don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 2 Settembre 2022

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La fede è partecipazione alla gioia di Dio

I discepoli di Gesù appaiono così diversi da quelli di Giovanni Battista e dei farisei, non per il modo di pregare o per il rigore con il quale assolvono i precetti della Legge, ma per quello che appare, agli occhi di chi li giudica, uno stile di vita allegro. La critica mossa a loro potrebbe essere tradotta così: I discepoli del Battista e dei farisei sono seri mentre i tuoi si danno alla bella vita. Mangiare e bere, ancora oggi significa godersi la vita.

In questa critica, come in tutte quelle che nascono da un paragone messo in piedi per esaltare alcuni e denigrare gli altri, si intravede una buona dose d’invidia generata da una tristezza cronica. Per quanto si moltiplichino gli sforzi di essere fedele alle regole e si impieghino molte energie a rispettarle fin nei minimi particolari capita di non sentire nel cuore la gioia che invece nasce da un rapporto personale che ti lega affettivamente ad una persona.

Il motivo della gioia dei discepoli di Gesù è il fatto che lui è con loro. La sua presenza e il rapporto con lui creano un clima di fraterna allegria che è una delle espressioni della comunione. È questo il segreto della gioia! Essa traspare dai gesti quotidiani. La fede non può ridursi a riti abitudinari altrimenti invecchia e si corrompe.

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Ma anche i gesti della vita quotidiana richiedono di essere costantemente motivati dalla fede per evitare che diventino uno stanco esercizio del proprio dovere. Il rapporto amichevole con Gesù, che si declina nella condivisione festosa della sua Parola e del suo Corpo, mantiene sempre nuova e bella la vita fatta di piccoli e semplici gesti quotidiani come lo sono i fili che compongono la trama di un vestito.

Le relazioni tra i fratelli rimangono salde e si crea vera comunione tra loro nella misura in cui stabile e fedele è il rapporto con Gesù. Il rinnovamento è anche una scelta personale e una sfida lanciata a noi stessi soprattutto quando la paura del cambiamento resiste alla conversione necessaria perché il vino nuovo dello Spirito Santo, donatoci da Cristo dalla croce nei sacramenti, possa veramente maturare in opere di misericordia e di giustizia.

Signore Gesù, Sposo divino che hai amato la tua Chiesa dando Te stesso per lei, raccogli i tuoi amici attorno al banchetto nuziale della Parola e dell’Eucaristia perché partecipino della gioia, frutto dello Spirito. L’incontro con Te rafforzi i legami d’amore fraterno, rinnovi le abitudini di pensiero e comportamento, renda il cuore più ricettivo della Grazia e capace di discernimento per tradurre in concrete scelte di vita la ricchezza della tua misericordia copiosamente effusa nei nostri cuori.

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Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]