un poโ di sollievo nella nostra schiavitรน. Infatti noi siamo schiavi; ma nella nostra schiavitรน il nostro Dio non ci ha abbandonati: ci ha resi graditi ai re di Persia, per conservarci la vita ed erigere il tempio del nostro Dio e restaurare le sue rovine, e darci un riparo in Giuda e a Gerusalemmeยป.
Opportunitร di rinascere
Nella preghiera del sacerdote Esdra cโรจ la confessione della colpa dโinfedeltร al Signore. Essa appare tanto piรน drammatica, non solo per gli effetti che ha prodotto in termini di distruzione e di esilio, ma soprattutto in confronto alla bontร di Dio che, nonostante il peccato dโIsraele, gli dimostra il suo amore fedele anche nel tempo della schiavitรน. Alla luce della misericordia di Dio, Esdra riconosce nel piccolo gruppo, che sta ritornando nel suo paese, quel ยซrestoยป che รจ il segno del fatto che Dio non si รจ stancato di amare Israele, come invece hanno fatto gli Israeliti. Questo โprivilegioโ รจ un dono che deve tradursi in opportunitร di ricostruire, prima ancora che edifici e istituzioni, la relazione filiale con Dio.
+ Dal Vangelo secondo โ Lc 9,1-6
Li mandรฒ ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
In quel tempo, Gesรน convocรฒ i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demรฒni e di guarire le malattie. E li mandรฒ ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Disse loro: ยซNon prendete nulla per il viaggio, nรฉ bastone, nรฉ sacca, nรฉ pane, nรฉ denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete lร , e di lร poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro cittร e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loroยป.
Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.
La comunitร , dono e missione
ยซGesรน convocรฒ i Dodiciยป. Questa pagina del vangelo potremmo definirla come lโatto di nascita della Chiesa. Essa รจ generata dalla chiamata di Gesรน che costituisce attorno a sรฉ una comunitร . Appena formata la Chiesa riceve il dono dello Spirito Santo che รจ ยซla forza e il potere di cacciare i demoni e di guarire le malattieยป. Il dono offerto ai Dodici non รจ un privilegio fine a sรฉ stesso ma chi lo riceve diventa autoritร nella misura in cui fa del carisma una missione.
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Infatti, il dono dello Spirito Santo che riceviamo nel battesimo ci sottrae dallโinfluenza del demonio e fa di noi il sacramento di Gesรน, cioรจ il segno visibile della sua presenza che sana e salva. La Chiesa รจ innanzitutto una comunitร convocata attorno a Gesรน, il quale consegna ad ogni battezzato, come aveva fatto ai Dodici, il dono e la missione. Il dono dello Spirito รจ ricevuto perchรฉ si possa portare avanti la missione di Gesรน e, come lui, uscire per le strade degli uomini per annunciare il Vangelo e guarire gli infermi. La missione non consiste nel portare un annuncio, ma nellโoffrire agli uomini la Parola di Dio che in sรฉ ha il potere di liberare e guarire.
Gli apostoli non devono impostare la loro missione caricando la gente di rimproveri, accuse, giudizi, sensi di colpa, precetti morali. Al contrario, sono inviati ad entrare nelle case per coinvolgersi e integrarsi nel tessuto relazionale delle famiglie spesso poco lineare e ricco di complessitร , difficoltร , tensioni. Bisogna entrare poveri di tutto per farsi carico del bisogno del fratello e della sorella senza pesare sul loro giร precario equilibrio.
Questo รจ lo stile di Gesรน, lโapostolo di Dio, che, entrando in relazione con le persone, non ha fretta di dire o di dare ma innanzitutto accoglie lโinvito, si fa loro prossimo lasciandosi coinvolgere nel loro vissuto, ascolta i suoi interlocutori le cui domande sono suscitate dal modo in cui si rapporta con gli altri, anche quelli che non la pensano come lui. Sono proprio le relazioni la prima cosa da guarire. Lโascolto della Parola cura da principio la relazione con Dio in modo da essere maggiormente ricettivi del dono dello Spirito.
Questo determina lโefficacia della missione perchรฉ non si riduca a comunicazione di veritร astratte ma si realizzi nel condividere la forza e il potere dello Spirito che sana i cuori e li dispone alla comunione fraterna, la piรน alta forma espressiva della Chiesa e compimento del Regno di Dio.
Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per lโevangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร biblica a Matera
Fonte โ il blog di don Pasquale โTu hai Parole di vita eternaโ