don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 27 Maggio 2021

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Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]

La fede vede oltre il buio

Dalla richiesta dei due fratelli, e la conseguente indignazione degli altri compagni di cammino, Gesù coglie l’occasione per offrire un insegnamento. Spiega che la gloria verso la quale sta andando non deve essere confusa con quella dai governanti e dai potenti di questo mondo, ma è di tutt’altra natura. Gesù è venuto non per farsi servire ma per servire e dare la vita. Dunque, il potere che sta per ricevere si tradurrà nel dare la vita, non nell’assegnare posti di governo. Gesù ascolta tutti coloro che si rivolgono a lui, siano essi vicini o lontani, conoscenti o estranei. Si fa attento alla supplica dei due discepoli Giacomo e Giovanni e di Bartimeo allo stesso modo: «Cosa voi che io faccia per te?».

L’evangelista sembra mettere in parallelo la preghiera dei due fratelli e quella del cieco. I primi sono in cammino con Gesù e lo stanno seguendo verso Gerusalemme, il secondo è fermo lungo la strada a mendicare. I due apostoli hanno ascoltato l’annuncio del vangelo dalla bocca del Maestro mentre il cieco ha sentito la voce della folla che annunciava la presenza di Gesù Nazareno. Giacomo e Giovanni si avvicinano a Gesù per chiedergli un favore, Bartimeo grida e invoca pietà da Gesù, il figlio di Davide. La preghiera del cieco mendicante rivela che nel suo cuore splende la luce della fede.

Anche se immerso nelle tenebre egli sa ben distinguere tra coloro a cui chiedere l’elemosina e Colui dal quale implorare la misericordia. Bartimeo non elemosina favori ma invoca l’aiuto di Gesù per recuperare la vista e la vita. La fede di quest’uomo è lucida e coraggiosa al punto che sa «vedere» oltre il rimprovero di chi, dopo avergli fatto conoscere Gesù, non lo comprende e vorrebbe metterlo a tacere. Anche Gesù, raggiunto dalla preghiera del cieco, fa sentire la sua voce rivolta a coloro che lo seguivano i quali, obbedendogli, da ostacolo diventano facilitatori dell’incontro con lui. Bartimeo non desidera aggiungere qualcosa alla sua vita, ma cambiarla, convertirla. Ecco perché, chiamato da Gesù, non esita a lasciare il mantello, tutto quello che aveva. Il mantello è la «pelle del povero», l’unica sua protezione. La fede ha sostenuto la speranza del cieco contro ogni speranza e l’ha condotto all’incontro con lui grazie al quale ha recuperato nuovamente la vista. Con essa ha anche ricevuto una vita nuova che ha messo a servizio di Gesù seguendolo sulla via della croce che conduce alla gloria.

Signore Gesù, donami la fede che ha animato la preghiera di Bartimeo. Quando la paura del futuro mi fa piombare nello sconforto o lo scandalo delle ingiustizie mi blocca inducendomi a stare ai margini e a scegliere l’isolamento, la parola della Chiesa accenda in me il desiderio d’incontrarti per rinascere e riprovare a vivere. Insegnami a pregare con le mie parole, quelle che sgorgano dal cuore ferito ma toccato dalla tua grazia. Ascolta la supplica di questo tuo discepolo lontano anche se la mia voce sembra uscire dal coro e la mia richiesta non rispecchia gli stereotipi della preghiera. Chiamami, attirami a Te, poni la tua parola sulla mia bocca perché tu possa pregare in me e la mia vita, illuminata dalla Grazia, possa testimoniare il tuo grande amore.