don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 25 Gennaio 2021

Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]

Il Vangelo della misericordia è scritto con i fatti

La festa di oggi celebra l’incontro di Saulo di Tarso con Gesù, il Crocifisso risorto, sulla via di Damasco verso cui andava per perseguitare i cristiani. Il racconto degli Atti degli Apostoli e quello dello stesso Paolo concordano sul fatto che quella esperienza straordinaria gli ha segnato indelebilmente la vita cambiandone la direzione di marcia. La pagina conclusiva del vangelo di Marco aiuta a comprendere la portata dell’incontro con il Signore risorto. Dio si mostra e parla non per emettere una sentenza di condanna, ma per rivelarsi come amore misericordioso. Come sulle rive del Mar di Galilea, così anche sulle strade tortuose della nostra vita, Gesù prende l’iniziativa e viene incontro ad ogni uomo, anche il più peccatore per convertirlo a Lui.

Questo è accaduto a Paolo che era convinto di essere nel giusto perseguitando i seguaci di Gesù; lo faceva in nome di Dio e della religione che professava. In realtà quella di Paolo era solo una convinzione religiosa ma priva di fede autentica che non può essere ridotta a convenzioni, precetti e tradizioni. La fede è un dono di Dio che diventa realtà concreta quando si traduce in incontro personale con Lui. Ogni qualvolta siamo alla presenza di Dio, Egli ci dona la parola della misericordia che ha la forza di demolire gli idoli dell’orgoglio e di fecondare l’anima, trasformando il deserto in giardino, il cuore di pietra in cuore di carne.

Chi incrocia lo sguardo di Gesù e da lui si lascia guardare senza farsi vincere dall’indifferenza, non prova solo una forte emozione che poi svanisce, ma, se la parola di Dio è accolta nell’intimo, avviene la conversione missionaria. Non si vive per sé stessi o inseguendo i propri ideali ma per compiere la volontà di Dio: che tutti possano conoscere l’amore di Dio ed essere salvati vivendo ogni giorno l’amore fraterno. La conversione non è semplicemente il cambio di un sistema di valori o idee di riferimento, ma di modi di fare che influisce sul mutamento di stile di vita e di relazioni. Non si crede a parole o con le parole, ma scrivendo con i fatti il vangelo della misericordia che si annuncia.

Signore Gesù, che ti sei mostrato vivo a colui che ti credeva morto e ti sei fatto prossimo a colui che ti fuggiva perseguitando i tuoi discepoli, membra del tuo corpo, fa che incontrandoti nella Parola, nei sacramenti e in ogni fratello, la tua misericordia lasci nella mia carne un segno indelebile del tuo ineffabile amore. Insegnami l’alfabeto della Carità perché, guidato dal tuo Spirito, possa percorrere le strade del mondo per lasciare sul cuore di ogni persona che incontro la tua Parola.

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