La giustizia non è “dare una lezione” ma offrire un aiuto
Lunedì della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
La giustizia di Dio, alla quale l’uomo tende, non è amministrata dal giudice che premia il merito o condanna la colpa, ma dal medico che si prende cura del malato. Dio infatti esercita la sua giustizia quando si piega verso l’uomo per sanarlo. Il fine della vera giustizia è la salvezza, cioè la riconciliazione e la comunione. La trave della presunzione causa una cecità più grave rispetto all’effetto di una pagliuzza nell’occhio che sono i difetti comuni a tutti noi.
La trave nell’occhio è dunque l’arroganza con la quale pretendiamo di fare giustizia mettendo in ordine le cose secondo il nostro punto di vista. È come quando entrando in una stanza, in cui ci sono cose che non ci appartengono, la giudichiamo disordinata perché non comprendiamo il principio per il quale sono posizionate le cose. Gesù stigmatizza il giudizio inteso come imposizione all’altro del proprio ordine delle cose. Chi giudica non s’incarica di capire l’altro, con la sua storia, i suoi principi, la sua visione delle cose, i suoi valori, le sue aspirazioni. Chi giudica non s’interessa dell’altro, ma dei suoi fatti e si arroga il diritto di intervenire con valutazioni, giudizi, consigli e soluzioni senza ascoltarlo.
Per prendersi cura veramente degli altri è necessario che ci lasciamo curare, soprattutto dal nostro orgoglio, quello che subdolamente si nasconde tra le pieghe di una presunta disponibilità al servizio.
Può capitare che confondiamo la giustizia con “il dare una lezione”, mentre essa è fondamentalmente l’arte del paziente prendersi cura con delicatezza e rispetto.
L’uomo che mantiene la sua trave nell’occhio vede il mondo in bianco e in nero; divide le persone tra cattive (la maggioranza) e buone (una sparuta minoranza). L’ipocrita tende a giudicare gli altri per nascondere le proprie fragilità. Da qui l’invito di Gesù a lasciarsi guarire per poter essere benevolo con se stessi, senza necessariamente trovare delle giustificazioni e misericordioso con i fratelli in modo da farsi loro compagno nel comune cammino di guarigione.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]