don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 26 Dicembre 2020

Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]

Con Gesù viene la Luce che il mondo non potrà mai spegnere

SANTO STEFANO

Parlando ai suoi discepoli, Gesù anticipa quello che accadrà nel loro servizio al Vangelo. È alquanto singolare che il maestro non cerchi di convincere i suoi seguaci ad aderire a lui prospettando scenari favolosi e attraenti. Al contrario, sembra quasi che li voglia scoraggiare. In realtà Gesù vuole sgomberare il campo dagli equivoci. «Guardatevi dagli uomini» – dice – «perché vi consegneranno ai tribunali», perché siete di Cristo. I discepoli non devono scandalizzarsi se soffrono ingiustizie, calunnie, giudizi e questo proprio da coloro ai quali si è offerto un servizio o si è fatto del bene. Quanto più il bene si fa per amore, anche se viene frainteso e si trasforma in accusa, tanto più diventa eloquente ed efficace perché solo l’amore ci salva dalla spirale della violenza. Lo Spirito Santo li ispirerà nel parlare la lingua della speranza e della carità, che si oppone a quello delle accuse e dei giudizi. 

La perseveranza nella carità, sostenuta dalla piena fiducia nell’amore di Dio, ci salva dal pericolo di essere avviluppati dalle maglie mortifere dell’egoismo e dell’individualismo. Il Figlio di Dio, diventando uomo, ha portato la luce che illumina le tenebre del mondo spesso dominato dal male, che contrappone gli uni agli altri. Essi, accecati dal peccato, non si riconoscono consanguinei ma estranei o addirittura nemici da eliminare. Gesù, luce del mondo, viene a rischiarare chi vive e subisce queste tenebre, offrendo loro il dono dello Spirito Santo. Chi fa agire e parlare lo Spirito in se stesso, diviene luce che il mondo non potrà mai spegnere.

La Parola cambia la vita

Sono tanti i cristiani che ancora oggi vengono perseguitati e uccisi in paesi con regimi dittatoriali, ma la fede è spesso motivo di sofferenza e discriminazione culturale anche là dove è consentita la libera professione del proprio credo. Ne facciamo esperienza anche noi? Quali sono gli aspetti problematici della relazione con un contesto in cui la fede non è significativa? Come reagiamo?  

 

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