don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 27 Agosto 2022

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La paura blocca, la gioia anima il coraggio e la creatività

La parabola mette in luce il fatto che ognuno di noi è diverso dall’altro ma la vera differenza non consiste nella quantità dei doni ricevuti o nella misura della propria capacità ma dal modo con cui investiamo le risorse che abbiamo. Tutti possediamo una ricchezza da amministrare e, così facendo, esercitiamo un servizio. I servi buoni e fedeli sono coloro che agiscono cercando d’interpretare con creatività la volontà del padrone.

Non fanno tanti ragionamenti e soprattutto non pretendono di giudicarlo. I servi sono riconosciuti fedeli perché hanno fatto fruttificare il poco ricevuto. Non si sono persi nel confrontarsi tra loro e nel vantarsi per aver ricevuto più degli altri o nel deprimersi se gli è stato dato di meno. Non si sono lasciati distrarre dalla ricerca del criterio di distribuzione dei beni, ma hanno colto subito il senso della fiducia riposta in loro e l’hanno tradotta in servizio fruttuoso.

In fondo è la gioia di essere chiamati al servizio che spinge i due servi buoni e fedeli a rischiare. La gioia spinge ad osare e chi ha il coraggio di rischiare innanzitutto vince sulla paura che invece blocca il terzo servo. Ciò che sa l’ultimo servo è nient’altro che il pregiudizio verso il padrone, in cui sono compendiate tutte le sue insicurezze e le malvagità che conserva nel cuore, e verso il quale prova sentimenti di diffidenza e timore. Nel servo malvagio prevale la rabbia per aver ricevuto di meno sulla riconoscenza e la gratitudine per l’incarico affidatogli.

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La sua capacità è inferiore rispetto a quella degli altri perché il suo cuore è pieno di risentimento e complessi d’inferiorità. La paura è lo strumento che l’Ingannatore usa per indurci al peccato di omissione. La paura, infatti, è all’origine della rinuncia a fare il bene. Al contrario, la gioia pervade il cuore della persona che fa spazio dentro di sé a Dio perché possa compiersi la sua volontà. La gioia di Dio si moltiplica e si diffonde diventando in chi l’accoglie la forza propulsiva che permette di superare ogni dubbio e resistenza, interiore ed esteriore.

Signore Gesù, tu che non fai preferenze di persone ma guardi il cuore e affidi a tutti i tuoi servi il tesoro dell’amore divino, donami il coraggio di andare oltre i meschini calcoli umani e di trasgredire la fredda legge della paura che blocca e impedisce di compiere il bene. Il tuo Spirito purifichi il mio cuore dalla pigrizia, lo liberi dalla tendenza a giudicare e dal fardello del pregiudizio affinché possa far fruttificare i carismi ricevuti ed esprimere generosamente, attraverso la creatività del servizio, la gioia di essere custode del dono della vita. 

Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
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